NBA, Western Conference: Warriors imbattibili o c'è vita oltre la Blue Nation?
NBA, Western Conference: Warriors imbattibili o c'è vita oltre la Blue Nation?

NBA, Western Conference: Warriors imbattibili o c’è vita oltre la Blue Nation?

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Una dinastia che non accenna ad abdicare, anzi… I Golden State Warriors si ripropongono ancora una volta come i grandi favoriti, per la nuova stagione Nba che inizia tra qualche giorno. L’arrivo di Cousins, sebbene infortunato fino a metà stagione circa, significherà un ulteriore salto di qualità per i vincitori di 3 degli ultimi 4 anelli.

Ma a cercare di contrastarli non sarà più solo Mike D’antoni coi suoi Houston Rockets. Come sapete Lebron James ha scelto i Los Angeles Lakers, per provare a vincere un altro titolo. Il Re lascia dunque l’est approdando a ovest e intasando ancora di più di talento la conference.

Vediamo come si presentano i nuovi equilibri.

Golden State Warriors, si balla con un Boogie in più

Già erano favoriti e hanno vinto 3 anelli in 4 anni pur giocando offensivamente senza un centro. Ai prossimi playoff quella posizione sarà occupata da Demarcus Cousins, a completare una squadra con un’onda d’urto paragonabile a quella del Dream Team 1992. Batterli non sarà impossibile (i Rockets dell’anno scorso ce l’avrebbero potuta fare, con Chris Paul sano), ma difficilissimo sì. La loro quota di vincente conference è ridicola: 1.38.

Houston Rockets, si prega per un CP3 sano

Qualche anno fa, la notizia dell’arrivo di Carmelo Anthony a Houston sarebbe stata da paginone centrale di tutti i giornali specializzati. Oggi Melo è una stella in declino, una parabola discendente che l’ex Denver e New York vorrebbe completare con un anello, prima di ritirarsi. Il segreto per riuscirci non è però nelle sue (ancora indubbie) qualità offensive, ma nella salute di Chris Paul. Il playmaker si è fermato ai playoff dello scorso anno e con lui sono evaporate le chance di titolo, alimentate da una stagione pazzesca con il miglior record della lega. I Rockets perdono due bei difensori come Ariza e Mbah a Moute e trovano un ex prospetto di campione come Michael Carter-Williams. Anche se i dubbi sulla difesa sono molteplici, con un po’ di fortuna Harden, Capela e compagni potrebbero farcela. La vittoria di conference vale una quota di 6.00.

Los Angeles Lakers, basterà LBJ?

Da cinque anni consecutivi lontani dai playoff a terzi favoriti per la vittoria di conference. Succede quando ai derelitti Los Angeles Lakers approda Lebron James. Il Re proverà a dare una spallata al predominio dei Dubs, e per farlo si è portato in California Rajon Rondo, Javale Mcgee, Michael Beasley e Lance Stephenson. Rondo a parte non c’è nulla di rassicurante, in questo. Ma a far sperare i tifosi, oltre alla leggendaria “garra” del prescelto, ci sono i prevedibili progressi di ragazzi come Kyle Kuzma e Brandon Ingram. Da loro crescita, da quella di Lonzo Ball e dalla coesistenza di James con l’ingombrante staff del ragazzo, transitano le possibili fortune dei Lakers. Per adesso la quota è di 7.00.

LeBron James, ora in maglia Lakers (Getty Images)12

Oklahoma City Thunder, vedi Westbrook e poi…

Russell Westbrook è una macchina da statistiche, una sorta di cyborg implementato per il basket. Ma tutto ciò non basta per vincere. Paul George è rimasto, e questa è una grande notizia perché PG ha dimostrato di poter tornare ai suoi livelli. L’altra buona notizia è il ritorno di Andre Roberson, eccellente difensore ed elemento chiave per gli equilibri della squadra. Inoltre è stato preso un sostituto di livello per far rifiatare Westbrook, e magari gestirlo al meglio in ottica playoff: Dennis Schroeder. Nelle previsioni di tutti sono la prima delle sorprese possibili, a ovest, e la loro vittoria della conference paga 26.00.

San Antonio Spurs, è dura aprire un altro ciclo

Prima l’addio di Tim Duncan, poi quello di Manu Ginobili, quindi la partenza del comunque anziano Parker e infine la telenovela Leonard, con il logico addio. I San Antonio Spurs di Gregg Popovich, quella allegra macchina da pallacanestro che ha deliziato per anni le platee e anche i palati più raffinati, non esistono più. Il sistema di Pop è sempre uno dei segreti del successo, ma attorno a Lamarcus Aldridge e alla new entry DeMar DeRozan sembra esserci davvero troppo poco. Inoltre la potenziale stellina Murray si è distrutto il crociato. Mala tempora currunt, per gli speroni. La quota di 36.00 sembra più per rispetto, che altro.

Utah Jazz, è di nuovo musica a Salt Lake City

Due quote uguali possono avere un significato estremamente differente. Il 36.00 degli Utah Jazz come vincenti della Western Conference non è triste e di pura stima come per gli Spurs, ma per via di una squadra ancora incompleta ma dalle incoraggianti potenzialità. Donovan Mitchell è stato devastante come poche altre guardie rookie, nella storia. Il gioco di coach Snyder rende onore alla fama della franchigia, che ha fatto sempre della difesa una sorta di marchio di fabbrica. Rudy Gobert è un totem insuperabile, Favors si fa sempre sentire sotto le plance al pari di Crowder che è sempre un ottimo difensore sulla palla, nonostante la stazza. In più c’è Ricky Rubio che sembra avere finalmente intenzione di fare sul serio. Almeno, questo è ciò che ha lasciato intendere nella scorsa stagione. Se lo spagnolo continua a ingranare, in Utah si possono divertire. Con il dovuto contegno, come da consolidate abitudini.

Minnesota Timberwolves, una polveriera

Altra quota di 36.00 ma con una valenza ancora diversa. I Minnesota Timberwolves sono da anni in predicato di diventare uno squadrone. Ogni anno sembra sempre l’ultimo prima dell’esplosione, ma la verità è che il cerino potrebbe rimanere in mano a coach Thibodeau e il giocattolino esplodergli in faccia. La coesistenza con Jimmy Butler non era la scommessa più saggia da fare ma la dirigenza lo ha provato comunque. I risultati sono semi-disastrosi: dal terzo-quarto posto virtuale a est, i T-Wolves si sono ritrovati ad acciuffare i playoff al supplementare dell’ultima partita.

Butler voleva partire e non è stato accontentato. Ogni giorno si vocifera di risse e momenti di tensione all’interno dello spogliatoio. Non bene, considerando tutto il talento potenzialmente sprecato.

Le altre, tra mediocrità e progetti futuribili

Delle altre ci sarebbe da parlare molto, ma non certo per le loro realistiche possibilità di vittoria. I Denver Nuggets (quota 36.00) hanno in corso un bel progetto di crescita incentrato su un top player come Nikola Jokic e supportato da una semi-stella come Millsap e da ex all star con grande fame di rivalsa come Isaiah Thomas. In più ci sono diversi elementi in attesa di esplosione, che rendono i Nuggets “i migliori tra i peggiori”. I New Orleans Pelicans (41.00) sono più che altro preoccupati di convincere Anthony Davis a restare ancora un altro anno. Ma dopo 6 stagioni di mediocrità, anche il monociglio potrebbe aggrottarsi e decidere di cambiare aria. I Portland Trailblazers (51.00) vivono ancora una volta sulle spalle dell’enorme e sottovalutato talento di Damian Lillard, ma hanno troppo poco spazio salariale per permettersi di sognare. Inoltre Portland non è proprio la piazza più appetita dell’intera lega…

I Dallas Mavericks (67.00) incuriosiscono per l’arrivo di Luka Doncic, ma il loro massimo traguardo possibile è un – difficile – ritorno ai playoff. Una post-season che anche i Los Angeles Clippers (67.00) potrebbero vedere col binocolo. Intendiamoci, se fossero a est ai playoff arriverebbero in carrozza, ma Danilo Gallinari – seppure ancora in miglioramento – non può essere un leader credibile di una squadra con ambizioni. Il supporting cast (Lou Williams, Tobias Harris, il neo arrivo Gortat) è buono ma i playoff sono davvero difficili, in questa conference. A meno che Teodosic non si riveli finalmente come un mago anche a livello NBA…

Stessa quota (67.00) anche per i Phoenix Suns, ma appare decisamente ottimistica. I “Soli” sono interessanti ma troppo troppo giovani, con Devin Booker e Deandre Ayton potenziale coppia crack per i prossimi anni. Discorso analogo ma quota più alta (126.00) per i Sacramento Kings, che non ne hanno azzeccato una per secoli ma lo scorso anno hanno iniziato a costruire con De’aaron Fox, proseguendo stavolta con Marvin Bagley. Tra un paio d’anni, forse, si divertiranno anche loro…

Buio pesto, infine, per i Memphis Grizzlies (200.00): troppo anziani i giocatori chiave e contratti troppo pesanti da sbolognare. Si prospetta un anno di grande sofferenza, nella patria del Blues.

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