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Home » Calcio » Internazionali » Rio 2016 » Usain Bolt terzo, Michael Phelps secondo… Ma allora chi è il più grande olimpionico di tutti i tempi?

Usain Bolt terzo, Michael Phelps secondo… Ma allora chi è il più grande olimpionico di tutti i tempi?

Niccolò Franchini - Datasport | 28.09.2016

Che cosa rende un atleta il più grande olimpionico di tutti i tempi? Basta semplicemente controllare chi è quello che ha vinto il maggior numero di ori in carriera? Oppure quello capace di rimanere al vertice della propria specialità per il maggior numero di Giochi consecutivi? Quello più dominante? Quello che ha dovuto superare la maggiori difficoltà? Quelli che hanno dato il meglio sui palcoscenici più importanti infrangendo record su record? Tante domande, tante variabili… e pochi criteri con cui dare risposte definitive e univoche. Almeno fino ad oggi. Signore e signori, la vera e unica top 10 dei migliori olimpionici di ogni epoca

Lo scoglio più grande in cui ci si imbatte nel decidere quale sia il più grande olimpionico di tutti i tempi è quello della soggettività: ci muoviamo in un campo troppo influenzabile dai pareri personali. In tanti diranno che la corona spetta di diritto a Michael Phelps, dal momento che il nuotatore statunitense ha vinto più medaglie d’oro di chiunque altro ai Giochi; altri opterebbero invece per Jesse Owens, per il significato storico, sociale e politico dei suoi quattro ori di fronte ad Adolf Hitler alle Olimpiadi di Berlino nel 1936.D’altro canto, ci sono anche molte di ragioni per chiamare in causa la forse meno conosciuta Fanny Blankers-Koen, una casalinga olandese che vinse quattro ori ai Giochi di Londra 1948 in un momento in cui l’attività agonistica femminile era ancora molto avversata.Lasciando a ciascuno i propri meriti, Phepls, Owens e Blankers-Koen potrebbero essere indicati a pieno titolo come i più grandi olimpionici di sempre.Ma ce ne serve uno su tutti.Come è possibile dare una risposta il più scientifica e univoca possibile alla questione?Partiamo da alcuni presupposti per gettare le fondamenta del nostro sistema: ovvero che ciascun atleta debba avere dimostrato una certa longevità nella propria carriera disputando più di un’Olimpiade, e che abbia messo in bacheca almeno cinque medaglie.
 

Ecco i criteri utilizzati…

  • * Medaglie conquistate
  • * Ori conquistati
  • * Medaglie d’oro individuali conquistate
  • * Percentuale di vittorie sulle gare disputate
  • * Numero di partecipazioni alle Olimpiadi
  • * Un coefficiente creato tramite una formula segreta (che andremo ora a spiegarvi!)
 

La formula per il punteggio del coefficiente

Innanzitutto, la formula prevede l’assegnazione di un punteggio diverso a seconda della medaglia conquistata: cinque punti per ogni oro, tre punti per ogni argento e un punto per ogni bronzo. Il totale è stato poi diviso per il numero complessivo di specialità nei quali ciascun atleta ha concorso per l’oro.
Per esempio, Usain Bolt ha gareggiato nei 100 metri, nei 200 metri e nella staffetta 4×100. Le sue sei medaglie conquistate sono state tutti ori. Quindi, 6×5=30, e 30/3 è uguale a 10. Ed ecco il punteggio del coefficiente di Bolt, pari a 10. Ad ognuno dei vari criteri utilizzati è stato dato un peso diverso (la percentuale di vittorie sulle gare disputate è quella più importante), e infine ciascuna atleta è stato classificato in base al punteggio combinato ottenuto.La grafica che leggerete qui sotto mostra l’ordine d’arrivo definitivo dei dieci più grandi olimpionici di tutti i tempi e – soprattutto – chi di essi può a pieno diritto essere considerato il più grande di tutti nella storia dei Giochi olimpici.Ps: mettetevi il cuore in pace, di italiani non c’è nemmeno l’ombra…

10) Gert Fredriksson

Fredriksson non è semplicemente l’atleta olimpionico di maggior successo nella storia dello sport svedese, ma anche il più grande canoista di ogni tempo. Ha vinto la medaglia d’oro per quattro Giochi consecutivi, dominando il K1-1000m e guadagnando il gradino più alto del podio nelle edizioni del 1948, 1952 e 1956.

9) Larisa Latynina

Latynina è l’atleta femminile di maggior successo nella storia dei Giochi se si contano gli ori conquistati, ben 9. Inoltre ha in bacheca un totale di 18 medaglie su 19 prove di ginnastica artistica a cui ha partecipato nell’arco di tre Olimpiadi.

È inoltre l’unica donna in assoluto ad aver vinto ciascuna delle tre medaglie in soli tre appuntamenti ai Giochi (fra 1956 e 1964).

 

8) Paavo Nurmi

Il Finlandese Volante ha dominato le gare di resistenza sulla media e lunga distanza per tutti gli anni Venti, facendo registrare ben 22 record del mondo su distanze fra i 1000 metri e i 20 chilometri.

Nurmi è stato inoltre il primo atleta di ogni epoca a vincere cinque ori olimpici nella stessa edizione dei Giochi. Un aneddoto: pare corresse con un cronometro sempre in mano anche durante le gare, per essere sicuro di star procedendo al ritmo desiderato.

7) Aladar Gerevich

Gerevich avrebbe potuto ambire al titolo di più grande olimpionico di tutti i tempi, avendo fatto parte della squadra di sciabola ungherese che vinse l’oro ad ogni edizione dei Giochi dal 1932 al 1960.

Ma l’assenza di Olimpiadi nel 1940 e nel 1944 a causa della Seconda Guerra Mondiale lo derubò della possibilità di mettersi al collo la medaglia più ambita per otto edizioni di fila, un record che difficilmente sarebbe stato possibile infrangere.

6) Sir Steve Redgrave

Il curriculum di Redgrave suona più o meno così: medaglia d’oro nel 1984 nel 4 con, medaglia d’oro nel 1992 e nel 1996 nel due senza, medaglia d’oro nel 2000 nel 4 con.

Partner dei primi due ori, Andy Holmes; per le successive vittorie ad affiancarlo ci fu invece Matthew Pinsent.

5) Brigit Fischer

Otto medaglie d’oro conquistate in sei diverse edizioni dei Giochi già di per sé rappresenterebbero un grandissimo risultato. Se poi si pensa che la più recente risale ad Atene 2004 con la Fischer che aveva annunciato il proprio ritiro nel 1988 dopo due ori nel kayak c’è solo da alzarsi in piedi e levarsi il cappello.

La Fischer aveva solo 18 anni quando vinse il suo primo oro a Mosca 1980, 42 ai tempi dell’ultimo. Se non fosse stato per il boicottaggio della Germania dell’Est ai Giochi di Los Angeles ’84 avrebbe potuto chiudere la propria sontuosa carriera con un bottino ancora più grande.

4) Carl Lewis

L’eredità di Carl Lewis ha ricevuto un duro colpo dopo la rivelazione che avrebbe saltato tre test antidoping durante i Trials americani del 1988, ma le sue imprese sulla pista (pur in un periodo in cui la lotta contro le sostanze dopanti non era certo avanzata come oggi) restano assolutamente impressionanti.

Il salto in lungo era il suo terreno prediletto e in questa specialità vinse 4 ori, rimanendo imbattuto per oltre un decennio non solo sul suolo Olimpico, ma ovunque.

Inoltre, Lewis detenne anche il record del mondo dei 100 metri e della staffetta 4×100 statunitense. La sua unica medaglia d’argento arrivò nei 200 metri ai giochi di Seul nel 1988, quando fu preceduto dal compagno di squadra Joe DeLoach.

3) Usain Bolt

Bolt è il primo atleta dai tempi dell’Antica Grecia (sì, avete capito bene) a vincere nove medaglie d’oro nella velocità alle Olimpiadi, avendo portando a termine con successo la tripla-tripletta di 100 metri, 200 metri e staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Pechino 2008, a quelle di Londra 2012 e a quelle di Rio 2016.

Come se non bastasse, detiene il record del mondo in tutte e tre le specialità.

Se Bolt dovesse ripetersi per la terza volta quest’estate in Brasile la sua posizione in classifica farebbe un bel salto, arrivando forse addirittura ad impaurire un mostro sacro come Carl Lewis per il terzo gradino del podio.

2) Michael Phelps

Proiettile di Baltimora, Pesce Volante… chiamatelo come volete. Quello che è certo è che Michael Phelps è senza ombra di dubbio l’atleta olimpionico più medagliato di sempre.

Il nuotatore statunitense è stato l’atleta con il maggior numero di ori in tre edizioni successive delle Olimpiadi, grazie a un totale di 18, che ne hanno sancito l’aura di imbattibilità, soprattutto per quanto riguarda lo stile farfalla (col resto delle medaglie arrivate nello stile libero e misto).

Il fatto che sia stato in grado di competere su una gamma molto vasta di distanze – dai 100 ai 400 metri – fa di lui un mix perfetto di potenza e resistenza. Facendo un paragone, è come se un atleta su pista fosse tanto temibile e letale sui 100 metri come sui 1500. Ecco, uno così non è ancora nato e probabilmente mai nascerà. Il che fa di Michael Phelps un caso più unico che raro nella storia dello sport mondiale.

1) Ray Ewry

Ewry fu, in una parola, semplicemente imbattibile, dominando tutti gli avversari nelle ormai scomparse discipline del salto in lungo, in alto e triplo da fermo, vincendo in totale 10 medaglie d’oro.

Nelle Olimpiadi di Parigi del 1900 vinse in tutte e tre le discipline, e replicò la tripletta quattro anni più tardi, nell’ultima edizione in cui il salto triplo da fermo fece parte del programma olimpico.

Anche quando il salto in lungo da fermo venne sostituito da quello in corsa nel 1930, Ewry continuò a detenerne il record.

I suoi ultimi due ori arrivarono ai Giochi “di mezzo” del 1906, considerati dagli storici come vere Olimpiadi e che venivano organizzati dal Comitato Internazionale Olimpico, anche se il CIO ufficialmente non li riconosce più come tali.

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Autore

Niccolò Franchini - Datasport

Milanese classe ’88. Dopo una carriera di tutto rispetto fra giardinetti, oratori e campionati giovanili, appende le scarpette al chiodo, trova il tempo per laurearsi e comincia a scrivere un po’ di tutto: musica, cinema e soprattutto sport, collaborando con diverse testate giornalistiche. Hobby nel tempo libero: libri, videogames, bicicletta & rock n' roll

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