Curry ha siglato il record Nba di triple segnate in una sola gara nella partita di ieri notte contro i New Orleans Pelicans: una bella risposta a chi iniziava a mettere in dubbio i nuovi Golden State Warriors
L’inizio è stato così così: percentuali lontane da quelle di un due volte Mvp, impatto rivedibile, qualche difficoltà nel ritrovare le corrette spaziature e la giusta distribuzione di palloni nei Golden State Warriors con Kevin Durant, lo 0-10 da tre punti nella gara dello Staples Center contro i Lakers che aveva interrotto una striscia di 157 partite con almeno una tripla a segno.
Qualcuno aveva iniziato ad inarcare le sopracciglia di fronte alle prime prestazioni stagionali di Steph Curry e di conseguenza dei suoi Warriors. Che l’arrivo di KD avrebbe cambiato gli equilibri c’era da aspettarselo. Che a patire più di tutti la presenza sul parquet dell’ex Okc fosse proprio Curry, francamente no.
A Steph è bastata una notte per zittire le voci dei critici, grazie a uno show balistico senza precedenti nella gara della Oracle Arena contro i New Orleans Pelicans: 46 punti a referto con 13/17 dall’arco dei tre punti, nuovo record Nba per triple segnate in una sola partita.
Forse i Warriors quest’anno ci metteranno più tempo ad ingranare, e sicuramente non raggiungeranno le cifre statistiche della passata stagione, chiusa con una regular season da 73-9. Ma prima di considerare chiusa la parabola della squadra di Oakland ci sarà ancora da fare i conti col numero 30 dei Warriors. La quota di 1,83 per la vittoria del titolo Nba 2017 è nettamente inferiore al 4,50 dei Cleveland Cavaliers di LeBron James e all’8,00 dei San Antonio Spurs.
Fuori dal podio, c’è un abisso con le più vicine inseguitrici (Clippers a 19,00, Celtics a 23,00).
La squadra da battere resta Golden State e ieri notte Curry ce l’ha ricordato.