Welcome back Timberwolves, leader della Northwest

Welcome back Timberwolves, leader della Northwest

La squadra di Minneapolis guida momentaneamente la propria Division e sogna di tornare a giocare i playoff dopo dodici anni di assenza. Un obiettivo e una missione per onorare la memoria di Flip Saunders

Dodici anni. Tanto tempo è passato dall’ultima volta che i Minnesota Timberwolves hanno giocato una partita di playoff Nba. Era il 2003/04, e all’ottava postseason consecutiva della propria storia, i lupi di Minneapolis si laurearono campioni dell’Atlantic Divsion, eliminarono Denver e Sacramento e arrivarono fino alla finale di Conference persa in sei gare contro i Los Angeles Lakers.

Era la squadra di Kevin Garnett, Mvp della regular season 2004, e di coach Flip Saunders, stroncato il 25 ottobre scorso dal linfoma di Hodgkin a pochi giorni dall’inizio della seconda stagione in sella alla panchina dei T-Wolves dopo la prima esperienza durata dal 1995 al 2005.

Da quel lontano 2004 in Minnesota i playoff li hanno dovuti guardare sempre davanti alla televisione. Dopo l’addio di Garnett nell’estate 2007, il piano per il rilancio sarebbe dovuto partire da Kevin Love, leader di una squadra giovane costruitagli attorno aggiungendo nel tempo gente come Ricky Rubio, Nikola Pekovic e J. J. Barea, con il valore aggiunto di un coach esperto e universalmente riconosciuto come un grande insegnante di basket quale Rick Adelman.

ATLANTA, GA - NOVEMBER 09: Karl-Anthony Towns #32 and Andrew Wiggins #22 of the Minnesota Timberwolves react after Ricky Rubio #9 draws a charge from Kent Bazemore #24 of the Atlanta Hawks at Philips Arena on November 9, 2015 in Atlanta, Georgia. NOTE TO USER User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Kevin C. Cox/Getty Images)
Da sinistra, Towns, Rubio, Bjelica e Wiggins, i quattro maggiori interpreti della nuova T-Wolves Connection

Il rilancio però non si è mai realmente concretizzato, e nel selvaggio Ovest i playoff sono sempre rimasti un miraggio, pagando anche una lunga serie di stagioni sono il 50% di vittorie.

Partito Love alla volta di Cleveland, l’anno scorso ci si è ritrovati a ricostruire quasi da zero. La filosofia di fondo però non è cambiata. Dai Cavs è sbarcato Andrew Wiggins, Rookie of the Year 2015, e quest’anno si è aggiunta la prima scelta assoluta del draft Karl-Anthony Towns (15,5 punti e 10 rimbalzi di media fin qui). A fare da scudo alle due pietre angolari del nuovo progetto, entrambe classe 1995, l’esperienza di Kevin Garnett (tornato alla base a febbraio 2015) e Tayshaun Prince e il talento di chi – da Rubio, a Pekovic, da LaVine a Martin – in questo progetto ha continuato a crederci.

La ricetta, impreziosita dagli innesti di Bjelica e Miller (a proposito di mix di qualità ed esperienza) stavolta sembra funzionare: in quella che è forse la Division più dura ed equilibrate di tutta la Nba, i Timberwolves guidano il gruppo con un record di 4-2, al pari degli Utah Jazz e meglio di Thunder, Blazers e Nuggets.

Ancora è troppo presto per dire che quest’anno verrà finalmente sfatato il tabù della postseason, il titolo (@151,00) e la corona di campioni della Western (@67,00) restano un obiettivo fuori portata, ma c’è già abbastanza carne al fuoco per tornare a pensare in grande. Welcome back, T-Wolves!

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