Pagelle Bundesliga: i voti della 29ª giornata a squadre e giocatori

Pagelle Bundesliga: i voti della 29ª giornata a squadre e giocatori

Questo weekend di Bundesliga ci ha regalato risultati a sorpresa ed altri un po’ più prevedibili, magari nell’esito dell’incontro ma non nel risultato finale. Il massimo campionato tedesco si conferma ancora una volta molto intrigante sia a livello tecnico che emozionale e oggi, in questa rubrica di “pagelle Bundesliga”, andremo ad assegnare i voti da 1 a 10 a chi si è distinto in meglio e in peggio in questa 29ª giornata.

Pagelle Bundesliga: dai top ai flop di giornata

10 – Marcus Thuram

Il massimo dei voti lo assegniamo a Marcus Thuram, figlio d’arte dell’ex (grandissimo) difensore di Parma e Juventus. L’attaccante del Borussia M’Gladbach si merita questo encomio a motivo della sua esultanza dopo il primo dei due gol segnati all’Union Berlino: in ginocchio come Colin Kaepernick nel 2016 per protestare contro le discriminazioni razziali. Chiaro il riferimento ai fatti di cronaca provenienti dagli Stati Uniti. Non è stato l’unico atleta a mostrare il proprio sostegno alla causa (anche Weston McKennie, Jadon Sancho e Achraf Hakimi, per dire), ma l’immagine di lui in ginocchio è una di quelle cose che vanno ben al di là del calcio e trasmette il messaggio con una potenza disarmante, senza bisogno di dire nulla. Black lives matter.

Marcus Thuram come Colin Kaepernick. (Getty Images)

9 – Il 2° tempo del Borussia Dortmund

Si è arrivati a fine primo tempo a reti bianche tra Paderborn e Borussia Dortmund. I gialloneri avevano creato molto, ma sciupato altrettanto e l’imprecisione mostrata nella prima frazione di gara, squadre più attrezzate del fanalino di coda della classifica non l’avrebbero perdonata. Ma la ripresa è stata un connubio di tecnica, qualità e talento. Sei gol distribuiti in 45′ e la sensazione di poter giocare seriamente soltanto un tempo sono la prova di forza di cui aveva bisogno la squadra di Favre, priva di Erling Haaland, dopo la sconfitta nel Klassiker. Per il Borussia Dortmund c’era bisogno di reagire da grande squadra e lo ha fatto in modo altrettanto grande, guidato da uno splendido Thorgan Hazard e ispirato da un meraviglioso Jadon Sancho, alla prima tripletta in carriera. Straripante.

Jadon Sancho che esulta con la squadra. (Getty Images)

8 – L’ordinaria supremazia del Bayern Monaco

Che il Bayern Monaco sia uno schiacciasassi, lo si sapeva. Che il Fortuna Dusseldorf non fosse l’avversario più temibile per la corazzata di Hansi Flick, anche. Ma il Fortuna era in forma e avrebbe venduto più cara la pelle contro chiunque altro. Il 5-0 finale non è tanto demerito della terzultima forza del campionato tedesco quanto merito dei bavaresi, che distruggono ogni sorta di speranza degli ospiti in meno di mezz’ora, grazie ad un autogol al 15′ di Jorgensen e alla rete di Pavard al 29′, ma anche sotto i colpi di Lewandowski (doppietta, adesso a segno contro tutte le squadre della Bundesliga 2019-20) e Alphonso Davies. Serge Gnabry raggiunge la doppia cifra di gol e assist (grazie all’ultimo passaggio servito al secondo gol di Lewandowski) e Thomas Muller si conferma miglior assistman in Europa, toccando quota 18 con l’assist servito all’attaccante polacco in occasione della sua prima rete della partita. Troppo forti.

Robert Lewandowski, in gol a tutte le partecipanti di questa Bundesliga. (Getty Images)

7 – La bellezza del Lipsia

Il Lipsia di Julian Nagelsmann gioca un calcio frizzante e davvero piacevole. Il modo con cui ha preso gol contro il Colonia (leggerezza non di poco conto da parte di Upamecano) avrebbe potuto far vacillare le sicurezze di qualsiasi squadra sprovvista di una forte autostima. Non è il caso della squadra di proprietà Red Bull. Infatti, gli ospiti del RheinENERGIEStadion sono riusciti a ribaltare il risultato grazie ad una performance solida e di grande carattere, conciliando bellezza ed efficienza. Patrik Schick ha trovato il suo 9° gol in Bundesliga, Werner il suo 25° in 29 partite di campionato (1 gol ogni 96′) e Nkunku è entrato in 18 azioni che hanno portato al gol (5 gol e 13 assist). Il Lipsia, quando gira, funziona a meraviglia e se quest’anno è tagliato fuori dalla lotta per il titolo lo deve a qualche pareggio di troppo: la distanza con il Bayern Monaco non è così abissale come potrebbero far pensare la differenza del tasso tecnico e le quote sul vincente della Bundesliga. E lì il merito è in gran parte di chi vi siede in panchina. Meraviglia.

Patrik Schick con Dani Olmo e Timo Werner, tutti in gol contro il Colonia. (Getty Images)

6 – Il Werder che si aggiudica la partita della paura

Sia chiaro: il successo del Werder Brema è fondamentale in chiave salvezza. Le speranze degli uomini di Florian Kohfeldt sono rigenerate da un paio di giornate e quella ottenuta alla Veltins-Arena è una vittoria importantissima. A conseguirla è stato un Werder Brema caparbio ma non eccessivamente pericoloso. I tiri in porta sono stati solo 2 per i verdi di Brema. Ma lo Schalke 04 ne ha fatto addirittura solo 1. La paura di perdere era molta per entrambe le squadre, essendo state l’avversaria ideale per l’altra per uscire dalla propria crisi e a farlo è stata la penultima forza della Bundesliga, che in questo momento, con una partita ancora da recuperare, vedono la salvezza non più come un miraggio e le quote sul calcio lo confermano. Si respira un po’ d’aria a Brema, finalmente. Ma non è ancora finita. Redivivo.

Florian Kohfeldt, allenatore del Werder Brema. (Getty Images)

5 – Friburgo senza più mordente

Il Friburgo non vince più. La squadra di Christian Streich, grande rivelazione della Bundesliga nella prima metà di campionato (ma in realtà poi anche nella prima metà del girone di ritorno, fino allo stop di marzo), non trova più il successo. Sono due pareggi e due sconfitte nelle 4 giornate di Bundesliga da quando si è tornati a giocare, e se contro aveva un Bayer Leverkusen del quale tutto si può dire tranne che sia una squadra facile da affrontare, dall’altra parte vede giocarsi alla pari una partita che poi non produce neanche un punto. E non è un match di campionato soltanto a far arrivare questa impressione, ma tutta la serie di prestazioni messe in mostra nelle ultime 3 settimane. L’Europa è un obiettivo ancora possibile, ma bisogna uscire dal limbo nel quale si sono trovati incastrati i bianconeri. C’è chi sta peggio, senz’altro, ma concludere una stagione così ricca di soddisfazioni senza neanche una gratificazione europea per il Friburgo e i suoi tifosi sarebbe davvero un peccato. Spento.

Christian Streich e il suo Friburgo. (Getty Images)

4 – Oliver Glasner e il suo Wolfsburg

Il Wolfsburg perde in casa contro l’Eintracht Francoforte e frena la sua corsa verso l’Europa League. Frena e viene raggiunto dall’Hoffenheim (entrambi a 42 punti) e solo 4 punti più indietro vede Friburgo ed Hertha Berlino. Quella dei Lupi è stata una grande opportunità persa di dare continuità alla vittoria schiacciante inflitta al Bayer Leverkusen nel turno infrasettimanale e anziché provare ad allungare sulle inseguitrici, vede compromettersi un soddisfacente andamento stagionale, seppur caratterizzato da qualche ombra di troppo in una stagione composta da molte luci. A bruciare di più è il fatto che la sconfitta contro l’Eintracht abbia costituito per questi ultimi la prima vittoria esterna in stagione. Occasione mancata.

Oliver Glasner, 46enne allenatore dei Lupi. (Getty Images)

3 – La difesa del Paderborn

Prossimo a salutare la Bundesliga, il Paderborn si è messo in evidenza nel weekend di Bundesliga a motivo di una forte inadeguatezza a livello difensivo contro il Borussia Dortmund. Nel corso del primo tempo il risultato avrebbe potuto assumere proporzioni enormi ed è soltanto demerito dei gialloneri se si è finiti negli spogliatoi a reti bianche. Le lacune tattiche del fanalino di coda della classifica sono ai limiti dell’imbarazzo e di sicuro non rendono merito agli sforzi che certamente vengono compiuti durante gli allenamenti settimanali. Bocciati.

Il Paderborn, uscito sconfitto e umiliato dal confronto col Dortmund. (Getty Images)

2 – La lucidità di Lucas Torro

Subentrato al 78′ di Wolfsburg-Eintracht, Lucas Torro, centrocampista spagnolo classe 1994 del club di Francoforte, è stato ammonito al 91′ ed espulso al 94′ a motivo di un fallo a centrocampo tanto in ritardo quanto evitabile. Un’espulsione che non ha pregiudicato il risultato finale, ma che toglie ad Adi Hutter la possibilità di preparare la partita contro il Werder Brema contando sul suo apporto. Leggerezza.

Lucas Torro mentre usciva dal campo contro il Wolfsburg. (Getty Images)

1 – Neven Subotic

L’Union Berlino giocava contro una squadra in salute e dal grande potenziale qual è il Borussia M’Gladbach, vero. Ma Neven Subotic è da tempo impacciato e apparentemente fuori dagli schemi. Il secondo gol dei Fohlen ne è l’esempio più lampante: cross di Plea dalla sinistra per Thuram, che da solo in area la mette in fondo al sacco. L’attaccante neroverde sarebbe stato in una palese situazione di offside se non si fosse trattato per una dormita dell’ex centrale del Dortmund. Un errore che ha poi indirizzato la partita nella direzione che ha preso, ma che non è l’unico del primo tempo della partita. Una frazione di gioco costellata da così tante incertezze da portare Urs Fischer a sostituirlo a inizio ripresa, per tutelare quel po’ che poteva tutelare la fase difensiva della propria squadra. Lontano parente del difensore visto al Westfalenstadion, ci si inizia a chiedere se sia ancora al livello della Bundesliga. Involuto.

Neven Subotic, in costante ritardo e affanno. (Getty Images)

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