Mentre Gabriel Barbosa è sempre triste in panchina, Gabriel Jesus si sta mettendo sulle spalle il Man City di Guardiola
La scorsa estate è stato nel mirino dei maggiori club europei, Inter su tutte. Alla fine Gabriel Jesus ha scelto il Manchester City grazie a una chiamata di Guardiola. È lo stesso giocatore a rivelarlo in una intervista per il Mirror: “Quando ho preso la decisione di venire al City, il colloquio con Pep è stato molto importante”.
Del resto il manager catalano non ci ha messo molto per mettere sul piatto i 35 milioni di euro che sono serviti per portarlo al City of Manchester: “Mi ha chiamato, mi ha parlato del progetto e mi ha spiegato che ero una parte importante di questa sua idea nuova. Così Pep ha avuto una grande influenza sulla mia scelta. È stato l’unico allenatore che mi ha chiamato. Ci sono stati alcuni altri club interessati a me, ma Guardiola è stato l’unico che mi ha chiamato. Ha mostrato il suo interesse per avermi qui, che contava su di me”.
Dopo i primi sei mesi passati al Palmeiras, Gabriel è giunto in Inghilterra a gennaio, e ha subito conquistato il tecnico e la tifoseria: due gare da titolare in Premier League, tre gol (con la doppietta decisiva domenica contro lo Swansea). Niente male per un ragazzo di 19 anni alla prima esperienza nel calcio europeo.
E’ chiaro che i paragoni si sprecano con l’altro baby brasiliano, che di nome fa pure Gabriel, sbarcato all’Inter a settembre: Gabigol. Mentre il nerazzurro è perso nei meandri della panchina e della tribuna, con qualche apparizione sporadica in prima squadra e qualche gol in primavera, l’ex Palmeiras sta conquistando la Premier League.
Del resto si sapeva di questa possibilià di rivalità futura tra due delle stelle del calcio brasiliano. Nazionalità, età, ruolo, alcune peculiarità tecniche. Perfino una parte del nome. Tutto simile, per non dire uguale. Siamo solo all’inizio di un duello a distanza potenzialmente infinito tra il partito di Gabriel Jesus e quello di Gabigol.
Ad ora, nel mese di gennaio, Jesus batte Barbosa su tutti i fronti. Starà all’attaccante nerazzurro (magari con più fiducia da parte dell’allenatore) ribaltare questo risultato.