Bergessio, Giuseppe Rossi, Cassano; nella sua carriera da allenatore l’Aeroplanino ha sempre preferito un attaccante che aiutasse la manovra offensiva. Per questo Bacca è sacrificabile
Il centravanti di Montella deve essere un giocatore “associativo”. Questo è il dogma dell’Aeroplanino, e lo è sempre stato nella sua carriera di allenatore.
Lo è stato al Catania, quando due giocatori rapidi e tecnici come Gomez e Barrientos sulle fasce facevano riferimento ad un attaccante come Bergessio, preferito ai vari Maxi Lopez e Suazo perché maggiormente propenso al dialogo sul fronte offensivo.
Lo è stato alla Fiorentina, quando Mario Gomez ha avuto grandi difficoltà di inserimento in favore di un modulo ad un’unica punta come Pepito Rossi, bravo in profondità ma anche nel dialogo stretto con i compagni di reparto.
Lo è stato, infine, anche nella parentesi semestrale alla Sampdoria, quando spesso l’Aeroplanino ha schierato un 4-1-4-1 con Cassano “finto nueve” per favorire i movimenti degli esterni come Carbonero, Correa o Ricky Alvarez.
Al Milan, infatti, Montella ha subito messo le cose in chiaro: Carlos Bacca è sacrificabile. Lo è sia per un fattore puramente economico (dato che con i 30 milioni della sua eventuale cessione si potrebbe finanziare il mercato in entrata) sia per un fatto tecnico/tattico.
Il colombiano è infatti un centravanti puro, che se non viene servito o lanciato in profondità non partecipa attivamente alla manovra offensiva e non coinvolge i compagni. L’ex Siviglia non partirà con il resto della squadra per la tournèe negli Usa.
Dalla società rossonera fanno sapere che si tratta di una “scelta tecnica” perché il bomber appena rientrato dalle vacanze non è in perfette condizioni fisiche, ma la cessione sembra dietro l’angolo. Il West Ham attende una risposta nelle prossime ore: contratto quadriennale ricco da 4,5 milioni di euro a stagione.
Bacca da parte sua vorrebbe aspettare un club che giochi la prossima Champions League, ma il tempo stringe e nelle prossime ore dovrà prendere una decisione definitiva sul suo futuro. Dopo il forfait di Lapadula, Montella per le sfide contro Bayern Monaco, Liverpool e Chelsea avrà a disposizione per l’attacco solo Matri, Menez, Luiz Adriano e Niang.
Con i primi due sul piede di partenza e il brasiliano con un futuro non propriamente “leggibile”, probabilmente non era questo il roster offensivo che avrebbe voluto Montella per lavorare nella tournèe estiva.