Quando: 18 maggio 2019, ore 21
Dove: Expo Tel Aviv, Tel Aviv (Israele)
In Italia non è mai stata popolarissimo, forse perché l’abbiamo vinto solo 2 volte in 63 edizioni. Tuttavia l’Eurovision Song Contest è uno degli eventi di punta della primavera musicale, con tantissimi paesi e altrettanti cantanti in lizza. Per il nostro paese concorre quest’anno Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo con “Soldi”, brano che il cantautore presenterà anche a Tel Aviv.
La capitale israeliana è sede infatti di questa 64esima edizione, essendo la nazione campione in carica (nel 2018 vinse l’israeliana Netta). Di questa edizione si parla già molto anche per la presenza di Madonna, la superstar italoamericana che è stata invitata più volte a boicottare la manifestazione per protesta contro le politiche del governo israeliano nei confronti dei palestinesi. Lei, comunque, ha confermato che ci sarà come previsto.
Del resto è tradizione che la politica si incroci con la musica e lo spettacolo, anche e soprattutto in questa manifestazione. Infatti la storia dell’Eurovision è fatta di simpatie e antipatie, di veti incrociati e complessi d’inferiorità. Ad esempio, spesso i paesi cosiddetti “Big 5” (Francia, Germania, Spagna, Italia e Gran Bretagna) vengono boicottati dai paesi più piccoli, che in passato molto spesso non hanno votato gli artisti britannici, spagnoli, italiani, francesi e tedeschi proprio per protesta contro il fatto che questi ultimi siano qualificati d’ufficio alla finale. Inutile aggiungere che le ragioni di veti e dispetti, spesso, sono esterne all’Eurovision e attingono a storia e rapporti tra i vari paesi.
In questa infografica abbiamo sintetizzato alcune di queste curiosità, insieme a molte altre riguardanti l’Eurovision Song Contest:
Eurovision, quote e favoriti
Riuscirà Mahmood a diventare il terzo italiano vincitore di questa manifestazione dopo Gigliola Cinquetti (1963) e Toto Cutugno (1990)? Le quote non lo indicano tra i favoritissimi, poiché il “trapper” è dato a 14.50 e attualmente è sesto. Favoritissimo è l’olandese Duncan Laurence, con la sua “Arcade” data a 2.35. Le ragioni di una quotazione così bassa sono probabilmente dovute anche alle tematiche che il pezzo affronta, considerate vicine al mondo LGBT, il che ha sempre un certo influsso positivo su queste manifestazioni. Controfavorito è lo svedese John Lundvik (“Too late for love”), la cui vittoria è quotata 6.00. Curiosamente, Lundvik è anche coautore del pezzo che rappresenterà la Gran Bretagna, “Bigger than us” di Michael Rice che però paga addirittura 401.00.
Terza favorita è Kate Miller-Heidke per l’Australia, con “Zero Gravity”, data a 8.50 e ultima cantante non in doppia cifra. Per i curiosi, l’Australia è l’unico paese extraeuropeo a partecipare, invitato a partire dal 2015.
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