Spezia-Inter: Inzaghi sulla graticola per le scelte di formazione, con il Porto sarà fondamentale vincere
Spezia-Inter: Inzaghi sulla graticola per le scelte di formazione, con il Porto sarà fondamentale vincere

Spezia-Inter: Inzaghi sulla graticola per le scelte di formazione, con il Porto sarà fondamentale vincere

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Il tecnico nerazzurro è finito al centro della bufera dopo la pessima sconfitta contro i liguri in campionato. Criticate soprattutto le decisioni sull’undici da schierare.

L’Inter è reduce dalla sconfitta contro lo Spezia in campionato, ko numero 8 in Serie A, un numero enorme tenendo conto delle compagini contro cui sono mancati i tre punti. A parte la Juventus, gran parte delle altre squadre sono considerate le cosiddette piccole del campionato come Empoli (0 a 1), Bologna (1 a 0) e appunto lo Spezia (1 a 2). Il risultato contro i liguri apre a due tipi di riflessioni che entrambi paiono però portare ad una separazione da Simone Inzaghi, fermo restando che una convincente vittoria contro il Porto nella gara di ritorno degli ottavi di Champions League potrebbe ritardare il verdetto.

Un eventuale approdo ai quarti di finale, infatti, garantirebbe ai nerazzurri una maggiore liquidità e la possibilità di non privarsi di uno dei gioielli della rosa nel corso del mercato estivo. Oltre al già accertato addio di Milan Skriniar, pronto ad approdare alla corte del Paris Saint-Germain a parametro zero, si prospetta la cessione di almeno un altro tassella della rosa di Inzaghi. Il principale indiziato a Denzel Dumfries, che al momento ha una valutazione di circa 28 milioni. Restano però oggetti del mistero Robin Gosens e Kristjan Asllani, che potrebbero trovare un’altra destinazione in estate considerato il minutaggio praticamente assente fino ad ora. In ogni caso molto passerà dall’esito della sfida contro il Porto: la formazione del tecnico piacentino ha già compiuto un passo verso la fase successiva della competizione europea grazie al successo nella gara d’andata, un 1 a 0 maturato a San Siro.

Fatta questa ampia premessa, è però impossibile non menzionare le scelte di formazione di Inzaghi, decisioni errate che poi sono state ripetute anche nel corso del match. A partire dal nodo portiere: questa volta è stato preferito Samir Handanovic ad André Onana, una scelta che ha fatto storcere il naso a più di un addetto ai lavori considerando pressoché inutile la turnazione di un portiere in vista di un incontro tanto importante quanto quello di Oporto. Nel caso dell’estremo difensore, infatti, l’unica chance per rimanere concentrati è quella di giocare con continuità, ragion per cui la titolarità di Onana sarebbe stata preferibile.

Un’altra decisione che lascia presupporre gerarchie non delineate tra i nerazzurri riguarda la questione rigorista. Solitamente l’allenatore propende per designarne uno che, se titolare, si incarica della battuta della massima punizione. Nel caso dell’Inter tale nome non è chiaro ed a precisa domanda in conferenza stampa, lo stesso tecnico Inzaghi ha risposto citando due calciatori: Romelu Lukaku e Lautaro Di Martinez.

È stato proprio quest’ultimo a incaricarsi della battuta del rigore assegnato ai nerazzurri al 14’ del primo tempo. Sul dischetto si presenta l’argentino ma le telecamere si soffermano sulla reazione stupita del belga, pronto ad incaricarsi della battuta. La scelta di Inzaghi è inspiegabile anche in termini statistici: Lukaku vanta una media realizzativa di 16 gol su 16 rigori, Di Martinez invece conta 5 errori su 14 penalty calciati. All’83’ però viene assegnato un secondo rigore ai nerazzurri e questa volta ad incaricarsi della battuta è il centravanti belga, che non sbaglia. È però solo un momentaneo pareggio per i nerazzurri, che oltre al gol di Daniel Maldini poco prima dell’ora di gioco subiscono il raddoppio con il terzo penalty della sfida, trasformato da M’Bala Nzola.

Crediti immagine: Getty Images

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