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Warriors-Cavaliers, “Season 4”: a Lebron stavolta serve più di un miracolo

Inizio: 1 giugno, ore 03:00

Palazzetto: Oracle Arena, Oakland

Warriors-Cavaliers, atto quarto: la finale è ancora “cosa loro”

Come la nuova stagione di una serie TV, le NBA Finals di quest’anno ripropongono ancora una volta l’infinito duello tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers. O meglio, come piace sottolineare ad alcuni, tra Golden State Warriors e Lebron James.

Il “prescelto” ha ancora una volta sorpreso tutti, prendendo letteralmente per mano una squadra rivoluzionata in larga parte a gennaio, portandola ancora una volta a giocarsi l’anello dopo aver battuto Indiana, Toronto e Boston. Ai Cavs sono state necessarie ben due gare-7, entrambe risolte grazie a prestazioni sontuose del loro asso. Un “one man show” clamoroso, che tuttavia non può che consegnare la franchigia dell’Ohio come netta outsider nella finale contro i “perfetti” Warriors di Steve Kerr.

Nella serie finale i Golden State Warriors sono strafavoriti a 1.08, mentre il miracolo di Lebron James e compagni è dato a 8.50.

NBA Finals, è già record

Ad ogni modo questa finale rappresenta già un record: mai nella storia si sono avute quattro finali consecutive con le stesse due squadre ad affrontarsi. Neanche ai tempi dei Boston Celtics di Red Auerbach, e dei loro 10 anelli consecutivi, era successo nulla del genere.

I Warriors hanno faticato tanto per battere gli Houston Rockets, e non è dato sapere come sarebbe andata senza l’infortunio di Chris Paul alla fine di gara 5, che ha privato i Rockets del loro play all-star nelle due gare decisive.

Cosa serve ai Warriors

I Warriors hanno elevato il loro rendimento nei momenti necessari, forti di un roster che oggi nessuno può vantare in NBA. Con il ritorno a pieno regime di Curry si è infatti ricomposta la coppia degli “splash brothers”. Oltretutto, Klay Thompson (l’altro “brother”) è ulteriormente migliorato sia come clutch player che come difensore.

Qualora ciò non bastasse, c’è Kevin Durant. KD sta viaggiando a 29 punti, 7 rimbalzi e 4 assist di media nei playoff, dove si è tendenzialmente allontanato dal canestro rispetto agli anni scorsi aumentando frequenza e percentuali di tiro dalla media.

Poi c’è il preziosissimo Draymond Green, giocatore totale anche se sempre un po’ al limite del regolamento. Tuttavia grazie a lui, e a una difesa perimetrale incredibilmente efficace, i Warriors sono diventati un team fantastico su entrambi i lati del campo. Per vincere il titolo basterà “fare i Warriors”, con i loro parzialoni a tagliare le gambe agli avversari.

Cosa serve ai Cavs

Oltre ad essere favoriti per la vittoria finale, i Warriors lo sono ancora di più per gara 1. Non è ancora noto se Kevin Love riuscirà a recuperare per il primo match, dopo il colpo alla testa accusato in gara 6 contro i Celtics.

L’impressione è che, se per arrivare fin qui è servito un Lebron James straordinario, per colmare il gap dagli avversari servirebbe che il prescelto scrivesse nuovi livelli di epicità, in questo gioco.

La maggior parte degli esperti dà Golden State vincente in 5 partite, ma con il Lebron James di quest’anno riteniamo più probabile un 4.2, quotato 5.50.

LeBron James, a caccia di un’altra impresa epica (Getty Images)

Warriors-Cavs: le quote di gara 1

Pronostico chiuso, si diceva. Tuttavia, in gara 1 la quota dei Warriors è leggermente più alta rispetto a quella della vittoria finale: 1.10 contro 1.08. La vittoria in game 1 dei Cavs pagherebbe 7.25 (contro 8.50 della vittoria della serie). Questa differenza, nonostante in gara 1 Cleveland sarà ancora una volta probabilmente senza Kevin Love, si spiega con elementare logica probabilistica: sul singolo match un “miracolo” può essere più probabile. Nel computo della serie, però, la strada sembra segnata.

Noi ci proviamo con un under 221.5 punti totali, a 1.50. Se infatti è difficile che si ripetano i ritmi rallentati e le basse percentuali delle finali di conference, è difficile che le dinamiche di gioco ritornino agli abituali standard soprattutto da parte Golden State. Nonostante una identità di squadra marcata, Steve Kerr ha infatti dimostrato di saper adattare i suoi, e come un guanto, agli avversari.

Analogamente, scommettiamo sull’under 55,5 punti totali per il solo primo quarto, a 1.87.

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