De Rossi, Milito, Dida: quando arrivare secondi non significa essere perdenti
De Rossi, Milito, Dida: quando arrivare secondi non significa essere perdenti

De Rossi, Milito, Dida: quando arrivare secondi non significa essere perdenti

La Serie A è ai saluti finali, almeno per quanto riguarda il campionato 2018/19. La giornata numero 38 emetterà gli ultimi verdetti e poi si volterà pagina, in attesa dei botti del mercato estivo e quindi della nuova stagione. Nel frattempo abbiamo raccolto alcuni dati curiosi, che cogliamo l’occasione di farvi conoscere anche per celebrare un grandissimo campione: Daniele De Rossi.

Eterni secondi: ecco i top della Serie A

L’attenzione sportiva degli ultimi tempi è sul Liverpool finalista di Champions League, che non vince il titolo nazionale da 30 anni e lo ha sfiorato ancora una volta. I Reds sono gli “eterni secondi” per antonomasia, ma non certo gli unici. Andando a curiosare nei dati del nostro campionato, riguardo a quelli che hanno solo sfiorato importanti traguardi, di squadra è personali. Ecco allora chi è arrivato più volte secondo, chi ha segnato di più senza vincere la classifica cannonieri e così via.

Daniele De Rossi, quando l’eterno secondo non è un perdente

Lo scudetto lo aveva vinto a nemmeno 18 anni, ma sfortunatamente non scese in campo nemmeno una volta, in quella incredibile Roma di Fabio Capello. Precoce fenomeno multi-ruolo, per De Rossi era facile prevedere una carriera al top come poi è stato. Meno facile era immaginare quante volte sarebbe arrivato a un passo dal sollevare personalmente il trofeo di Campione d’Italia, senza tuttavia riuscirci mai. Un dolce supplizio, che priva il romano della ciliegina su una carriera comunque eccezionale e straordinariamente longeva. Il ragazzo si è peraltro rifatto in Nazionale, contribuendo da protagonista al titolo dell’Italia al Mondiale del 2006.

Milito, principe senza corona

In questi giorni si è celebrato il nono anniversario del celebre “Triplete” interista, un traguardo incredibile che vide tra i suoi principali protagonisti Diego Alberto Milito. Il “principe”, tuttavia, pur essendo bomber di razza purissima nonché specialista di reti decisive, non è mai riuscito in un’impresa: quella di diventare capocannoniere del campionato. Ci è andato vicino ben tre volte: la prima (2008/09) con la maglia del Genoa, le altre due (2009/10 e 2011/12) con quella dell’Inter.

Altro bomber prolifico e longevo è stato Alberto Gilardino, decisamente più girovago di Milito ma sempre efficiente. Per ben 8 volte il “Gila” è stato tra i migliori 10 bomber del campionato, arrivando due volte secondo ma mai al titolo di capocannoniere.

Dida, l’eredità è salva

Ci sono portieri che hanno fatto la storia del calcio anche per la longevità, come Gigi Buffon. Ci sono poi altri giocatori che hanno sfoderato una qualità altissima solo in alcuni anni della propria carriera. Ad esempio è il caso di Dida, letteralmente insuperabile in molti dei suoi anni al Milan. Anche il portierone brasiliano, tuttavia, non è mai riuscito a rimanere il portiere meno battuto del campionato. Ci è andato vicinissimo per due volte: nel 2003/04 e nel 2004/05. Altri tempi e altro Milan, anche se in porta c’è oggi un giocatore che ricorda Dida per le altissime vette di rendimento – e qualche amnesia: Gigio Donnarumma.

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