Quando: dal 1 al 14 luglio 2019
Dove: All England Lawn Tennis and Croquet Club, Londra (UK)
TV: Sky Sport, Eurosport
Wimbledon 2019 tra storia, polemica e incertezze
Più che un torneo di tennis, è un fenomeno a se stante. Il torneo di Wimbledon è da sempre un evento che porta con sé sport, mondanità, storia, tradizione e anche gossip. Quella dell’unico Slam su erba è una sorta di liturgia laica, con delle regole particolari – e orgogliosamente diverse da quelle di altri tornei di pari rilevanza tennistica. La dominante bianca nei completini, l’inchino al palchetto reale, le fragole con panna e la prima domenica rigorosamente di riposo. Tutte componenti di un fascino che non si può spiegare in poche parole, anche se quelle di Rafa Nadal hanno già acceso un prima polemica.
Il campione spagnolo non ha accettato di buon grado una delle sopracitate regole che rendono Wimbledon un’eccezione a tutti gli altri tornei del circuito: i criteri per la formazione delle teste di serie. Per quelli usati in questo torneo la posizione in classifica non è sufficiente, ma contano molto i risultati ottenuti su erba nei due anni precedenti, in particolare nell’ultimo. Nadal si è ritrovato così con la testa di serie numero 3 nonostante il 2° posto nel ranking, mentre Federer ha fatto il percorso inverso. Rafa si è lamentato ma, pur se i suoi reclami avrebbero una ragione di fondo, i criteri di Wimbledon erano i medesimi anche quando lui non era o non si sentiva danneggiato.
Wimbledon, numeri e statistiche
In un’annata che si prospetta così avara di certezze, affidiamoci allora ai numeri del grande evento londinese. Quale è l’età media di chi ha vinto in singolare maschile e femminile? Quanto pesano le teste di serie? Tutto, ma proprio tutto, in questa dettagliata infografica!
Wimbledon 2019 uomini: favoriti, sorprese e quote
L’Australian Open di gennaio presentava un Djokovic annunciato in grandissimo spolvero, infatti il campione serbo ha poi vinto il torneo. Il Roland Garros aveva in Rafa Nadal il dominatore stra-annunciato e le cose sono andate totalmente secondo previsioni. A Wimbledon lo scenario cambia ancora ma in maniera radicale. Non solo non c’è un favorito netto, ma tra le stelle emergenti che hanno qualche problema e i collaudati specialisti che sono acciaccati o sul viale del tramonto, il torneo non ha nessuno che possa verosimilmente vestire i panni del padrone.
I favoriti
Potrebbe essere la volta del nono squillo per Roger Federer, che nel caso raggiungerebbe Martina Navratilova come numero di Wimbledon vinti. Lo svizzero è quotato 4.25 nelle scommesse sul vincitore Wimbledon e ce la potrebbe sicuramente fare, ma i dubbi intorno a lui sono squisitamente di natura biologica. Le giornate “no” Roger le ha sempre avute, ma a quasi 38 anni gli risulta sempre più difficile sfangarla in circostanze avverse. E, in un torneo da 7 partite in 15 giorni al meglio dei 5 set, l’insidia è dietro l’angolo.
L’unico giocatore ad avere quota più bassa dello svizzero è Novak Djokovic, favorito a 2.75. Nole non gioca però dalla finale del Roland Garros, persa contro Rafa Nadal. Un periodo di stacco sicuramente necessario, ma che apre al campione serbo insidie da non sottovalutare. Nole è il campione in carica ed ha vinto il torneo ben 4 volte, ma arrivare a Wimbledon senza nemmeno un match sull’erba non è il viatico migliore che esista.
Il problema è il medesimo per Rafa Nadal, fermo dal trionfo parigino e ancora più bisognoso di entrare in confidenza con l’erba rispetto al serbo, per una questione di stili di gioco, impugnatura e impatto con la palla. Nadal ha due vittorie qui, con 3 finali perse, ma avrà bisogno di salute e un pizzico di fortuna per andare avanti nel torneo. La sua quota è di 6.50.
Le possibili sorprese
Bella quota (34.00) ha Felix Auger-Aliassime, il “millennial” di cui tutti parlano un gran bene. Il 18enne canadese sta confermando i grandi progressi anche sull’erba, superficie in cui in diversi lo pronosticano come sicuro protagonista dei prossimi anni: certo una finale a Stoccarda e una semifinale al Queen’s, appena maggiorenne, sono un buon biglietto da visita. Ci sarebbe anche Daniil Medvedev, che però sembra avere ancora meno testa di Zverev ed è quotato 41.00, ma nel suo caso non invita anche se il russo ha decisamente colpi da erba. Discorso analogo (ma con meno attitudine naturale all’erba) vale per l’altro russo Khachanov, quotato 51.00.
A questa categoria di speranze appartiene anche il nostro Matteo Berrettini, 23enne romano scopertosi molto competitivo sull’erba solo di recente. Sua la vittoria a Stoccarda proprio su Auger-Aliassime, non confermata poi al Queen’s ma il ragazzo c’è ed ha i numeri per fare bene a Wimbledon: lo testimonia la sua quota (41.00), non altissima.
I bolliti
In genere, negli anni in cui uno dei tre grandi mostri del tennis contemporaneo steccano, c’era una pletora di specialisti pronti ad approfittarne. Stavolta anche questo gruppo è ridotto al minimo. Cilic è quotato 41.00 per la storia e la carriera, ma negli ultimi mesi ha fornito prestazioni sconcertanti. Raonic (41.00) a sua volta viene da un periodo di infortuni e non convince, o almeno non può convincere prima di vederlo in campo. Kevin Anderson (41.00) è il finalista in carica ma ha anche lui una certa età ed acciacchi vari, Murray (67.00) è al torneo del commiato.
Wimbledon 2019 donne, dove regna il caos
Se nel singolare maschile è complicato trovare un favorito affidabile, nel singolare femminile diventa un autentico rompicapo. In teoria la favorita logica è Ashleigh Barty, recente vincitrice del Roland Garros e nuova numero 1 del ranking. L’australiana ha vinto a Parigi “controterreno”, come si direbbe in gergo ippico. La terra battuta non è mai stata la sua superficie preferita anzi lei è molto più a suo agio sulle superfici veloci e l’erba è naturalmente amica di una giocatrice che nasce doppista. La Barty si gioca a 5.00 ed è abbastanza affidabile come favorita, ma come è noto mantenere il successo è molto più difficile che raggiungerlo. Se Ashleigh saprà reggere la pressione allora potrebbe anche fare il bis Parigi-Londra.
Dietro di lei c’è il caos, perché la seconda favorita (7.00) è una Serena Williams vincitrice qui 7 volte ma non certo in un momento positivo. L’età avanza e Serenona è scivolata fuori dalla top 10. Poi c’è una schiera di possibili candidate, a ciascuna delle quali manca però sempre qualcosa. La detentrice del trofeo Kerber sembra tornata a giocare un tennis decente solo da qualche giorno e un suo successo in back-to-back paga 12.00. Dietro emergono le chance della Halep (17.00), che non ha mai brillato troppo su erba. Qualche credito in più lo si può dare a Karolina Pliskova (15.00) e all’eterna piazzata Kiki Bertens (31.00). Una sorpresa possibile – e molto ben pagata – è la giovanissima finalista del Roland Garros Amanda Anisimova (31.00): il suo tennis potente ed esplosivo potrebbe trovare una spalla interessante su una superficie come l’erba.
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