La stagione della pallacanestro transatlantica è giunta alla sua sublimazione con le attesissime NBA Finals 2022. A contendersi l’Anello saranno Golden State Warriors e Boston Celtics, curiosamente a ruoli invertite rispetto alla tradizione: californiani a recitare la parte della formazione navigata e vincente, biancoverdi trascinati oltre i propri limiti dall’entusiasmo e dalla bravura delle scelte dirigenziali e tecniche. I Dubs hanno rimesso Klay Thompson nel motore e sono tornati la macchina da pallacanestro irresistibile che erano stati tra il 2015 e il 2018: i favoriti sono loro. Ma mai sottovalutare il cuore e la tradizione della Celtics Nation.
NBA Finals 2022, la presentazione
A contendersi il titolo saranno due formazioni agli antipodi sotto tutti gli aspetti, da quello geografico all’età media del roster, fino alla contrapposizione tra un coach già affermato come Steve Kerr e un emergente come Ime Udoka. Da una parte la grande dominatrice del nuovo millennio, Golden State, alla sesta finale negli ultimi otto anni, dall’altra una nobile a secco da tempo come i Celtics.
A Boston di record ne detengono tanti, dalla miglior percentuale assoluta tra Finals disputate e vinte (17-4) al numero delle finali consecutive, 10 tra il 1957 e il ’66, e titoli vinti di fila, otto tra il 1959 e il ’66. La storia, però, non fa canestro, così per una volta il ruolo di underdog sarà proprio della franchigia con più tradizione, ma che di sfide per il titolo dal 2000 ne ha giocate solo due, entrambe contro gli eterni rivali dei Lakers, vincendo nel 2008 e perdendo nel 2010.
Al cospetto di una squadra che ha saputo tornare protagonista solo tre anni dopo la fine del ciclo Durant, Boston chiede al proprio roster giovane e affamato, guidato dal talento di Jayson Tatum, l’Anello numero 18, che varrebbe il sorpasso al primo posto dell’albo d’oro proprio ai danni dei Lakers. Steph Curry, però, non è d’accordo ed è pronto ad andare a caccia del quarto titolo che varrebbe un posto definitivo nella leggenda. Un duello che si preannuncia esaltante, dunque, e pieno di sorprese potenziali: per questo, consigliamo di tenere sempre un occhio aperto sulle quote live delle scommesse.
NBA Finals 2022: curiosità e l’importanza fattore campo
Come sappiamo, a differenza di quanto avviene in Europa con le F4 di Eurolega, al di là dell’Atlantico il massimo titolo del basket viene assegnato attraverso una serie di gare di finale, al meglio delle sette (e in questa guida troverete tutte le differenze tra il basket FIBA e il basket NBA). In questo contesto, naturalmente, il fattore campo sarà decisivo. Warriors e Celtics si sfideranno per il titolo NBA per la seconda volta nella storia, a ben 56 anni dall’unico precedente, in quel 1966 anno della quinta finale dei Warriors, la seconda dopo il trasferimento della franchigia in California. Per il secondo anno consecutivo a contendersi il Larry O’Brien Trophy saranno una seconda e una terza classificata delle Conferences e come nel 2021 il vantaggio del fattore campo sarà della squadra dell’Ovest, in virtù della miglior percentuale di successi in regular season.
La possibilità di giocare davanti ai propri tifosi le prime due partite della serie (2 e 5 giugno) e le eventuali quinta (15) e settima (19) potrebbe fare la differenza, perché se è vero che nel nuovo millennio solo quattro volte le Finals si sono prolungate fino a gara-7, lo è anche che in tutti i casi l’Anello è andato alla squadra di casa.
NBA Finals 2022: lo stato di forma delle sfidanti
Un punto in comune tra le sfidanti è comunque individuabile: il rendimento esterno. Golden State ha avuto un ruolino di 22 vittorie e 19 sconfitte lontano dal Chase Center durante la regular season, simile a quello dei Celtics, 23-18, ma il divario si è fatto allargato nei playoff, dove i Warriors hanno perso tre volte su quattro fuori casa contro le sette affermazioni e le sole due sconfitte di Boston. Di contro il rendimento casalingo sorride nettamente a Golden State, imbattuta nelle nove partite interne dei playoff. Un particolare tutt’altro che marginale in una serie in cui anche i dettagli potranno fare la differenza, compresa la condizione fisica:
Golden State dovrà ancora una volta fare i conti con le condizioni di Gary Payton II, Boston con gli acciacchi di Marcus Smart e Robert Williams. La squadra di Kerr, inoltre, ha potuto godere di una settimana di riposo prima dell’inizio delle Finals e in virtù del vantaggio del fattore campo potrà risparmiarsi la fatica del lungo viaggio fino a gara-3. In parità il computo degli scontri diretti nella regular season, con una vittoria a testa e fattore campo scambiato.
NBA Finals 2022, quote e pronostico
La svolta nel rendimento dei Celtics, sotto al 50% fino a dicembre, è avvenuta dopo la sconfitta subita a Natale contro i Bucks. Proprio mentre iniziavano a circolare voci su un possibile cambio in panchina il match successivo contro i Suns fece registrare miglioramenti inattesi nell’assetto difensivo e nella circolazione di palla, principi-cardine del gioco di Udoka. A completare il quadro sono state le trades, con l’arrivo da San Antonio di Derrick White, ideale per il gioco del pupillo di Brad Stevens, e l’inaspettato ritorno di Daniel Theis.
Decisamente più regolare è stata la stagione dei Warriors, che hanno legato i propri cali di rendimento ai periodi di assenza di Curry. Del resto, se i Celtics si sono dovuti ricostruire dopo anni di delusioni, Golden State ha solo dovuto ritrovarsi, visto che il passato vincente è assai più recente. Come per i Celtics è stato fondamentale il lavoro dell’accoppiata gm-coach. Bob Myers e Steve Kerr si sono rimboccati le maniche ripartendo dal trio delle colonne, Curry, Green e Thompson, superando le tante assenze di quest’ultimo e costruendo attorno a loro un roster giovane e qualitativo, in grado di trasformare Jordan Poole in qualcosa di più di un ricambio di Curry e di godere della trasformazione di Kevon Looney da gregario a leader e maestro dei rimbalzi. L’entusiasmo e lo stato di forma fanno dire Celtics, la profondità del rosters e l’esperienza complessiva – oltre che le quote aggiornate sulle NBA Finals 2022 – spingono a immaginare che il regno di Golden State possa tornare a risplendere.
NBA FINALS 2022
LE QUOTE AGGIORNATE
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