Semifinale spettacolare fra le due superfavorite della vigilia, in quella che è ormai diventata una vera e propria classica del basket europeo
“Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più”, cantava Battisti nel 1976. “Ancora tu?” se lo diranno domani sera anche Francia e Spagna in uno scontro titanico fra le due nazionali che hanno letteralmente monopolizzato il basket continentale dell’ultimo abbondante lustro.
Due medaglie d’oro europee per la Spagna (2009 e 2011), più l’argento olimpico di Londra 2012. L’oro continentale 2013 per i transalpini più il bronzo degli ultimi Mondiali.
Se gli iberici hanno letteralmente fatto terra bruciata attorno a sé fino a un paio di anni fa, l’equilibrio ultimamente si è spostato dalla parte dei Bleus, riscopertisi bestia nera della Roja: prima con la vittoria in volata in semifinale ad Eurobasket 2013 (75-72), poi col più netto 65-52 ai quarti di finale mondiali.
Stavolta i rapporti di forza ne usciranno ribaltati o rinforzati?
Innanzitutto è bene capire come arrivano a questa sfida le due squadre, indicate da molti come le superfavorite della vigilia e che hanno avuto la “sfortuna” di ritrovarsi dalla stessa parte di tabellone.
La Francia ha avuto fin qui un cammino in discesa: girone morbido con Israele, Polonia, Finlandia, Bosnia e Russia; ottavi e quarti di finale senza intoppi contro Turchia e Lettonia. Sette vittorie su sette, sudando poco e dando l’impressione di non spingere mai davvero fino in fondo sull’acceleratore.
Discorso diverso per la squadra di Scariolo, capitata con l’Italia nel gruppo di ferro con Serbia, Germania, Turchia, Germania e Islanda e a un passo dal baratro nella sfida da dentro o fuori contro i tedeschi nell’ultima giornata dei gironi. L’ottavo di finale con la Polonia si è risolto solo negli ultimi dieci minuti, la sfida dei quarti con la Grecia ha obbligato Gasol e compagni agli straordinari in un match che può tranquillamente essere catalogato come una finale anticipata.
Dal punto di vista statistico, cifre quasi complementari: la Spagna segna di più e tira meglio da due, da tre e dalla linea dei liberi, ma fa decisamente peggio a rimbalzo (35,9 a 41) e ruba tre palloni abbondanti in meno a partita degli avversari (4,1 a 7,3).
La sensazione è però che, più che sulle cifre, l’approdo in finale passerà dalla solidità mentale che le due squadre sapranno mettere in campo nell’arco dei 40’. La Francia è sicuramente più riposata (i big della squadra sono tutti sotto i 22 minuti medi di impiego, con il solo Parker a 25,7), ma rischia di pagare lo scotto psicologico di arrivare fin troppo rilassata a una sfida del genere.
La Spagna ha visto la morte in faccia almeno un paio di volte, ed è sempre sopravvissuta. L’inerzia nervosa è tutta dalla parte della squadra di Scariolo, più rodata ma fatalmente anche più stanca. E contro una squadra atletica come la Francia, non riuscire a reggere l’impatto fisico avversario potrebbe risultare un grosso handicap.
Certo, Gasol sta giocando un Europeo da Mvp, ma ora ha bisogno che tutti i compagni facciano quel passo in più per arrivare fino all’ultimo atto della manifestazione.
Francia avanti – e di molto – nei pronostici: 1,42 rispetto al 2,80 della Spagna. C’è davvero tutto questo gap? Probabilmente no.
Ad ogni modo, comunque vada sarà uno spettacolo.