Solo qualche mese fa l’attaccante oriundo era uno dei volti nuovi del calcio italiano e della Nazionale di Antonio Conte. Poi la separazione da Dybala e i malumori a Palermo ne hanno offuscato la stella
E fu così che dopo un’annata passata a volteggiare su ritmi latino-americani, baciati dal più caldo e avvolgente sole del Sud Italia, Palermo si riscoprì per Franco Vazquez città fredda e inospitale.
23 reti e 22 assist in due: questo il bottino messo insieme dall’oriundo azzurro e dal compagno di reparto Paulo Dybala nella scorsa stagione. Numeri che hanno fatto sognare i tifosi rosanero e hanno proiettato lo stesso Vazquez nel giro della Nazionale azzurra.
Certe storie d’amore però sono troppo belle per durare. I milioni della Juventus hanno rotto l’incanto, Dybala è approdato a Torino alla corte dei campioni d’Italia e il “Mudo” si è ritrovato improvvisamente solo.
Vazquez ha resistito in estate alla corte di parecchi dei cosiddetti top club italiani ed europei (merito anche del muro eretto da Maurizio Zamparini) e alla fine è rimasto in Sicilia, pur orfano della sua animale gemella calcistica con cui tanto aveva impressionato, tanto da poter diventare un punto fermo della nuova Nazionale di Antonio Conte.
Senza Dybala però la vita si è dimostrata più dura del previsto: l’anno scorso Vazquez aveva chiuso a maggio con 10 gol e 11 assist. Dopo 12 partite in questo campionato la rete è una sola, 2 gli assist.
La media voto del numero 20 del Palermo – 6,08 – resta sufficiente, ma è esemplificativa del limbo in cui è finito un giocatore che insieme a Eder e Pellé doveva essere uno dei volti nuovi dell’Italia verso Euro 2016.
E invece dopo le cinque convocazioni a cavallo di marzo e settembre 2015, Vazquez si è dovuto accontentare di seguire da casa gli ultimi impegni della Nazionale.
La sua presenza nella lista definitiva di Conte per l’Europeo di Francia è al momento in forte dubbio. Chiariamoci, Vazquez non sta giocando male, ma ha perso quel tocco magico da valore aggiunto all’undici titolare che lo rendeva papabile di convocazione solo qualche mese fa.
In più, anche dal punto di vista ambientale, a Palermo le cose filano tutt’altro che lisce. Il “Mudo” per una volta ha deciso di aprire bocca e di parlare chiaro e tondo rispetto alla questione-Iachini e anche per questo si è attirato le ire del presidente Zamparini, che sembrava sul punto di metterlo repentinamente alla porta salvo fare retromarcia a distanza di qualche ora.
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Rientrare nel giro azzurro è difficile, ma non impossibile. Vazquez avrà bisogno di salire di tono nei prossimi mesi di campionato, ponendosi innanzitutto come primo obiettivo quello di portare in salvo il Palermo, ad oggi a sole tre lunghezze dalla zona retrocessione.