Juventus o Real Madrid: chi vincerà la finale di Champions League 2016/17? Ma soprattutto, in quale minuto si sbloccheranno le marcature? bwin ha pronto un bonus di 50.000 € per chi coglierà l’attimo esatto del primo gol
Scommettere sulla vincente della Champions League 2016/17 è, tutto sommato, un gioco da ragazzi: c’è il 50% di possibilità di cadere in piedi e chi ha seguito con attenzione l’evolversi della competizione dai preliminari estivi all’atto conclusivo non avrà dubbi nello sbilanciarsi da una parte o dall’altra.
Puntare sul minuto e sul secondo esatto in cui si sbloccherà il risultato a Cardiff è invece tutto un altro paio di maniche.
bwin ha pronto un bonus di 50.000 € per chi coglierà l’attimo esatto del primo gol.
Conterà solo avere molta fortuna? Forse. Con questo piccolo grafico riassuntivo dei primi gol nelle ultime 20 finali di Champions League abbiamo provato a rivolgerci alla statistica per offrirvi qualche coordinata in più per potervi muovere.
0′-10′
Incredibile ma vero, i minuti più caldi delle ultime venti finali di Champions sono stati i primi dieci: per 6 volte in 19 occasioni le marcature si sono sbloccate nei primi 600 secondi. Si va dalla rete di Maldini al primo minuto di Milan-Liverpool del 2004/05 a quella di Eto’o al nono di Barcellona-Manchester United del 2008/09, passando per Basler (5′ di Manchester United-Bayern Monaco, 1998/99), Mendieta (3′ di Bayern Monaco-Valencia 2000/01), Raul (8′ di Bayer Leverkusen-Real Madrid, 2001/02) e Rakitic (4′ di Barcellona-Juventus, 2014/15). Curiosamente, chi ha sbloccato così presto la gara a suo favore è poi stato rimontato dagli avversari perdendo coppa e finale nel 50% dei casi.
11′-20′
Fra l’undicesimo e il ventesimo, se nessuno ha ancora sbloccato il risultato nei minuti iniziali, la partita tende ad assestarsi e le squadre a studiarsi con circospezione. Il solo gol in apertura in questo arco di tempo lo ha segnato Sergio Ramos, che lo scorso anno ha aperto le marcature a San Siro andando in rete al 15′, siglando il vantaggio del suo Real nel derby contro l’Atletico (poi vinto ai rigori dopo l’1-1 dei supplementari).
21′-30′
Nella seconda metà del primo tempo i match tornano a scaldarsi. In tre occasioni si è segnato il primo gol fra il ventunesimo e il trentesimo: nel 1996/97 Riedle sbloccò le marcature di Borussia Dortmund-Juventus al 29′, Cristiano Ronaldo segnò la sua prima rete in una finale di Champions al 25′ di Manchester United-Chelsea nel 2007/08 e tre anni dopo Pedro sbloccò al 27′ la finale fra Barcellona e Red Devils poi vinta dai blaugrana per 3-1.
31′-40′
I minuti fra trentunesimo e quarantesimo sono i secondi più prolifici in fatto di apertura di marcature dopo i primi dieci di partita: per cinque volte le finali di Champions si sono sbloccate qui. Indimenticabile per tutti i tifosi italiani il gol dell’1-0 di Diego Milito, che spianò la strada del Triplete all’Inter di Mourinho nella finale 2009/10 contro il Bayern Monaco. Importante dato da tenere a mente: in questo lasso di tempo si registra l’unica doppia occorrenza di una rete sblocca-risultato nello stesso minuto, il 39′. Il Real Madrid di Del Bosque nel 1999/2000 e il Porto di Mourinho nel 2003/04 sbloccarono in quel momento le proprie finali contro Valencia e Monaco ed entrambe vinsero poi per 3-0.
41′-50′
A cavallo di primo e secondo tempo la partita torna a raffreddarsi ed è facilmente comprensibile: arrivati a fine prima frazione sullo 0-0 le squadre pensano più che altro a tornare negli spogliatoi senza colpo ferire per ricaricarsi per i decisivi secondi 45′. Unica eccezione, l’1-0 di Pippo Inzaghi nel 2-1 con cui il Milan batté il Liverpool ad Atene nella finale 2006/07. L’attaccante rossonero segnò di anca, deviando al 45′ del primo tempo la punizione di Pirlo e mettendo completamente fuori causa Reina.
51′-60′ – 61′-70′ – 71′-80′
Andando avanti coi minuti le occorrenze, com’è normale che sia, si assottigliano. Nessun solo gol fra cinquantunesimo e sessantesimo; idem dicasi per l’intervallo fra 71′ e 80′. Due occorrenze invece fra 61′ e 70′. Hanno sbloccato qui le loro partite il Real Madrid contro la Juventus nel 1997/98 e il Bayern Monaco del Triplete contro il Borussia Dortmund nel 2012/13. Entrambe hanno poi sollevato la Champions al triplice fischio.
81′-90′
Un solo “primo” gol nei dieci minuti conclusivi di una finale. A segnalo è stato Müller col Bayern Monaco nella finale del 2011/12 contro il Chelsea. La rete del tedesco venne poi pareggiata all’88’ da Didier Drogba, che portò la partita ai supplementari e decise ai rigori la contesa segnando il penalty decisivo che regalò ai Blues la prima Champions League della loro storia.
+90′
Nessun gol da registrare nei minuti di recupero. Comprensibile: quando si arriva al 90′ sullo 0-0 spesso si pensa solo a trascinare la partita ai supplementari (o ai rigori) piuttosto che rischiare di scoprirsi e subire un gol beffa proprio negli ultimissimi istanti di gara.
Juventus-Real Madrid, su che momento della partita puntare?
In questa Champions League la Juventus ha sparpagliato i propri gol “di apertura” in maniera abbastanza omogenea. Le uniche occorrenze che si ripetono sono tra 21′ e 30′ (due volte) e 71′ e 80′ (altre due volte). Tenendo presente che le finali di Champions League tendono a sbloccarsi molto più spesso nel primo tempo, caldeggiamo di restringere il radar ai minuti che vanno dal ventunesimo al trentesimo. Rispetto alla Juventus, il Real Madrid ha sbloccato meno volte la partita (sei casi su dodici partite contro le otto volte bianconeri), ma quando lo ha fatto è sempre accaduto nel primo tempo, in cinque casi su sei entro la mezzora. In ottica blancos, il lasso temporale migliore potrebbe essere quello fra 11′ e 20′, ma vista la tendenza della squadra di Zidane ad andare sotto, consigliamo di rimanere più legati all’ipotesi di un possibile 1-0 bianconero fra 21′ e 30′.