Urna sfavorevole per i bianconeri che pescano Manchester City, Siviglia e Borussia Mönchengladbach: e negli ultimi dieci anni solo chi ha evitato il girone di ferro è riuscito ad alzare il trofeo…
“I campioni del Man City, la tradizione del Borussia, l’amico Llorente: sfide dure e affascinanti, ma ce la faremo!”. Così Massimiliano Allegri ha commentato su Twitter il sorteggio di Champions League che proprio ieri ha visto la Juventus essere chiamata insieme a tre squadrette mica da ridere.
I bianconeri, finalisti lo scorso anno contro il Barcellona, sono stati sorteggiati nel classico girone della morte: le mani di Belletti e Puyol, ex giocatori blaugrana, non sono state benevole. Il terzino brasiliano ha regalato ai campioni d’Italia il Manchester City di Aguero, Tourè e Sterling (e proprio in queste ore probabilmente anche di De Bruyne), mentre Puyol ha consegnato ad Allegri il Siviglia di Emery, detentrice delle ultime due edizioni dell’Europa League e con due “punteri” che a Torino conoscono molto bene: Immobile e Llorente.
“Siamo la Juve, non temiamo nessuno”, ha detto il ds Marotta. Vero, ma Allegri dovrà lottare, oltre che sul campo, anche contro i numeri, provando a ribaltare una statistica avversa: negli ultimi dieci anni, infatti, nessuna squadra del cosiddetto “gruppo della morte” ha poi vinto la Champions League.
Ci è andato vicino il Borussia Dortmund due anni fa (quando nel Girone ebbe il Real Madrid, l’Ajax e il Man City), ma i gialloneri riuscirono solamente ad arrivare in finale, perdendola con il Bayern Monaco. Proprio i bavaresi l’anno prima hanno compiuto lo stesso percorso, superando Napoli, Man City e Villarreal ma impattando poi in finale contro il Chelsea di Di Matteo.
Ecco un’infografica che riassume le sorti delle squadre finite dopo il sorteggio nel gruppo della morte, con uno sguardo di fianco anche all’urna “benevola”, che chiameremo il gruppo della vita. Ovvero fin dove sono riuscite ad arrivare le squadre che hanno avuto il girone più facile.
Come si evince dalla grafica, negli ultimi anni qualcosa sta cambiando. Se è vero che nessun club uscito dal gruppo di ferro ha mai vinto la Champions, è vero anche che dal 2011 chi aveva il girone più facile ha fatto peggio di chi aveva quello più duro: mentre Bayern Monaco nel 2012 e Borussia Dortmund nel 2013 raggiungevano la finale c’erano Inter e Barcellona che – dopo il facile passaggio del girone – si fermavano a ottavi di finale e semifinale. E così il PSG nel 2014 (fermato ai quarti) e il Chelsea lo scorso anno (uscito agli ottavi proprio per mano dei parigini).
Un club che potrebbe correre questo rischio in questa stagione è l’Atletico Madrid di Simeone: i Cholchoneros hanno un girone sulla carta molto agibile, incontrando i portoghesi del Benfica, i turchi del Galatasaray e la rivelazione Astana. Anche il Chelsea di Mourinho avrà da superare “solamente” il Porto, con Dinamo Kiev e Maccabi Tel Aviv che non sembrano proprio costituire un problema. Citazione infine per il girone H, dove si affrontano Zenit, Valencia, Lione e Gent. Qui il reale favorito non c’è: in questo caso il gruppo della vita può essere una benedizione per tutti.