Giovani talenti, da risorse a
Giovani talenti, da risorse a

Giovani talenti, da risorse a “profitti”: chi ci guadagna di più in Serie A?

Nel corso degli ultimi anni, molte grandi squadre di Serie A hanno dovuto fare i conti con il Financial Fair Play che ha condizionato le strategie dei singoli club, costretti a puntare sulle proprie forze per cercare di ovviare il problema.

Il Milan, soprattutto, ha cercato di puntare e di valorizzare il proprio settore giovanile che, nonostante non raggiunga grandi risultati a livello di Campionato Primavera, può dirsi soddisfatto di aver portato in prima squadra non pochi talenti. Da Donnarumma a Patrick Cutrone, da Locatelli a Calabria fino a Cristante, poi ceduto al Benfica prima dell’approdo alla Roma. Ben cinque teenager hanno raggiunto la soglia di 100 presenze, mentre altri 4 ne hanno giocate almeno 20. Dietro al Milan c’è la Roma che ha puntato sul proprio settore giovanile, ottenendo risultati importanti anche a livello di trofei. La squadra che primeggia in questa speciale classifica è l’Inter che ha lanciato “solo” 3 under 23 che poi hanno calcato per almeno 100 volte i palcoscenici della Serie A ma che, in totale, ha schierato 26 giovani con almeno una presenza nella massima serie italiana.

Chi punta sugli italiani?

Con questa infografica sottostante, vedremo nel dettaglio quali sono le squadre di Serie A a puntare su una formazione ‘young’. In testa alla speciale classifica dei giovani italiani schierati c’è la Roma che vanta un totale di 16 giovani elementi lanciati in prima squadra con almeno una presenza. Dietro c’è il Cagliari con 15 elementi, di cui 13 con meno di 20 presenze mentre in terza posizione c’è il Milan che vanta ben 4 giocatori da almeno 100 presenze in A ma un totale di 14 calciatori con almeno una presenza.

Chi punta sulla Serie B?

C’è chi, nel corso degli ultimi anni, ha deciso di avere un occhio di riguardo in Serie B, da sempre fucina di talenti nostrani ma non solo. Il Genoa è la squadra che ha fatto più spese, per quanto concerne giocatori under 23, dal 2009 ad oggi (21 acquisti per 25.4 milioni di euro complessivi), portando a casa giocatori di valore come Kouamé (dal Cittadella) e Izzo (dall’Avellino). Dietro ai rossoblù c’è la Juventus con ben 16 rinforzi dalla Cadetteria con una spesa totale di quasi 40 milioni di euro, cifra neanche lontanamente paragonabile a quelle investite da altre big come Inter (19,5 per 11 giocatori), Milan (11,1 per 5 giocatori, quasi la totalità spesa per Lapadula dal Pescara), Napoli (5,9 mln per 5 giocatori) e Roma che ha investito 17,2 mln per 11 calciatori negli ultimi dieci anni. In terza posizione, dietro a Genoa e Juventus, c’è l’Atalanta, da sempre con un occhio di riguardo ai talenti da cui poi la società riesce a trarre ottime plusvalenze.

Giovani = profitti

Ci sono alcune società che, nel corso degli ultimi anni, hanno saputo trarre giovamento, soprattutto economico, dalla Serie B. E’ il caso della Sampdoria che, comprando 10 giocatori di età inferiore ai 23 anni, è riuscita ad incassare 19,9 milioni di euro, stessa cifra portata a casa dall’Atalanta che però ha puntato su 14 giocatori. Il record è del Genoa con 29 giocatori, da cui i rossoblù hanno ottenuto 14,7 milioni di euro. Ma quali sono le squadre, di Serie B, che hanno prodotto più talenti negli ultimi dieci anni e che sono (quasi) garanzia assoluta di talento? In testa c’è la coppia formata da Pescara e Vicenza: le due società hanno venduto 14 giovani in Serie A, due in più dell‘Empoli (12) e tre in più del Brescia (11), approdato nella massima serie anche grazie alle giocate di Sandro Tonali, centrocampista classe 2000 e dalle doti tecniche eccellenti. Un talento che farà parlare di sé e che potrà portare una valanga di milioni al presidente bresciano Cellino.

 

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