#10 LEANDER DENDONCKER – ANDERLECHT
Grandi prestazioni al suo secondo campionato (17 presenze, 1 gol e 1 assist) per questo tuttofare dell’Anderlecht; regista davanti alla difesa, mediano di interdizione, piede accurato e personalità. Lo scorso anno, tra l’altro, a coronazione di tutto questo, ha ricevuto la prima chiamata in Nazionale maggiore.
Le sue statistiche non sono eclatanti, ma la sua importanza all’interno della squadra di Hasi sta progressivamente aumentando. Il fatto che possa giocare anche come difensore centrale permette all’allenatore di schierarlo in più ruoli. Il giocatore, però, ha più volte ribadito di preferire il ruolo di centrocampista, sulle orme del suo idolo Sergio Busquets.
#9 ONUR KAYA – ZULTE WAREGEM
Onur Kaya corrisponde esattamente al profilo di “uomo-medio”. Uno che – come si suol dire – passa inosservato, perché probabilmente non ha un appeal tale da poter interessare a qualche squadra europea, o solamente ad una “big” belga.
Arrivato nel 2010 nella Pro League, Kaya non ha mai fatto innamorare nessuno. E’ rimasto quattro stagioni allo Charleroi (6 gol totali), per poi passare al Lokeren, dove lo scorso anno ha collezionato 20 presenze con 0 gol.
Quest’anno, invece, un risveglio d’orgoglio. E’ stato il miglior assist-man della Pro League con la maglia dello Zulte Waregem; 12 passaggi decisivi per i compagni (oltre a 1 gol), che lo proiettano dritto dritto nella TopTen di Bwin. Perché a volte anche l’uomo-medio può diventare speciale.
#8 MATZ SELS – GENT
La scuola di portieri belga è sempre piena di talento; basti pensare che il portiere titolare del Liverpool Mignolet farà da secondo a Courtois nella spedizione del Belgio a Euro 2016 per capire quanta abbondanza ci sia nel ruolo.
Di sicuro in patria il miglior portiere dell’anno è stato Matz Sels del Gent. Il biondo estremo difensore ha subito solo 29 gol in 30 partite (ha giocato tutti i minuti disponibili in stagione) e ha mantenuto la porta inviolata per 11 match con un indice di imbattibilità del 36,7%.
Sels è già nel giro della nazionale di Wilmots (anche se per la kermesse in Francia è stato chiamato Gillet come terzo portiere), e il futuro è dalla sua parte, dato che la carta d’identità recita 26/02/1992.
#7 THOMAS MEUNIER – CLUB BRUGGE
È lui l’uomo che probabilmente agli Europei avrà il compito di sfatare il luogo comune secondo cui la Nazionale belga è priva di terzini destri di valore. Finora Wilmots lo ha utilizzato poco: soltanto 5 presenze in Nazionale maggiore, nonostante le sue prestazioni siano stabilmente ad alti livelli ormai da anni.
Probabilmente Meunier sarà titolare nella gara inaugurale dei Diavoli Rossi contro l’Italia (quota del Belgio vincente a 2.50 secondo Bwin).
È ambidestro, il che gli permette di andare sul fondo e crossare o di rientrare per tentare il tiro. Nonostante sia dotato di grande stazza fisica (è alto 1,90m), è abbastanza veloce sia nelle incursioni offensive (1 gol e 3 assist quest’anno) che nei ripiegamenti. Pronto per una big europea.
#6 JORDAN LUKAKU – OOSTENDE
In Belgio, di fratelli d’arte, ce ne sono a bizzeffe. L’Oostende, ad esempio, si coccola Jordan Lukaku, fratello dell’attaccante dell’Everton Romelu e grande protagonista della stagione della squadra di Yves Vanderhaeghe. Il tecnico, ex pilastro della nazionale belga, è riuscito a compiere un miracolo, ottenendo da una squadra neopromossa l’anno scorso un’incredibile quarto posto. E’ riuscito a collezionare 14 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte, risultando capolista per 7 giornate consecutive, ovvero dall’ottava alla quindicesima di andata.
Il baby-Lukaku ha dato il suo apporto mostrandosi come uno dei prospetti più interessanti della Pro League fino a convincere il ct Wilmots a portarlo ad Euro 2016 come terzino sinistro titolare della nazionale che proverà ad essere la sorpresa della kermesse francese (Bwin quota i Diavoli Rossi vincenti della competizione a 12/1).
26 presenze, 2 gol e ben 7 assist, del resto, confermano il valore del “fratello d’arte” di Romelu. E i due sognano già di giocare insieme in una “big” europea.
#5 STEFANO OKAKA – ANDERLECHT
E’ stata una grande stagione quella di Stefano Okaka all’Anderlecht. Il centravanti è l’italiano che ha segnato il maggior numero di reti in tutti i più grandi campionati europei (13 gol in regular season belga), ma non solo; l’ex Sampdoria si è adattato alla perfezione nel contesto creato dal tecnico Hasi come unico terminale offensivo di una manovra corale.
Questo è evidenziato dalla distribuzione nel campo dei suoi gol, di cui il 77% è stato realizzato nell’area piccola (15% in area di rigore e il restante 8% da fuori area). Un ruolo da “scorer” puro che non aveva avuto il lusso di ricoprire nelle sue precedenti esperienze italiane. 5 di queste 13 reti sono state decisive per la vittoria finale dell’Anderlecht, con cui chiude la stagione con 1 gol ogni 143′ (media di 0,48 gol per gara).
#4 JELLE VOSSEN – CLUB BRUGGE
Cresciuto nelle giovanili del Genk, questo attaccante di 180 cm per 70 kg è stato catapultato troppo presto nel mondo del calcio inglese; le sue esperienze prima al Middlesbrough nel 2014 (5 gol in 23 presenze) e poi nel Burnley (0 presenze e 0 gol) non gli hanno reso giustizia.
E allora Jelle ha deciso di tornare nella Pro League, dalla porta principale; e cioè consegnando il titolo al Club Brugge con una stagione da 11 reti in 22 presenze, delle quali 6 decisive per la vittoria finale dei campioni belgi. Vossen è il classico finalizzatore della manovra (tra le sue stats anche 2 gol in 12 presenze con la nazionale dei Diavoli Rossi) e ha chiuso la stagione con 1 rete ogni 130′ (una media esatta di 0,50 reti per gara). Probabilmente la Pro League è la sua dimensione ideale, dove può fare davvero la differenza.
#3 SOFIANE HANNI – MECHELEN
29 presenze, 14 reti (di cui 4 decisive per la vittoria finale) e 8 assist. Sono i numeri dell’algerino Sofiane Hanni, centrocampista offensivo del Mechelen che ha appena firmato un contratto quadriennale con l’Anderlecht. Se il club bianco-malva, storicamente “divoratore” del mercato interno della Pro League, ha deciso di puntare su di lui vuol dire che il talento c’è.
E non si potrebbe dire altrimenti con i numeri appena citati; sui 48 gol totali del Mechelen 22 portano la sua firma (che sia una rete o un assist). Arrivato in punta di piedi dall’Ankaraspor, in Turchia, dove aveva collezionato 8 gol in 30 partite, ben presto è diventato un giocatore di riferimento della Pro League. E’ del 1990, dunque l’occasione all’Anderlecht ci dirà a chi siamo di fronte.
#2 DENNIS PRAET – ANDERLECHT
Classe ’94, Dennis Praet è cresciuto nel vivaio del Genk prima di passare all’Anderlecht nel 2010. L’esordio in prima squadra arriva nel 2011 e dall’anno dopo Praet diventa titolare, contribuendo alla vittoria di tre campionati belgi e tre supercoppe. E’ un trequartista dotato di tecnica e visione di gioco, che si esprime al meglio alle spalle delle punte ma che può giocare anche come esterno offensivo.
Ha discrete doti realizzative che gli hanno permesso di segnare 26 reti in gare ufficiali negli ultimi 4 anni. La stagione più prolifica è stata la scorsa, con 9 centri, mentre quest’anno ha chiuso a quota 4, anche se una delle sue doti migliori è la capacità di servire assist per i compagni (7 passaggi decisivi in totale quest’anno). Mezza Premier League è sulle sue tracce, ma anche Juventus, Inter e soprattutto Fiorentina vorrebbero portarlo in Italia. In nazionale finora non è riuscito ad imporsi se non a livello giovanile: con i Diavoli Rossi qualche convocazione e una sola presenza, nel 2014, chiuso dalla generazione degli Hazard, Mertens, De Bruyne.
#1 YURI TIELEMANS – ANDERLECHT
Yuri Tielemans non è più una sorpresa. E’ nato il 7 maggio 1997 (ha 19 anni) ma è il vero gioiellino della Jupiler Pro League belga; è il quarto più giovane esordiente con la maglia dell’Anderlecht, il più precoce calciatore belga a giocare in Champions League, il terzo più giovane in assoluto nella storia della competizione.
Non è quindi una sorpresa che nel 2016 questo polivalente centrocampista sia divenuto un calciatore agognato dai maggiori top club d’Europa. Sembra proprio che tutti i club vogliano convincerlo ad unirsi a loro la prossima estate, con l’Atletico Madrid del Cholo Simeone che è in pole position.
Tielemans ha chiuso la regular season con 24 presenze, 4 gol e due assist. Un bottino niente male per un 19enne, comunque leader della squadra dei bianco-malva; curiosamente Yuri è un prodotto del programma “Purple Talents”, istituito dall’Anderlecht nello scorso decennio. Un programma nato con l’obiettivo di permettere ai giovani calciatori belgi di tener botta allo stress del calcio giocato al massimo livello, aiutandoli anche nella loro vite fuori dal terreno di gioco così da rendergli più semplice dare il massimo nel calcio. E lui ora è pronto per stupire anche fuori dai confini nazionali.