Difesa ballerina, centrocampo lento e con poche idee. Solo le fasce e l’attacco regalano qualche sorriso all’Italia di Conte. Ma la strada da fare in vista di Euro 2016 è ancora tanta
La fortuna solitamente aiuta agli audaci. A Firenze ontro Malta ci è voluto anche un bel pezzo di gomito di Graziano Pellè per fare bottino pieno e balzare in testa al Gruppo H, appaiando in vetta un Croazia bloccata sullo 0-0 a Baku contro l’Azerbaijan.
Per mantenere la rotta e continuare ad avere alte aspettative in previsioni di un Europeo sempre più vicino, non basterà la sola buona sorte. Si era detto e ripetuto più volte alla vigilia: contro Malta conteranno solo i tre punti. Vero, ma in fondo si sperava di ammirare qualcosa di più. Se non per il parziale finale, perlomeno per la qualità del gioco. E invece…
Capitan Buffon aveva messo le mani avanti: “Sarà dura”. Dichiarazioni non proprio adatte ad infiammare un ambiente che già si preannunciava tiepidino visti i soli 9.000 biglietti venduti al Franchi, ma perlomeno lasciava intravedere la volontà degli azzurri di non sottovalutare un impegno sulla carta molto agevole e che proprio per questo non avrebbe ammesso passi falsi.
Missione compiuta allora, seppur per il rotto della cuffia. Ma con quale animo si viaggia verso lo stadio Barbera di Palermo e ci si avvicina alla sfida di domani sera contro una Bulgaria ormai praticamente fuori dai giochi qualificazione?
Innanzitutto guardando il bicchiere mezzo pieno e partendo dalle certezze fin qui acquisite da Conte: col gol contro Malta, Pellè è insieme a Chiellini il nostro miglior goleador in queste qualificazioni. Sponde, sacrificio e istinto letale sottoporta hanno fatto della punta del Southampton un punto cardine della formazione azzurra. Con buona pace di Zaza e Immobile che ora rischiano di perdere il posto non solo nell’undici titolare, ma anche per il treno dell’europeo, a meno di exploit con Juventus e Siviglia.
Benino davanti anche Eder, che ha sbagliato tanto – troppo – negli ultimi undici metri, ma che si è mosso bene e ha dimostrato una buona complementarietà con la nostra prima punta. Promosso anche il lavoro sulle fasce di Darmian, in costante proiezione offensiva, e del subentrato Candreva. Per il resto, quasi tutto da buttare.
Pirlo gioca ormai a ritmi talmente lenti da far fatica persino contro avversari modesti come Malta, Verratti è spesso più bello da vedere che efficiente e Bertolacci (infortunatosi nel finale di partita), è fin qui il fratello scarso del giocatore visto l’anno scorso al Genoa. E lì in mezzo la mancanza di Marchisio si sente davvero tanto.
Non va meglio dietro, dove Bonucci e Chiellini hanno sofferto all’inverosimile le ripartenza di Alfred Effiong, attaccante trentunenne dei Balzan Youths. Avete letto bene: Balzan Youths. Ecco, non proprio un biglietto da visita indiviabile per quella che verosimilmente sarà la coppia di centrali dell’Italia in Francia.
Meglio allora continuare a guardare il lato positivo: gli azzurri ora guidano il girone e una vittoria contro la Bulgaria sarebbe il modo migliore di cementare la propria posizione, anche perché contemporaneamente Norvegia e Croazia si incroceranno a Oslo in uno scontro diretto per il secondo posto che dovrebbe permetterci – facendo gli scongiuri – di guadagnare ulteriore margine.
Anche le statistiche vengono in nostro soccorso, visto che con la nazionale allenata da Petev abbiamo collezionato negli anni uno score di 9 vittorie, 6 pareggi e 2 sole sconfitte in 17 precedenti. Nella partita d’andata a Sofia finì 2-2 e a salvarci ci pensò un gol dell’oriundo Eder, alla sua prima presenza in azzurro.
Stavolta si spera in un match meno tirato, anche per dar ragione a delle quote che ci vedono vincenti a 1,48 rispetto al 6,25 dei nostri avversari. Quello che servirebbe per caricare l’ambiente sarebbe una vera e propria prova d’orgoglio e superiorità, magari vincendo entrambi i parziali (3,60).