Tonali e i suoi fratelli, la Nazionale come l'Araba Fenice: ecco
Tonali e i suoi fratelli, la Nazionale come l'Araba Fenice: ecco

Tonali e i suoi fratelli, la Nazionale come l’Araba Fenice: ecco “RinascItalia”

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La storica disfatta subita ormai quasi 2 anni fa dalla Nazionale di Giampiero Ventura ha prodotto uno shock collettivo, che in apparenza non ha avuto conseguenze positive sulla capacità del calcio italiano di mettersi in discussione e riorganizzarsi. Tuttavia arrivano notizie confortanti dalle “nuove leve”. Notizie che potrebbero mutare – finalmente in positivo – i destini degli Azzurri.

RinascItalia: così i giovani salveranno l’azzurro

Mentre in federazione si discutono ancora riforme e modifiche da apportare per svecchiare il nostro sistema-calcio, Roberto Mancini ha diversi motivi per sorridere. La prima fase da CT dell’ex tecnico di Inter e Manchester City è stata improntata a un estremo rinnovamento, ma garantendo la continuità con i diversi elementi di qualità di cui già la Nazionale disponeva. Parliamo di elementi come Bonucci, Florenzi, Belotti, Immobile, Insigne, Verratti. Il difensore juventino è l’unico over 30, Florenzi ci si avvicina mentre gli altri sono tutti nella piena maturità tecnico-atletica.

Ma cosa succederebbe se il “Mancio” decidesse di affidarsi solo alle nuove leve? Abbiamo provato a fare tre ipotesi di formazione che comprendano solo giovani. Così sono venute fuori una possibile Italia per Euro 2020, una per Qatar 2022 e un’altra ancora fatta solo di “Millenials”.

Da Tonali a Fagioli e Pirola, il futuro di “Rinascitalia” è verde

Ecco allora una panoramica di quanto offrono le nuove generazioni al presente e al futuro dell’Italia, reparto per reparto.

Portieri

Nonostante il club non viva il suo momento più fulgido, la scuola-Milan si conferma come una possibile “dinastia”, per il dopo-Buffon. Donnarumma è da tempo una realtà, ma dietro di lui scalpita Ale Plizzari. Classe 2000, il ragazzo ha letteralmente mosso i primi passi al Milan e adesso difende la porta del Livorno, in B, dove si trova in prestito. In chiave “RinascItalia” è interessante anche il coetaneo Riccardo Daga, promessa del Cagliari attualmente in C all’Arezzo.

Difesa

Il reparto che forse più di altri rappresenta una gloriosa tradizione, ma che ha anche palesato una notevole crisi di talenti negli ultimi anni. Le cose potrebbero cambiare grazie a elementi come Alessandro Bastoni e Matteo Gabbia. Il primo è un ’99 che Antonio Conte ha voluto trattenere in squadra, al rientro dal prestito al Parma. E se uno come Conte ha deciso di puntare su di lui, vuol dire che intravede nel ragazzo stoffa di prima scelta. Gabbia è al momento invece ai margini del Milan, dopo una ottima stagione in C a Lucca. Centrale che può anche fare il regista arretrato, il classe ’99 non è tuttavia riuscito a convincere Giampaolo a dargli fiducia. Vedremo cosa accadrà con Pioli. In prospettiva è molto interessante anche il profilo di Lorenzo Pirola, diciassettenne (classe 2002) attualmente impegnato con l’Inter Primavera, ma anche di Nicolò Armini (2001), jolly difensivo della Lazio.

Centrocampo

Forse il reparto più ricco di talento e speranze. La prima menzione è ovviamente per Sandro Tonali, un vero predestinato la cui somiglianza (anche nelle movenze) con Andrea Pirlo lo ha segnato fin quasi dall’adolescenza. Al suo primo assaggio di Serie A con la maglia del Brescia ha finora mantenuto tutte le promesse, ma a 19 anni non è semplice mantenere la personalità per imporsi in palcoscenici importanti e reggere la pressione delle attese. Un altro profilo su cui ha messo gli occhi addosso mezza Europa è quello di Nicolò Fagioli. Il 18enne piacentino partirebbe dalla posizione di regista, ma ha un cambio di passo talmente bruciante da venire impiegato indifferentemente anche come trequartista. Infatti vanta 2 presenze e altrettanti gol in Youth League, che sta disputando con la maglia della sua Juventus: in una ha giocato da centrale e nell’altra sulla tre quarti, ma il rendimento è stato sempre quello.

Sempre di scuola Juve c’è il 19enne Fabrizio Caligara, attualmente in prestito dal Cagliari al Venezia, in Serie B. Poi c’è la scoperta più recente del campionato che è Gaetano Castrovilli, 22enne ex ballerino classico diventato calciatore per volere del nonno. Incredibilmente a suo agio in mezzo al campo dove è capace di fare di tutto, sta dando un grande apporto alla giovane Fiorentina di Montella.

A centrocampo “RinascItalia” può comunque contare su elementi giovani ma già di impatto ed esperienza come il romanista Zaniolo (2000), gli interisti Sensi (1995) e Barella (1997) ed ha un prospetto interessante anche in Matteo Pessina (1997), al Verona ma di proprietà dell’Atalanta.

Attacco

Non c’è l’abbondanza del centrocampo, ma anche il futuro attacco azzurro ha diverse frecce al proprio arco, che potrebbero diventare infuocate. Si parte dagli emigrati di lusso Kean (2000 finito all’Everton) e Cutrone (1998, Wolverhampton), ma in patria si stanno sempre più distinguendo i 22enni Chiesa (Fiorentina) e Orsolini (Bologna). Bene anche il ’99 Antonucci, gettato nella mischia da Fonseca nell’ultima di campionato contro il Cagliari e che ha mostrato buona personalità. Tra i Millenials meritano sicuramente una menzione il piccolo ma qualitativo Vignato del Chievo (2000) e Seb Esposito dell’Inter, un 2002 che si è caricato sulle spalle l’attacco nerazzurro in tutto il pre-campionato. Il futuro è suo, ma anche di altri due di area interista: il ’99 Pinamonti, attualmente con qualche difficoltà al Genoa ma prima devastante in maglia azzurra, e il ’97 Bonazzoli. Quest’ultimo ha fatto tutta la trafila delle giovanili nerazzurre e quest’anno sta cercando di trovare spazio alla Sampdoria, mentre  il figlio d’arte Sottil (1999) è a caccia di una maglia a Firenze. Infine, “RinascItalia” potrebbe anche bussare alla porta di ragazzo che sembrava perso dietro a qualche infortunio, ma potrebbe riscattarsi a Lecce: Simone Lo Faso, ex Palermo di 21 anni.

Parola d’ordine: polivalenza

Quale delle tre “Giovani Italie” che abbiamo ipotizzato vi piace di più? Difficile da dire, ma guardando a questi schieramenti – e anche a quelli che ne sono rimasti fuori – viene fuori un aspetto fondamentale, per la “RinascItalia”: la polivalenza. Non fossilizzarsi su un solo ruolo ma essere capace di occupare diverse posizioni in uno scacchiere è fondamentale, per affermarsi nel calcio moderno. Così Fagioli si propone sia come regista extra-lusso che come trequartista di livello. Gabbia può fare il centrale ma, all’occorrenza, anche il mediano. Armini è ancora molto giovane, ma già si è distinto sia da centrale difensivo che da terzino su entrambe le fasce. Sensi nasce come esterno offensivo, ma Conte lo sta trasformando in un regista con grande visione di gioco e piedi veloci.

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