Quattro anni fa a Londra l’Italia chiuse la propria Olimpiade con 28 medaglie complessive – 8 ori, 9 argenti e 11 bronzi -, tante quante a Pechino.
Ad Atene nel 2004 gli atleti azzurri medagliati furono 32, con 10 ori, mentre nel 2000 a Sydney 34, con la bellezza di 13 medaglie d’oro.
La spedizione brasiliana parte forse leggermente in sordina, ma guidata da una portabandiera di calibro mondiale come Federica Pellegrini.
Fra obiettivi realistici e speranza, ecco una lista di 10 nomi che puntano – o sperano – nell’oro per i quali varrà la pena sintonizzarsi, tifare davanti ai propri televisori, e perché no, piazzare delle scommesse sportive quest’estate durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro.
In Gold we trust
Gregorio Paltrinieri – Nuoto
Nel nuoto abbiamo tante armi da giocarci, ma Paltrinieri sembra decisamente la più affilata. Fresco trionfatore agli Europei di Londra nei 1500 e negli 800 metri, dove detiene anche i record mondiali sia in vasca lunga che in vasca corta (negli 800 solo in vasca lunga), Greg è la certezza del nuoto azzurro per la spedizione brasiliana. Nonostante le tante medaglie mondiali ed europee manca proprio quella olimpica, un tassello da aggiungere a un mosaico che a quel punto diventerebbe praticamente perfetto. A 22 anni non sarà la sua ultima Olimpiade, ma di certo è l’anno per puntare al traguardo importante, anche perché ha dimostrato di potersi mettere dietro tutti in entrambe le specialità.
Tania Cagnotto – Tuffi
Anche lei ha appena ottenuto risultati importanti agli Europei londinesi: 3 ori (3 metri, 1 metro e sincro da 3 metri con la storica compagna Francesca Dallapè) e un argento (sincro misto con Verzotto), dominando in tutte le specialità e candidandosi all’ultima grande Olimpiade da protagonista. Proprio nell’impianto che 4 anni fa le tolse il podio, Tania si è fatta trovare in forma splendida e lei stessa dice (e dimostra) di essere più forte di quattro anni fa, con meno acciacchi e con una testa più libera, serena ma al contempo tenace nel volersi regalare quella gioia a cinque cerchi che le è sfuggita per pochissimo nel 2012. Se per Paltrinieri sono ancora tante le possibilità di medaglia nel proprio futuro olimpico, per la Cagnotto dopo Rio non ce ne saranno più. È il momento giusto per lasciare da trionfatrice assoluta.
Federica Pellegrini – Nuoto
Giunta all’ultima Olimpiade, la Divina ha ancora le carte in regola per andare a medaglia ed è tra le più serie candidate della spedizione azzurra a portarla a casa. Insignita e, si spera galvanizzata, dalla nomina a portabandiera, la Pellegrini ha dimostrato ai recenti Europei di essere ancora la numero 1. La vittoria nei 200 sl, la sua distanza, l’ha portata a essere la prima atleta azzurra ad aver vinto gli Europei per quattro anni consecutivi in questa specialità. Come per Tania anche per Federica la piscina di Londra portava cattivi ricordi, quelli della delusione di agosto 2012, ma sono altri tempi, lei è cresciuta e sa di poter ancora andare a medaglia a Rio. Soprattutto nei 200, dove è l’assoluta regina, ha molte possibilità di arrivare sul podio e, perché no, di vincere l’oro.
Elisa di Francisca – Scherma
Sulle spalle della marchigiana il peso di prendere simbolicamente il posto nel cuore dei tifosi azzurra di Valentina Vezzali, indimenticabile campionessa che non qualificandosi a Rio ha annunciato il ritiro poche settimane fa. Le spalle di Elisa però sono grandi e robuste, l’ha già ampiamente dimostrato. Due ori olimpici già ottenuti e non è escluso possa arrivare in fondo anche questa estate, quella della maturità assoluta visti i 33 anni che compirà a dicembre. Elisa, come Pellegrini e Cagnotto, è uno dei punti cardine della spedizione azzurra e in lei, come peraltro in Arianna Errigo (altra artista del fioretto) sono riposte molte delle speranze dorate azzurre. Una puntata, quella sulla Di Francisca, sulla quale andare sicuri.
Petra Zublasing – Tiro a segno
Possibile medaglia nella carabina da 50 metri tre posizioni, è la punta di diamante della squadra dopo aver vinto la coppa del mondo nella carabina da 10 metri. Per lei negli ultimi tre anni anche un oro europeo nel 2013 e un bronzo (sempre da 10 metri) nel 2014. Esordì all’Olimpiade di Londra classificandosi al 12° posto, ma dal 2014 si è definitivamente consacrata ai vertici della sua specialità. Curiosità: è fidanzata del campione olimpico Niccolò Campriani, oro e argento a Londra 2012. Lui è calato in quanto a rendimento nel corso degli ultimi anni, tanto che l’ultimo successo risale all’argento nella carabina da 10 metri a squadre ad Arnhem nel 2015. Ma nonostante i risultati altalenanti può essere sempre considerato uomo da medaglia.
In Gold we hope
Rossella Fiamingo – Scherma
Le donne olimpiche sembrano poter dare più certezza in previsione medaglia rispetto agli uomini e Rossella Fiamingo è una delle carte più sicure da giocare. Bi-campionessa mondiale in carica, la siciliana nella spada è una delle punta di diamante della squadra di scherma, disciplina che storicamente vede l’Italia come nazione leader nel mondo. Insieme alle squadre di fioretto (maschile e femminile), la Fiamingo è una garanzia e per lei che a Rio avrà compiuto da poco 25 anni, questa competizione potrebbe essere quella della consacrazione assoluta.
Clemente Russo – Pugilato
Beffato nella finale per l’oro a Londra 2012 dall’ucraino Oleksandr Usyk, il colosso di Marcianise ci prova ancora, molto probabilmente per l’ultima volta. A 34 anni (li avrà compiuti da poco quando sarà a Rio), per Russo potrebbe essere l’ultima esperienza olimpica e dopo due argenti (Pechino e Londra), sembra poter essere giunto il momento per il metallo più pregiato. A differenza di quanto accaduto nell’avvicinamento verso Londra però c’è molto meno clamore attorno al personaggio di Clemente, che spesso ai tempi faceva parlare di sé anche fuori dal ring. Questo potrebbe agevolargli il lavoro. Spesso partire col profilo basso, a fari spenti, rende più tranquilli nel momento decisivo, aumentando così le possibilità di podio e medaglia.
Giulia Conti e Francesca Clapcich – Vela
Dopo una stagione strepitosa culminata con il “triplete” Mondiale, Europeo e titolo italiano, la coppia d’oro su imbarcazione 49er FX è pronta a giocarsi la possibilità di medaglia a Rio. “Andremo in Brasile per vincere”, hanno detto più volte a chi chiedeva loro gli obiettivi per la competizione più importante dell’anno. La Conti ha 4 campagne olimpiche alle spalle con due quinti posto che hanno lasciato tanti rimpianti, la Clapcich ha partecipato a Londra 2012 sui Laser Radial senza successo; entrambe hanno l’età e l’esperienza giusta per puntare in alto. Non c’è scaramanzia che tenga, su questa coppia azzurra vale la pena puntare.
Alex Schwazer – Maratona
Che piaccia o no, Schwazer potrebbe rappresentare una seria possibilità di medaglia per la spedizione azzurra in una disciplina, l’atletica, che non sembra poter dare grossi risultati al di là forse del neo iridato nel salto in alto Gianmarco Tamberi (nemico dichiarato nella crociata anti-Schwazer in Nazionale). L’altoatesino ha ottenuto il pass olimpico a fine aprile facendo segnare il miglior tempo assoluto nei mondiali a squadre e consentendo così alla nazionale di vincerlo. Dopo 3 anni e 9 mesi di squalifica per doping aveva una sola occasione per ottenere la qualificazione a Rio e, tra lo scetticismo generale, l’ha sfruttata come meglio non poteva sbaragliando la concorrenza e infliggendo agli avversari un netto distacco (3 minuti sul secondo, l’australiano Tallent). Non si ha ancora la certezza della sua presenza in Brasile, ma se ci andasse sarebbe uno di quelli su cui scommettere, non solo per le capacità ampiamente dimostrate e ri-dimostrate, ma anche perché una storia del genere sicuramente spinge a un risultato che avrebbe del miracoloso.
Gianmarco Tamberi – Salto in alto
Salito alla ribalta internazionale nell’estate 2015 migliorando tre volte il record italiano (2,34m; 2,35m; 2,37m), nel corso dell’ultimo inverno ha vinto tutte le cinque gare alle quali ha preso parte e vive un anno oltremodo magico. Ha migliorato il record italiano indoor battendo Marco Fassinotti con la misura di 2,35m e successivamente ha portato lo stesso a 2,38m nel meeting di Hustopece. Il 20 marzo è stato il grande giorno del titolo mondiale, che gli ha aperto definitivamente le porte verso il sogno Rio (saltando a Portland 2,36m). La possibilità di andare a medaglia con lui non è altissima perché gli avversari sono tosti, ma l’anconetano ha già dimostrato di poter stare al livello dei migliori e quella su di lui sembra realmente una bella scommessa. Il suo nome va annoverato tra le possibili sorprese della spedizione azzurra… anche se un campione del Mondo in carica tanto sorpresa non può esserla.