Nessun gesto, nel calcio, è paragonabile a un gol in rovesciata. Sorprendente e quasi sempre spettacolare, appartiene a quella ristretta cerchia di cose che valgono da sole il prezzo del biglietto, come si suol dire.
I 5 gol in rovesciata che ci sono rimasti nel cuore
Quanti gol in rovesciata avete visto in vita vostra? La redazione di bwin news ne ha visti parecchi e scegliere non è stato semplice. Tuttavia, il risultato del nostro sondaggio interno è questa infografica con 5 brevi video, tutta da godere!
Rooney e Bale, quando il momento conta
Il gesto è bello sempre e comunque, ma a rivestire una grande importanza è anche il momento in cui viene prodotto. Si pensi ad esempio a Wayne Rooney, che nel 2011 gioca il derby di Manchester in un momento particolare. Il grande ciclo dei Red Devils di Alex Ferguson si avviava alla conclusione e lo stesso Rooney era stato sul punto di lasciare il Manchester United. Inoltre i rivali del City erano da poco tornati competitivi grazie alla proprietà araba che li aveva salvati dal fallimento, investendo molti soldi per riportare i Citizens in vetta alla Premier League.
Il Derby del febbraio 2011 è il primo realmente di vertice dopo moltissimi anni e c’è aria di passaggio di consegne, tra il lungo e florido regno dei Red Devils e quello incipiente del City, che era già tra i favoriti nelle quote delle scommesse sul calcio, relative al massimo campionato inglese. Tuttavia l’ex wonder boy si inventa una rovesciata di quelle che fanno tremare anche una super struttura come l’Old Trafford. Una sforbiciata all’incrocio dei pali che significa vittoria, 3 punti fondamentali verso la conquista dell’ennesimo titolo da parte del Manchester United. Il Manchester City avrebbe trionfato l’anno seguente, rinviando di un anno quello che tutti sapevano che sarebbe accaduto, prima o poi. E quel poi si deve in buona parte alla rovesciata di Rooney.
E che dire di Gareth Bale? Il gallese, oggi tornato al Tottenham, non ha avuto un’esperienza memorabile al Real Madrid. Spesso infortunato, poi in rotta definitiva con il club, ma quando in salute è stato spesso e volentieri decisivo. A dimostrarlo ecco proprio un gol nella finale di Champions League, il momento topico se ce n’è uno. E non un gol semplice, ma una rovesciata con coordinazione pazzesca ed effettuata a una grandissima velocità.
Ibra e Djorkaeff, la bellezza della sorpresa
Tuttavia non sempre i migliori gol in rovesciata avvengono in momenti clou come finali di grandi competizioni per club o nazionali. A volte può capitare anche in una amichevole, seppure di lusso come quelle tra le nazionali di Svezia e Inghilterra. Quel giorno era destinato a diventare speciale, per uno che già speciale lo è abbastanza di suo: Zlatan Ibrahimovic. Il bomber oggi in forza al Milan ha segnato un quella partita ben 4 reti, ma l’ultima è di quelle assolutamente senza senso. Una pura invenzione, una intuizione geniale e una esecuzione irripetibile, che ha fatto spellare le mani al pubblico del nuovo Nationalarenan di Stoccolma.
Altrettanto può dirsi per il gol segnato da Youri Djorkaeff a San Siro, in un Inter-Roma del gennaio 1997. Era l’ultima Inter pre-Ronaldo, con il francese che rappresentava fino a quel momento il calciatore dal maggior talento, l’acquisto più costoso. Le voci su un possibile arrivo del Fenomeno erano già intense, ma nell’attesa Djorkaeff pensò bene di cogliere l’attimo di una respinta, con quel pallone che viaggiava lento in area. La posizione era molto defilata, ma ciò nella testa di Youri non era un problema: il gol in rovesciata contro i giallorossi è ancora oggi di una bellezza abbacinante, rimasto nel cuore dei tifosi nerazzurri e non solo.
Cristiano Ronaldo, una standing ovation “profetica”
A proposito di gol iconici, quello segnato a Torino da Cristiano Ronaldo contro la Juventus nei quarti di Champions 2017/18 rimane uno dei più belli in assoluto. Un gol che esprime strapotere fisico e tecnico da un lato ed evidenzia una rassegnata impotenza dall’altro. Un gol che provocò una standing ovation spontanea da parte dello Stadium, una ovazione che lo stesso CR7 non si aspettava e che si dice sia stato un elemento importante nella sua decisione di sposare la causa della Juventus, di lì a pochi mesi. Che ciò sia vero o meno conta poco, in fin dei conti. Quello fu uno dei 15 gol segnati da Cristiano in quella edizione, edizione che gli portò il settimo titolo di capocannoniere in Champions. Purtroppo per lui questa cosa non si è mai ripetuta in maglia bianconera, e anche all’inizio di questa stagione era tra i favoritissimi nelle quote sul capocannoniere di Champions League. Tuttavia il campo, anche in maniera brusca e crudele, ha raccontato un’altra storia, sia per lui che per la Juventus. Beffardamente, proprio negli anni in cui aveva in organico uno dei più forti giocatori della storia, la Juventus è uscita sempre agli ottavi e da netta favorita, nelle quote della Champions League, rispettivamente con Ajax, Lione e Porto.
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