Sabato 4 giugno parte anche per gli azzurri la terza edizione della Nations League, e lo fa col botto, cioè con Italia-Germania, una delle superclassiche globali. Ma l’eterno duello contro il rivale nordico non potrebbe capitare in un momento peggiore, con la nazionale azzurra reduce dal disastroso 0-3 incassato dall’Argentina nella Finalissima di Wembley e, ovviamente, dal fragoroso fallimento mondiale.
ITALIA-GERMANIA
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Italia-Germania, la presentazione
Italia-Germania, basta la parola. O meglio, sarebbe bastata, in qualunque altro tempo distante da questo. Le mitiche battaglie del passato, dal Partido del Siglo dell’Atzeca del 1970 alla drammatica semifinale di Dortmund del 2006, passando naturalmente per il trionfo del Bernabeu del 1982: un’intera epica costruita sul fascino e sulla tradizione delle due nazionali europee più vincenti e così spesso rivali in campo continentale e internazionale. Tutto questo glorioso passato, purtroppo, finisce in sordina, rispetto alla ingombrante mediocrità del presente.
Meno di un anno fa, gli azzurri di Roberto Mancini festeggiavano il più imprevisto dei trionfi insieme a un paese ebbro di gioia dopo un anno e mezzo di pandemia. Euro 2020, così improbabile e così meraviglioso, sembrava l’inizio di un nuovo modello vincente, non più fondato sulla presenza di fuoriclasse (di cui il nostro calcio è perlopiù sprovvisto) ma sulle idee di un tecnico vincente e la coesione di un gruppo adamantino. Analisi sbagliata, o perlomeno imprecisa e poco duratura nel tempo. Da Wembley a Wembley, dal gol di Bonucci e le parate di Donnarumma alla figuraccia rimediata contro Messi e compagni. In mezzo, una sanguinosa eliminazione dal Mondiale, per mano di Svizzera (nel girone) e Macedonia del Nord (negli spareggi) e un nuovo corso che non è mai stato neanche abbozzato.
Un primo embrione di nuovo inizio, forse, lo si vedrà proprio con Italia-Germania, in programma sabato sera al Renato Dall’Ara di Bologna. Un anno fa esatto, il 4 giugno del 2021, proprio al Dall’Ara gli azzurri travolsero per 4-0 la Repubblica Ceca nell’ultimo test prima di Euro 2020 (sembra passato un secolo). Sarà la prima di quattro gare di Nations League da qui a metà giugno e che vedranno gli azzurri sfidare l’Ungheria e l’Inghilterra, oltre appunto alla Mannschaft. Una competizione non particolarmente amata dagli addetti ai lavori e che ancora deve far breccia nel cuore dei tifosi, ma che comunque potrebbe diventare occasione per qualche esperimento interessante per Roberto Mancini. Ed è ovviamente parte delle quote più interessanti sul calcio di questo inizio estate.
Le probabili formazioni
Salutato capitan Giorgio Chiellini non nel migliore dei modi, purtroppo, Mancini dovrà fare a meno ancora di Ciro Immobile, Verratti e Insigne. Si riparte dal consueto 4-3-3, con qualche novità rispetto al recente passato. Al posto di Chiellini ci sarà Bastoni, oltre al gradito ritorno di Spinazzola sulla sinistra, mentre in mediana dovrebbe partire dal 1’ Sandro Tonali, con Barella e Cristante. In attacco, Scamacca potrebbe essere scelto al posto del deludente Belotti, con Lorenzo Pellegrini e Politano ai lati.
In casa tedesca, Flick darà spazio in avanti a Timo Werner, con un tridente di trequartisti di primo livello alle sue spalle: Havertz a destra, Muller in mezzo e Sané a sinistra. In mezzo Gundogan e Goretzka, Neuer tra i pali.
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Bastoni, Spinazzola; Barella, Cristante, Tonali; Politano, Scamacca, Pellegrini. All. Mancini
Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Rudiger, Schlotterbeck, Raum; Gundogan, Goretzka; Havertz, Muller, Sané; Werner. All. Flick
Italia-Germania, quote e pronostico
Nonostante tutto, le quote sulla Nations League continuano sorprendentemente a sorridere agli azzurri, considerati favoriti per la sfida contro la Germania. In un certo senso lo si può capire: se c’è un contesto in cui l’Italia, tradizionalmente, si esalta, riuscendo a tirare fuori il meglio di sé, è proprio il “tutti contro uno”. Più è con le spalle al muro, più diventa pericolosa.
La storia dice questo, l’attualità tutt’altro. La Nations League, con tutto il rispetto, non accende particolari fantasie e anche l’aria che si respira attorno a Mancini, più che di contestazione e polemiche (noto carburante per il senso di rivalsa), è di quieta rassegnazione. La Germania non sta vivendo il suo periodo migliore. Dopo il trionfo al Mondiale del 2014 sono arrivate perlopiù delusioni: fuori in semifinale a Euro 2016, figuraccia ai Mondiali del 2018 (ultima in un girone con Svezia, Messico e Corea del Sud), eliminazione agli ottavi di finale a Euro 2020. Eppure, anche così, è dotata di un organico decisamente più qualitativo del nostro. E, ahinoi, crediamo sia in grado di mostrarcelo.
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LE MIGLIORI QUOTE
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