Desaparecidos: Domenico Berardi
Desaparecidos: Domenico Berardi

Desaparecidos: Domenico Berardi

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L’attaccante del Sassuolo ha segnato 3 gol (uno solo su azione) in questo campionato, caratterizzato da continui cartellini e squalifiche; che fine ha fatto il talentuoso mancino che conosceva la Serie A?

Che cosa è successo a Domenico Berardi? Quel giocatore che – nei suoi primi due anni in Serie A – è riuscito a segnare la bellezza di 31 gol (16 e 15) e a guadagnarsi il meritato titolo di futuro campione?

L’attaccante mancino non sta vivendo un buon periodo: la poca precisione sottoporta, il proverbiale nervosismo che lo ha fatto già saltare cinque turni di campionato per squalifica e la mancata fiducia (probabilmente proprio per questo suo temperamento eccessivo) di Antonio Conte, che l’ha chiamato solamente una volta, ad ottobre, ma che – stando ad oggi – non lo convocherà per Euro 2016.

Nell’inaspettato stop interno del Sassuolo contro il Bologna di Donadoni c’è tutta la frustrazione di Domenico Berardi, che non è mai riuscito ad essere pericoloso sottoporta: per lui solamente 3 gol quest’anno, di cui due su calcio di rigore.

“Berardi è un giocatore che deve ritrovare la spensieratezza e la serenità che aveva fino a qualche mese fa”. Le parole di Di Francesco certificano la mini-crisi dell’attaccante calabrese, ma ancora di più sottolineano di come sia un blocco mentale.

Probabilmente le continue voci su un suo futuro alla Juventus o sul suo carattere fumantino piuttosto che delle sue prestazioni in campo lo stanno condizionando. Del resto, con l’espulsione rimediata contro il Genoa un mese fa, Berardi è il calciatore con il maggior numero di cartellini nelle ultime tre stagioni di A, con 28 gialli e 3 rossi in 71 partite.

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Questi numeri “da stopper” sono un dato altissimo, in particolare per un attaccante. Se in Nazionale ci fosse ancora il “codice etico” di Prandelli, il buon Domenico non avrebbe speranze di partecipare all’Europeo in Francia. Ma, come detto, con Conte le cose non è che siano più facili.

Il ct è una persona che non guarda in faccia a nessuno, per il quale la forza del gruppo è più importante del talento del singolo, soprattutto se accompagnato da una sostanziale incapacità di contenersi e dalla recidività in certi atteggiamenti. Se a questo accompagnamo il fatto che Berardi non sta “colmando” il gap con i gol…

E allora sta al numero 25 del Sassuolo cambiare marcia, prendere per mano la squadra e conquistarsi un eventuale posto in Nazionale a suon di gol e belle prestazioni. Tutta Italia lo sta aspettando.

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