Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova stagione NBA: mercato, gerarchie, quote vincente, sorprese
Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova stagione NBA: mercato, gerarchie, quote vincente, sorprese

Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova stagione NBA: mercato, gerarchie, quote vincente, sorprese

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Quote del: 16/10/2019

Se non è anno zero, poco ci manca. Tra meno di una settimana riparte il campionato di basket più bello e spettacolare del mondo, la NBA. Il mercato estivo ha portato una rivoluzione come forse non se ne erano mai viste, con un incredibile ammasso di talento a congestionare la Western Conference. La Eastern si presenta invece molto più “povera”, ma con due delle più robuste candidate al titolo. Ecco una panoramica, in grafica, per provare a capire un po’ meglio che stagione dobbiamo attenderci.

NBA 2019/2020, la rivoluzione: gerarchie stravolte?

Leonard che vince e se ne va, Embiid che giura vendetta, Davis che raggiunge Lebron e Golden State che sembra spuntata. La nuova stagione NBA vede tantissimi cambiamenti di casacca, infortuni e molte squadre stravolte, anche di vertice. E se vincesse chi ha cambiato meno, come Giannis e i suoi Bucks? Ecco una panoramica, squadra per squadra.

Vincente NBA, cosa dicono le quote

Il dilemma Lakers

Nella sintesi che trovate dentro l’infografica non trovate i Los Angeles Lakers tra i favoritissimi, nonostante per i bookmaker siano la seconda forza (a quota 5.00) dietro ai cugini Clippers (4.25). Le ragioni di questo “downgrade” sono diverse. Da un lato l’accoppiata James-Davis ha un potenziale devastante, dall’altro lato entrambi presentano preoccupazioni di natura fisica. “Monociglio” ha già avuto diversi infortuni di una certa importanza e anche Lebron non appare più il cyborg di un tempo (a dicembre le candeline saranno 35). Il team ha sfruttato bene lo spazio salariale con veterani abili difensivamente come Bradley e Rondo, ma ha dovuto fare quasi tabula rasa dei giovani prospetti, dei quali è rimasto il solo Kuzma. Tutto questo basterà certamente per riguadagnare i playoff anche con bella posizione, ma l’altissima competitività delle squadre in Western Conference richiede che tutto vada alla perfezione, per rivedere i gialloviola rimettere le mani sull’anello.

Le favorite: i Bucks piacciono molto

Tra le favorite forse i Bucks (6.25) sono quelli che convincono di più: i limiti di Antetokoumpo sono ancora ignoti, hanno cambiato poco con innesti intelligenti e hanno una sola, grande rivale per un posto in finale NBA: Philadelphia (8.50). I 76ers e il loro “process” potrebbero essere all’anno giusto, si sono rinforzati con un professore del pitturato come Al Horford ma avranno bisogno di un Ben Simmons più consistente quando conta davvero.

Houston (9.00) è un’altra franchigia ambiziosissima, che ha messo a segno un colpo sensazionale. Immaginare Westbrook con Harden indubbiamente spaventa qualsiasi avversario, ma anche gli stessi tifosi dei Rockets. I dubbi di coesistenza permangono, ma il buon Mike D’Antoni dovesse trovare presto chimica ed equilibri giusti allora la battaglia ad ovest somiglierebbe sempre di più a un meraviglioso rompicapo.

E Golden State? La dinastia della Blue Nation pare definitivamente tramontata, ma Curry pare intenzionato a riprendersi almeno lo scettro da MVP. Difficile che rimanga la magia di una squadra che è stata straordinaria, ma dare i Warriors (11.00) per morti potrebbe essere errore imperdonabile.

E se i Jazz…

Difficile che il titolo vada a un team diverso da quelli menzionati, ma se proprio devo menzionare una quota che solletica allora dico Utah Jazz a 15.00. Nessuna squadra (Spurs a parte, che però sono in fase di transizione) difende come loro, nessuna squadra si trasforma come loro quando si inizia a sentire odor di playoff. L’anno scorso hanno pagato la stagione così così della stellina Mitchell e una conseguente povertà di soluzioni offensive, perché il fantastico Gobert è forse il migliore rim protector del pianeta ma non è un fattore in attacco. Quest’anno è arrivata gente tosta come Conley e un cecchino come Bogdanovic, che può dare man forte all’ottimo Ingles nell’aumentare notevolmente la pericolosità perimetrale di Utah. L’emblema dei Jazz è forse Royce O’Neale, 3-&-D atipico nonché tra i migliori rimbalzisti sotto i due metri dell’intera lega che regala a Snyder ulteriori soluzioni di quintetto. Zitti zitti, i Jazz potrebbero dar vita a una jam session memorabile.

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