Da Abreu a Bobo Vieri, i 10 calciatori che hanno cambiato più squadre
Da Abreu a Bobo Vieri, i 10 calciatori che hanno cambiato più squadre

Da Abreu a Bobo Vieri, i 10 calciatori che hanno cambiato più squadre

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La finestra invernale di calciomercato è ormai alle spalle, e per i prossimi movimenti bisognerà attendere fino all’estate prossima. Procuratori e dirigenze varie dovranno pertanto pazientare e così i giocatori più desiderosi di cambiare aria. Ma non è stato sempre così, e infatti ci sono esempi di veri e propri giramondo del calcio. Andiamo allora a curiosare nella storia di questo sport, per scoprire quali sono i calciatori che hanno cambiato più squadre in assoluto. 

I 10 calciatori che hanno cambiato più squadre

Fare mercato di questi tempi è diventato molto difficile, vista la crisi economica determinata dalla pandemia globale e la conseguente carenza di liquidità che molti club lamentano. Anche per i giocatori più inclini a cambiare aria sono spesso mancate le condizioni perché ciò si concretizzasse. Ma, appunto, chi sono costoro? Ecco, nella nostra infografica, quali sono i 10 calciatori che hanno cambiato più squadre – e più maglie – in assoluto. Qualche nome ve lo aspetterete senz’altro, qualcun altro forse vi sorprenderà.

Vieri, uno “zingaro” da record

Dietro ai calciatori che cambiano molte squadre ci sono spesso storie di talenti non pienamente espressi, ma non sempre. A volte si tratta di grandi campioni che però hanno una marcata esigenza di cambiare aria piuttosto spesso, e il nome che viene in mente non può che essere quello di Christian Vieri. Bobo è una sorta di archetipo di questo tipo di giocatori, perché a suo modo ha segnato un’epoca pur senza farlo per una squadra precisa. Nel giro di quattro anni Vieri passò dall’Atalanta alla Juve, quindi dai bianconeri all’Atletico Madrid, poi dai Colchoneros alla Lazio e infine dai biancazzurri all’Inter. In tre di queste occasioni, l’ariete della nazionale italiana venne pagato cifre che al tempo rappresentarono il record assoluto di spesa per quel determinato club. Fino al 1997 il presidente Gil non aveva mai speso 34 miliardi di vecchie lire per acquistare un giocatore, ma riuscì comunque a fare un buon guadagno cedendolo per 55 miliardi all’allora potentissima Lazio di Cragnotti, appena 12 mesi dopo. Il secondo posto in campionato e la vittoria in Coppa delle Coppe resero Vieri pezzo ancora più pregiato sul mercato, al punto che Moratti di miliardi ne sborsò addirittura 90 per accaparrarselo ed affiancarlo a Ronaldo il fenomeno.

Gli altri bomber con la valigia

Si diceva di Vieri e del record di spesa che comportò il suo trasferimento per ben 3 club, anche se alla fine Bobo vinse un solo campionato: quello con la Juventus nel 1996/97. Il suo approdo all’Atletico Madrid rese i biancorossi tra i favoritissimi del tempo, nelle quote sul calcio. Allo stesso modo il suo arrivo alla Lazio e all’Inter rese ogni volta le rispettive squadre tra le grandi favorite nelle scommesse sulla Serie A, ma lo scudetto fu qualcosa che Bobo non riuscì più ad ottenere. Ne ha vinti di più, ad esempio, il buon Nick Amoruso, anche lui tutti con la Juventus. Nella Vecchia Signora Nick non ha tuttavia avuto la fortuna che avrebbe meritato, nonostante il buon palmares. Il bomber nativo di Cerignola è riuscito però a ritagliarsi sempre spazi importanti nel massimo campionato italiano, e in anni in cui la Serie A era ancora il campionato più duro e difficile al mondo.

Altrettanto non può dirsi per altri bomber con la valigia, alcuni dei quali degli autentici giramondo. Ad esempio Davide Lanzafame, che ha trovato la piena realizzazione del suo talento solo in campionati teoricamente più “facili”, come è quello ungherese. Ma anche Mauricio Pinilla appartiene alla medesima categoria, essendo riuscito a portare la sua interpretazione fisica e spettacolare del ruolo di centravanti anche in paesi e campionati meno competitivi rispetto al nostro.

Non solo bomber

Certo in questo senso nessuno potrà mai eguagliare il caso di Abreu, con le sue 32 maglie di altrettante squadre di club vestite in carriera. Lì a volte si tratta davvero di tornei identificabili come campionati più facili su cui scommettere, ma non per questo il record del “Loco” vale di meno. Tuttavia nemmeno Abreu è riuscito a fare qualcosa di paragonabile a quanto riuscito a Lutz Pfannenstiel, che bomber non era anzi aveva un ruolo diametralmente opposto: quello di portiere. In 20 anni di carriera il tedesco ha difeso i pali letteralmente in ogni parte del globo, unico calciatore della storia ad avere giocato per tutte e 6 le confederazioni Fifa esistenti: UEFA, CONCACAF, CONMEBOL, CAF, AFC e OFC. Dalla Bundesliga al campionato sudafricano, dalla Premier League inglese alla massima serie neozelandese fino al campionato malese, Pfannenstiel ne ha viste letteralmente di tutti i colori. E forse già quando a 20 anni scelse di lasciare il Bayern Monaco per approdare al Penang FA in Malesia, si poteva capire che si era di fronte a un personaggio completamente fuori dagli schemi…

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