C’era una volta Carolina Morace. L’ex centravanti della nazionale azzurra è a tutti gli effetti la pioniera del calcio femminile in Italia, che per tanti anni l’ha avuta come intramontabile icona. La grande personalità della fuoriclasse veneta le ha consentito di diventare una celebrità in un mondo prettamente maschile come è sempre stato il calcio. Lo è divenuto a tal punto da essere la prima donna a venire inserita nella Hall Of Fame del calcio italiano.
Oggi le cose stanno diversamente. Se una volta le ragazze appassionate di calcio venivano guardate come alieni, ai giorni nostri è ormai attività sportiva sempre più diffusa anche tra le donne. Se per qualche ragione si credeva erroneamente che il football non fosse disciplina sportiva adatta alla struttura fisica femminile, lentamente questi luoghi comuni sono stati quasi del tutto spazzati via.
Calcio, sport da donne? Certo che sì
“Il calcio non è uno sport per signorine” è una definizione che accompagna questo mondo fin dagli inizi del secolo scorso e divenuta a tutti gli effetti un cliché. Come tutti i cliché ha poi continuato a fissare una realtà, anche se questa poi è venuta mutando. Ma è davvero così? Il calcio è solo per gli uomini? No, in senso assoluto. Le normali differenze di struttura fisica rendono le discipline maschili molto differenti da quelle femminili, un po’ in tutti gli sport e il calcio non fa certo eccezione. L’uomo ha una ossatura molto più massiccia e pesante, dunque l’agonismo e il contrasto fisico hanno una importanza superiore nel calcio maschile, rispetto a quello femminile.
Di converso, anche se può sembrare paradossale, tra le donne è più godibile il gesto tecnico, e il calcio stesso risulta molto gradevole proprio perché svuotato della “dittatura” dello strapotere fisico.
Calcio femminile: quando nasce?
La prima edizione del campionato italiano di Serie A risale al 1968 e questa è una coincidenza, ma fino a un certo punto. Le spinte riformiste di quel periodo diedero probabilmente lo stimolo decisivo a dare forma definita a un movimento che era già nato nell’immediato dopoguerra. Nasce così la Federazione Italiana Calcio Femminile, che inizia ad organizzare il primo torneo nazionale di calcio, poi vinto dal Genova.
Per chi non ha mai frequentato o visto una partita e si stesse chiedendo come funziona il calcio femminile, beh, la risposta è: esattamente come quello maschile. Serie A, Serie B, promozioni, retrocessioni, tre punti a vittoria e tanto agonismo. Quest’ultimo aspetto è quello che più di tutti ha faticato a venire accettato nell’immaginario collettivo, perché il cliché di cui si parlava prima.
Come detto il calcio femminile si gioca esattamente come quello maschile, ma una differenza grande c’è: la distribuzione delle vittorie. In 49 edizioni, il Campionato Italiano è stato vinto da ben 22 formazioni diverse. Ci sono grandi società (come la Lazio e il Milan) che sono state pioniere rispetto ad altre, ma in generale gli scudetti sono stati spesso espressioni di città più piccole. Infatti il record di scudetti (7) spetta alla Torhttps://sports.bwin.it/it/sports/4/23642/scommesse/mondiale-2019-donneres, gloriosa società sarda scomparsa da qualche anno per problemi finanziari.
Il calcio femminile nel mondo
Anche le appassionate di altre nazioni hanno avuto discriminazione come avvenuto nei decenni scorsi alle donne italiane che volevano giocare a calcio? Niente affatto. Nei paesi scandinavi, per esempio, il calcio femminile è uno sport diffusissimo con milioni di praticanti. Ma l’esempio forse più incredibile è quello degli Stati Uniti.
Negli USA, proprio il paese in cui il calcio “da uomini” ha sempre faticato moltissimo ad affermarsi a livello maschile, stritolato da discipline più popolari a quelle latitudini come Basket, Football Americano, Baseball e Hockey, il “soccer” femminile ha trovato il suo vero e proprio star system. Non solo: gli USA sono oggi la prima potenza mondiale, unico pese con 3 mondiali di calcio femminili vinti. Il calcio USA ha prodotto autentiche stelle, che oltre ad essere delle campionesse sono spesso anche dei sex symbol. Si pensi a Hope Solo, portiere statunitense dell’ultimo vittorioso mondiale, e oggi all’attaccante Alex Morgan.
Questo è dovuto esclusivamente alla popolarità di questo sport a quelle latitudini. Nel momento in cui anche da noi il calcio femminile diventerà presenza abituale su giornali e media, allora le calciatrici più forti diventeranno stelle paragonabili ai colleghi uomini.
Calcio femminile: che stipendi percepiscono le calciatrici donne?
Tecnicamente il calcio femminile professionistico non esiste ancora in Italia, poiché i due campionati principali (Serie A e Serie B) non sono inquadrati come figure professionali. Di fatto, però, le cose stanno cambiando velocemente. Certo gli incredibili guadagni dei colleghi maschi sono qualcosa di irraggiungibile, ma oggi anche le calciatrici riescono a vedere riconosciuto economicamente il loro talento e la loro passione. Al momento il contratto prevede una retribuzione massima di circa 30mila euro all’anno, che arrivano a 50mila con una serie di altri bonus. La situazione è però in continuo divenire e la ragione è facilmente comprensibile: se il movimento continuerà a crescere con questa velocità il giro di affari (con sponsor e diritti tv) non potrà che aumentare di pari passo.
Un sogno chiamato Mondiale: la Nazionale femminile italiana tra le prime 8!
Alzi la mano chi non si è divertito e appassionato nel seguire la Nazionale femminile italiana ai Mondiali di Francia. Le nostre ragazze hanno sorpreso e conquistato davvero tutti, avanzando fino ai quarti di finale per poi uscire contro una squadra semplicemente più forte come l’Olanda. Dal 1999 non riuscivamo nemmeno a qualificarci per il mondiale: ciò rende l’idea dell’impresa compiuta dalle ragazze allenate da Milena Bertolini.
Sarà dunque meritatamente l’Olanda a giocarsi la vittoria nel Mondiale di Calcio Femminile 2019, insieme ad Inghilterra, USA e Svezia.
La luce però sembra ormai accesa, sulla realtà italiana del calcio femminile. Grandi squadre come Juventus, Inter, Milan, Lazio, Roma, Fiorentina hanno squadre femminili che disputano tornei e campionati nazionali e internazionali e, a partire dal prossimo campionato, vedremo quanto l’ottimo mondiale disputato aiuterà questo sport a guadagnarsi sempre più spazio mediatico.
Come iniziare a giocare a calcio se sei una donna?
Sei una ragazza appassionata di calcio? In tutte le principali città, ma anche in centri più piccoli, esistono oggi sia scuole calcio dedicate alle donne, che società un po’ più organizzate che assemblano sia squadre maschili che femminili. Inoltre, non di rado anche nelle scuole si organizzano squadre, partite e campionati di calcio femminile. Ovviamente dipende sempre dal numero di appassionate-partecipanti, ma come detto prima il fenomeno è in rapida ascesa e sono sempre di più le ragazze che si appassionano e non si scoraggiano, come accadeva prima, perché qualcuno pensava che il calcio non facesse per loro.
Comunque sia, che si tratti di ragazzi o ragazze, il primo passo di amore verso il calcio si chiama “PALLONE”: prendere confidenza con l’attrezzo è fondamentale e non serve una struttura specializzata. Palleggi, colpi di testa e trick vari sono il modo migliore per sensibilizzare i piedi e approfondire la sensibilità di tutto il corpo nei confronti del pallone. Poi viene tutto il resto.
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