Come giocherà la Juve di Allegri
Come giocherà la Juve di Allegri

Come giocherà la Juve di Allegri? Alla scoperta di “acciughina-bis”

Dopo l’interruzione di un regno durato 9 anni, la Juventus guarda alla nuova stagione con rinnovate ambizioni e una grande “restaurazione”. Stop agli esperimenti e alle rivoluzioni, si torna all’antico: Massimiliano Allegri. Dopo 2 anni di inattività, il tecnico livornese torna sulla panchina che lo ha reso uno dei tecnici più vincenti nella storia del calcio italiano, provando a rinverdire i fasti di una esperienza a cui è mancato solo il grande trionfo internazionale. Ma come giocherà la nuova Juve di Allegri? Andiamolo a scoprire insieme.

Come giocherà la nuova Juve di Allegri: tutte le ipotesi

In questa infografica abbiamo sintetizzato tutte – o quasi – le ipotesi realisticamente possibili riguardo ai possibili moduli che Max potrebbe adottare in questa sua seconda esperienza sulla panchina bianconera. Non sembra esserci al momento spazio per la difesa a 3…

Cosa ci lasciano le macerie della scorsa stagione? Il 4-3-3

Per tornare in cima nelle quote della Serie A la Juventus ha dunque, almeno in buona parte, sconfessato l’annunciata voglia di cambiamento degli ultimi anni. Niente più rivoluzioni senza la dovuta convinzione, come la scelta di Sarri mai realmente supportata, né salti nel buio come l’idea dell’ultim’ora di chiamare un tecnico senza nessuna esperienza. Andrea Pirlo rischia di rimanere “bruciato” nonostante un’annata che, viste le premesse e risultati alla mano, si è rivelata più che dignitosa. Aver vinto due trofei e aver salvato la qualificazione in Champions, data la reiterata bruttura di molte performance e una squadra obiettivamente sovrastimata e mal costruita, è un esito da non disprezzare. Piuttosto è lo stesso tecnico ad essere stato caricato di aspettative obiettivamente eccessive. Ad ogni modo, dalle due strane ultime stagioni che ci siamo lasciati alle spalle rimane un’eredità tecnica: il 4-3-3.

Il “tesoro” di Euro 2020

Tale modulo sembra al momento quello più adatto, per caratteristiche della rosa e anche di chi potrebbe arrivare (leggi Locatelli). L’esperienza dell’Italia di Mancini a Euro 2020 potrebbe aver dato a Massimiliano Allegri indicazioni positive su come fare rendere al meglio alcuni elementi chiave della rosa, mettendo allo stesso tempo in sicurezza la difesa che è il reparto che più ha sofferto di tutte le metamorfosi dell’ultimo biennio. Tuttavia, da grande conoscitore di calcio Allegri avrà già fatto le proprie considerazioni sulle tendenze del calcio europeo, e magari rivalutato alcune caratteristiche tipiche della sua vecchia Juve che erano diventati dei veri e propri limiti in chiave europea. Parliamo sostanzialmente dell’abitudine a giocare a ritmi bassi, che portava poi la Juve (e un po’ tutte le squadre italiane, ad eccezione dell’Atalanta) a soffrire i ritmi alti nelle competizioni europee.

Gli altri moduli e l’importanza di Chiesa

Dal 4-2-3-1 al 4-4-2 fino al possibile ritorno al famoso “albero di Natale” dei tempi milanisti, Allegri potrebbe attingere davvero a diverse varianti per la sua nuova Juve. Questa elasticità è dovuta in buona parte all’esplosione di Federico Chiesa e alla sua estrema duttilità: l’ex viola può fare l’esterno d’attacco in un tridente, ma anche il quarto di centrocampo in un 4-4-2 e la seconda punta. Da questo punto di vista la catena di destra con Cuadrado, una volta sistemati gli equilibri della fase difensiva, potrebbe diventare un rebus irrisolvibile per la maggior parte delle difese.

Il ruolo di CR7

Allegri ha parlato di Cristiano Ronaldo come di un giocatore che dovrà prendersi più responsabilità rispetto al passato. Ci si deve dunque aspettare un CR7 meno riottoso sull’idea di giocare centravanti puro? I tifosi sperano di sì. Del resto, quanto il fuoriclasse portoghese abbia condizionato la squadra quando non era in forma oppure in giornata negativa era obiettivamente sotto gli occhi di tutti. Potremmo dunque aspettarci un Ronaldo più collaborativo e forse centellinato per farlo rendere al meglio negli appuntamenti importanti.

Che caratteristiche avrà la nuova Juve di Allegri

Difficile dire OGGI come giocherà la Juve di Allegri, arduo indovinare quali saranno le caratteristiche peculiari di una grande squadra con una rosa che è ancora in fase di definizione. Tuttavia, conoscendone bene il condottiero, si possono già tracciare delle possibili linee guida. L’organizzazione difensiva tornerà ad essere una priorità e con essa dovremmo tornare a vedere la Juve subire ben pochi gol.

Nell’annata di Sarri la Juve sfiorava il 60% medio di possesso palla, con punte di oltre il 73%, ma nella fase di non possesso aveva incassato comunque un numero notevole di gol (43). Con Pirlo le cose sono ancora peggiorate sotto il profilo dell’organizzazione difensiva. Con il ritorno di Allegri i giocatori dovrebbero riabbracciare alcune certezze che avevano accantonato nelle ultime stagioni. Ciò si ripercuoterà certamente sulle statistiche difensive e, a tal proposito, è bene fare tesoro di quanto riportato nella nostra guida riguardo a come scommettere sul calcio: guardare le tendenze delle squadre è fondamentale. Pertanto è piuttosto probabile, ad esempio, che la nuova Juve di Allegri veda aumentare notevolmente le partite da “no gol”, ovvero in cui al massimo solo una delle due squadre va a segno. Una gran parte di questa fetta sarà costituita dalle vittorie senza subire reti. Ad ogni modo, la tendenza a proteggere bene la propria porta è un valore prezioso di cui tener conto, sia dal punto di vista dell’allenatore livornese che per tutti coloro che decidessero di scommettere sulla Juve.

Sarà inoltre curioso vedere se e come cambierà l’atteggiamento della nuova Juve di Allegri. Nell’ultimo anno della sua prima gestione, la squadra tendeva a lasciarsi andare solo quando era con le spalle al muro. Un atteggiamento più propositivo non è mai stato alieno alle corde del tecnico livornese. Al contrario, è piuttosto lui che si è sempre abilmente adeguato ai desiderata della dirigenza. Il tutto andrà adesso commisurato alle nuove esigenze del club, in campo e fuori.

Il mercato “quasi” chiuso

Il periodo di crisi ha reso praticamente obbligate le strategie di mercato della Juventus. L’arrivo di Locatelli non sembra in discussione, infatti il trasferimento del ragazzo in bianconero ormai da tempo non è più presente tra le quote sul calcio relative al mercato. Qualche colpo in prospettiva potrebbe venire piazzato, come ad esempio il giovane attaccante brasiliano Kaio Jorge di cui si dice un gran bene. Per il resto, a parte la possibilità di un ritorno “gratis” di Pjanic dopo un anno piuttosto negativo trascorso a Barcellona, non dovrebbero esserci grosse sorprese in entrata. In uscita, tramontata ormai definitivamente l’ipotesi di vedere Ronaldo fare le valigie, c’è da risolvere la questione Dybala. Se l’argentino troverà un accordo per il rinnovo dovrebbe rimanere tutto così com’è. Anche perché i giocatori dati in uscita – Bernardeschi e soprattutto Ramsey – hanno una difficile collocazione per via dell’ingaggio molto alto.

Crediti immagine: Getty Images

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