L’attaccante argentino è stato sentito dalla Guardia di Finanza per l’inchiesta Prisma, allo scopo di far chiarezza sulla manovra stipendi dei bianconeri. La Joya sa che deve ancora percepire una parte dello stipendio ed è pronto a far causa alla Vecchia Signora, anche se preferirebbe evitare di arrivare a ciò
Continuano le indagini nell’ambito dell’Inchiesta Prisma per far luce sulla manovra stipendi della Juventus e anche sui bilanci del club bianconero dal 2019 al 2021. Ecco perché Paulo Dybala è stato ascoltato a Roma per un’ora e un quarto dalla Guardia di Finanza il giorno 21 febbraio, in quanto persona informata sui fatti. Queste le parole del fantasista argentino: “Non ricordo quando mi è stato pagato l’ultimo stipendio, però so bene che la Juventus mi deve ancora dei soldi“.
L’attaccante della Roma ha poi spiegato nel dettaglio la situazione che lo riguarda personalmente: “Quando abbiamo fatto l’accordo per lo spostamento degli stipendi, sapevamo che se avevo ancora un contratto gli arretrati li pagavano in aumento su quelli successivi, se invece andavo via mi dovevano pagare subito. So che ad aprile 2023 la Juventus ha l’ultima opportunità per pagare quei 3 milioni circa. In caso contrario il mio avvocato farà delle richieste per iscritto, anche se io spero di non arrivare a tanto. Rivoglio i miei soldi ma senza fare nessuna causa, evitando problemi per me e la Juventus”.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, effettivamente il legale della Joya, Luca Ferrari, aveva già presentato una richiesta di risarcimento via mail lo scorso 12 maggio per il mancato rinnovo del calciatore, al quale era stato inizialmente promesso un ricco contratto da 8 milioni più bonus. Lo stesso Dybala specifica: “Io non avevo chiesto questo, ma solo gli arretrati”. Sappiamo poi tutti come è andata la scorsa estate, con la separazione dell’argentino dalla Vecchia Signora e con il suo approdo nella Capitale alla corte di José Mourinho. Tra l’altro proprio domenica Dybala incontrerà la sua ex squadra perché all’Olimpico si gioca Roma-Juventus.
Secondo la teoria dei magistrati che coordinano le indagini, la Juventus avrebbe falsificato i bilanci attraverso le plusvalenze fittizie e le due manovre stipendi, che consistevano nella dilazione dei salari dei giocatori durante il periodo Covid. Per quanto riguarda Dybala ci sono 3,7 milioni che il classe ’93 non ha ancora percepito, risalenti alla stagione 2020/2021. Da quanto risulta dalle carte dell’inchiesta questi soldi sono stati inseriti nel bilancio 21/22 come fondo rischi, a differenza dei 19,9 milioni della carta Cristiano Ronaldo, che invece non figurano a bilancio. La carta Dybala è stata ritrovata con le altre e firmata dalla Juventus, ma non depositata in Lega. Questo è il motivo per cui il calciatore rischia la squalifica dalla Procura Federale.
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