Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: la risposta è no, non si può fare una classifica sui migliori allenatori della storia. Così come non ha senso paragonare Messi a Maradona, o Cristiano Ronaldo a Pelé, come si possono mettere a confronto Guardiola e Sacchi, oppure Klopp e Cruijff? Quel che possiamo fare è parlare dei migliori allenatori di sempre in senso assoluto, maestri che in qualche modo, con le loro intuizioni, hanno cambiato il loro sport di riferimento, settando nuovi trend che altri hanno potuto soltanto cercare di copiare.
Chi sono i migliori allenatori di sempre?
Qualcuno, onestamente, ha provato davvero a stilare una classifica – quel genere di cose che piace tanto ai giornalisti. Come ad esempio France Football, che ha stilato la classifica dei 50 migliori allenatori al mondo, che vi riportiamo qui:
1. Rinus Michels
2. Alex Ferguson
3. Arrigo Sacchi
4. Johan Cruyff
5. Pep Guardiola
6. Valeri Lobanovski
7. Helenio Herrera
8. Carlo Ancelotti
9. Ernst Happel
10. Bill Shankly
11. Matt Busby
12. Giovanni Trapattoni
13. Josè Mourinho
14. Miguel Muñoz
15. Brian Clough
16. Marcello Lippi
17. Nereo Rocco
18. Louis van Gaal
19. Ottmar Hitzfeld
20. Bela Guttman
21. Fabio Capello
22. Zinedine Zidane
23. Viktor Maslov
24. Herbert Chapman
25. Jupp Heynckes
26. Bob Paisley
27. Jurgen Klopp
28. Albert Batteux
29. Guus Hiddink
30. Udo Lattek
31. Diego Simeone
32. Arsene Wenger
33. Vicente del Bosque
34. Jock Stein
35. Telè Santana
36. Vic Buckingham
37. Rafa Benitez
38. Hans “Hennes” Weisweiler
39. Bobby Robson
40. Dettmar Cramer
41. Mircea Lucescu
42. Tomislav Ivic
43. Stefan Kovacs
44. Luis Aragones
45. Frank Rijkard
46. Otto Rehhagel
47. Raymond Goethals
48. Marcelo Bielsa
49. Antonio Conte
50. Jean Claude Saudeau
Lo sappiamo, leggendo qualche nome avrete sicuramente storto il naso. Altri, invece, rientrano di diritto nella categoria dei migliori allenatori di sempre. Si può discutere sulla prima posizione, ma è indubbio che Rinus Michels sia il padre fondatore del cosiddetto calcio totale, quella sorta di “caotica organizzazione” che sembra tanto un ossimoro ma che in realtà rappresenta le fondamenta del calcio moderno.
Michels ha allenato l’Ajax, portandola da onesta ed anonima squadra olandese a vera e propria superpotenza del calcio europeo. Fu lui ad estremizzare il concetto di fuorigioco sistematico, dando anche ampia libertà di movimento a tutti i suoi calciatori: difensori che si improvvisavano ali o addirittura attaccanti, e un certo Johan Cruijff che partiva attaccante, ma poi te lo trovavi rifinitore o addirittura regista arretrato.
I migliori allenatori italiani
La scuola italiana da sempre sforna talenti, sia in campo che in panchina. Tra i migliori allenatori della storia italiani, quello che vanta il maggior credito internazionale è senza ombra di dubbio Arrigo Sacchi, non a caso terzo nella classifica di France Football dietro a Sir Alex Ferguson.
“Noi al Milan coniugavamo tre verbi: vincere, convincere, divertire. La Juventus ne coniuga uno: vincere. È una debolezza. Si dirà: ma in Italia continua a vincere. E io dirò: anche il Rosenborg vince sempre lo scudetto in Norvegia”. Parole e musica del Vate di Fusignano, che in una sola dichiarazione riassume il suo calcio: una ricerca dell’estetica mai fine a se stessa, ma improntata al dominio della partita e dell’avversario. Col Milan degli olandesi, l’ex ct della Nazionale ha vinto praticamente tutto.
Tra gli altri tecnici made in Italy che meritano una menzione tra i migliori allenatori della storia, ci sono sicuramente Carlo Ancelotti (figlio spirituale di Sacchi, del cui Milan era un perno di centrocampo), Marcello Lippi (ultimo a vincere una Champions League con la Juventus e un Mondiale con l’Italia), Fabio Capello (erede di Sacchi e uomo che ha plasmato il Milan degli Invincibili), oltre naturalmente a Giovanni Trapattoni e Nereo Rocco – curiosamente tutti passati sulla panchina dei rossoneri, a parte Lippi.
Non solo calcio: i migliori tecnici nello sport
Fin qui ci siamo concentrati soltanto sul pallone, lo sport nazional-popolare per eccellenza nel nostro Paese. Ma naturalmente, anche in altri sport come il basket o la pallavolo ci sono stati maestri capaci, con il loro lavoro, di segnare un’epoca. Questi sono i migliori allenatori della storia? Di nuovo, stabilirlo con assoluta oggettività è impossibile. Ma curriculum e palmares parlano per loro.
Per quanto concerne la pallacanestro, non possiamo non iniziare da Sua Maestà Phil Jackson, l’allenatore che ha vinto più di tutti nella NBA, il massimo campionato di basket professionistico del mondo. Negli anni 90, i suoi Chicago Bulls hanno vinto sei anelli, mentre coi Los Angeles Lakers si è fermato a cinque. Sotto la sua guida sono cresciuti ed esplosi talenti come Michael Jordan, Kobe Bryant e Shaquille O’Neal.
Di titoli NBA ne ha vinti cinque, ma Gregg Popovich può essere messo sullo stesso piano di Phil Jackson in quanto ad impronta data alla sua squadra, i San Antonio Spurs. Il trio Parker-Ginobili-Duncan, sotto la sua guida, ha fatto innamorare un’intera generazione.
Chiudiamo con Zeljko Obradovic, forse il miglior allenatore della storia del basket europeo. Più che considerazioni tecniche e filosofiche, qui come si suol dire carta canta: 9 titoli di Eurolega, 12 campionati greci, 4 campionati turchi, 1 argento olimpico, 1 oro mondiale e 1 europeo, 1 bronzo europeo, giusto per citare solo i suoi trionfi più importanti. Un allenatore capace di entrarti nella testa e nel cuore, senza mezze misure: uno che ti dà l’anima, ma in cambio pretende la tua.
Nella pallavolo, scegliamo chiaramente Julio Velasco. Tecnico argentino, ma cittadino italiano dal 1992, ha semplicemente vinto (quasi) tutto quello che c’era da vincere. Tre ori e un argento agli Europei, cinque ori, un argento e un bronzo nella World League, due ori Mondiali e tanti altri successi minori, per l’allenatore di quell’Italia che la FIVB (Fédération Internationale de Volleyball) ha definito come “la squadra del secolo”.
Quel quasi che abbiamo messo tra parentesi è legato ad un solo rimpianto: Velasco non ha mai vinto l’oro olimpico. Ci è andato vicino ad Atlanta, nel 1996, quando perse la finale olimpica contro i Paesi Bassi, al termine di una partita entrata nella storia e conclusasi soltanto sul 17-15 nel 5° e ultimo set.