Carlos Alcaraz
Carlos Alcaraz

Alcaraz può vincere il Roland Garros 2022? Ritratto di un fenomeno a caccia del suo primo Slam

  Bonus di benvenuto bwin

La sua irresistibile ascesa è la vera notizia del primo scorcio del 2022 sportivo. La popolarità di Carlos Alcaraz ha già oltrepassato i confini del tennis, forte di una serie di record di precocità che hanno permesso di svelare finalmente l’identità dell’erede dei Big Three. Andiamo alla scoperta dei segreti e dei margini di miglioramento del talento murciano, provando a rispondere a una semplice domanda: Carlos Alcaraz può vincere il Roland Garros 2022? 

Fenomeno Alcaraz, la stellina di Murcia sulla strada delle leggende

Quali siano i confini delle potenzialità di Carlos Alcaraz è un terreno inesplorato per tutti, diretto interessato compreso. L’unica certezza è che si è di fronte ad un predestinato, ad uno di quegli atleti il cui talento è riconoscibile anche da un non addetto ai lavori. Gli unici dubbi riguardo il ragazzo murciano che prima di compiere 19 anni ha già messo in bacheca quattro trofei in pochi mesi non riguardano le doti o i margini di miglioramento, bensì quando riuscirà a raggiungere la prima posizione del ranking Atp. È solo una questione di tempo, come lo fu per Rafael Nadal 15 anni fa. E se prima di tuffarvi in questo viaggio nel talento di Alcaraz voleste dare una ripassata al regolamento del tennis, qui trovate il nostro vademecum.

 

Carlos Alcaraz, le caratteristiche tecniche e il ruolo di coach Ferrero

Un anno fa di questi tempi Carlos Alcaraz era reduce dall’uscita al secondo turno agli Australian Open, dall’eliminazione al primo turno al debutto in un Masters 1000 a Miami e dalla lezione incassata da Rafa Nadal che nel secondo turno di Madrid gli concesse appena tre giochi. Dodici mesi dopo, il murciano si presenterà al Roland Garros da numero 6 del ranking ATP dopo essere diventato il secondo vincitore più giovane di un Masters 1000 a 19 anni dopo Nadal e il secondo più giovane a conquistare cinque titoli ATP, sempre dopo il maiorchino, quattro dei quali nel 2022 dopo il primo acuto a Umago nell’estate 2021. Cosa c’è alla base di questa esplosione?

Di sicuro un talento cristallino che ha solo avuto bisogno di un fisiologico percorso di crescita, ma non va trascurato il gran lavoro del coach Juan Carlos Ferrero. L’ex numero 1 del mondo ha avuto un ruolo chiave nel percorso di Alcaraz sia dal punto di vista tecnico, sia per aver protetto Carlos dalla crescente esposizione mediatica. Alcaraz ha in sé caratteristiche che uniscono i Big Three della generazione di fenomeni. Dalle doti nel gioco difensivo del primo Djokovic, fino alla reattività, alla varietà di colpi, alla capacità di leggere in anticipo i colpi dell’avversario e al coraggio nel gioco di volo di Federer, passando ovviamente dal dritto di Nadal, che con il connazionale condivide anche aggressività, resistenza e combattività.

Un mix che rende Alcaraz già adatto per ogni superficie, con gli inevitabili dubbi legati a ciò che ancora deve essere perfezionato, dai movimenti fino ai colpi da migliorare, il rovescio e il servizio. Il tempo, di certo, non manca.

Carlos Alcaraz e un 2022 già storico

La conferma di come il percorso di crescita di Alcaraz fosse già iniziato nella parte finale della scorsa stagione è il fatto che lo spagnolo era stato inserito tra le teste di serie per gli Australian Open, dove la corsa di Carlitos si fermò al terzo turno contro Berrettini. Da quella sconfitta lo spagnolo ha trovato la linfa per il salto di qualità definitivo, iniziato con la rivincita sull’azzurro nel torneo di Rio de Janeiro, secondo sigillo assoluto in carriera e prima gemma del poker che Alcaraz ha saputo mettere insieme in meno di 90 giorni. Completato, poi, dalla vittoria sul cemento del Masters 1000 di Miami e la doppietta a Barcellona e Madrid, dove Alcaraz ha saputo battere in sequenza Nadal ai quarti, Djokovic in semifinale e Zverev in finale, diventando il più giovane di sempre capace sia di superare nello stesso torneo sia due dei Big Three, sia tre dei primi cinque giocatori del ranking ATP.

Alcaraz può vincere il Roland Garros 2022?

Sulla scorta di questi numeri, di un record stagionale di 28 vittorie e appena tre sconfitte e dello score di otto successi e appena due sconfitte contro i top ten del ranking Alcaraz si presenterà al Roland Garros con il chiaro obiettivo di migliorare i quarti di finale agli Us Open 2021, career best in uno Slam. Il secondo Major della stagione, uno degli appuntamenti più attesi anche sotto il profilo delle scommesse sportive, sarà il primo torneo nel quale Carlos sarà chiamato a smettere i panni da underdog per assumere quelli del favorito, almeno negli incontri dei primi turni.

Cambierà qualcosa nell’approccio alle partite? Chi lo conosce e ne sottolinea la mentalità da vincente assicura di no, ma la riprova del campo è sempre un’altra cosa. Di sicuro, come si evince dalle migliori quote online sul tennis, Alcaraz può vincere il Roland Garros 2022, su questo non ci possono essere dubbi. Il favorito è Novak Djokovic, che dopo un inizio in sordina dovuto alle ben note vicende dell’esclusione dagli AO, ha pian piano ripreso il ritmo ed è reduce dal successo al Foro Italico. E ovviamente Rafa Nadal non ha alcuna intenzione di liberare il proprio feudo con leggerezza. Senza contare che Tsitsipas e Zverev restano due mine vaganti da non sottovalutare, in particolar modo il greco. Eppure, per i quotisti, Alcaraz si piazza alle spalle di Nole e addirittura sopra a Nadal.

>>>SPECIALE ROLAND GARROS 2022: NUMERI, QUOTE, PRONOSTICI<<<

In ogni caso, le prospettive della stagione di Alcaraz vanno inevitabilmente oltre e si spingono fino all’obiettivo del primo posto del ranking entro la fine dell’anno solare. Qui il primato non appartiene a Nadal, bensì a Lleyton Hewitt, che nel novembre 2001 raggiunse la vetta della classifica a 20 anni e 8 mesi. La missione è difficile, ma Alcaraz può farcela, complici le problematiche assortite di Daniil Medvedev e il fatto che Djokovic sarà chiamato a difendere tanti punti nel finale di stagione. Senza trascurare la variabile più importante, la freschezza fisica che a Carlitos è garantita dalla giovane età e che gli dovrebbe permettere di disputare più partite nei prossimi sei mesi rispetto a tanti colleghi.

Crediti Immagine: Getty Images

X
Share to...