Archiviata un’altra edizione non priva di sorprese del torneo di Indian Wells i big del tennis si trasferiscono sulla costa atlantica per lo storico appuntamento col Miami Open 2022, secondo Masters 1000 della stagione. Senza Djokovic e Nadal il torneo, ultimo appuntamento prima dell’inizio della stagione sulla terra, promette spettacolo ed equilibrio.
Quote del: 21/03/2022
Date: 21 marzo – 3 aprile
Sede: Hard Rock Stadium, Miami, FL
Miami Open 2022, la presentazione
Incoronato a sorpresa Taylor Fritz come re di Indian Wells, la stagione tennistica resta nel continente americano, ma si sposta sulla South-East Coast per il torneo di Miami, secondo Masters 1000 della stagione, che come da tradizione si svolge in stretta successione rispetto al torneo californiano.
Come sempre il torneo della Florida segnerà una cesura nell’annata tennistica, facendo da apripista alla stagione della terra battuta. I 40 giorni sul rosso prenderanno il via proprio negli Stati Uniti con l’Atp 250 di Houston, per poi entrare nel vivo con i tre Masters 1000 di Montecarlo, Madrid e Roma e concludersi con il secondo Slam, quello del Roland Garros.
Proprio per la sua collocazione temporale molto particolare e il suo ruolo di prova generale per la fase primaverile della stagione, anche nel 2022 il torneo di Miami si caratterizzerà per una entry list di prim’ordine, assimilabile a quella di un Major.
Miami Open 2022, l’illustre entry list e il “solito” forfeit di Nadal
Al Miami Open 2022 non parteciperanno né il numero 1, né il numero 3 del ranking Atp, seppur per ragioni opposte. Noto il motivo del forfeit di Novak Djokovic, bloccato come a Indian Wells dal proprio status di non vaccinato, Rafa Nadal ha scelto di non modificare il proprio calendario abituale, che lo vede rinunciare da anni alla partecipazione al torneo di Miami al fine di avere più tempo a disposizione per acclimatarsi all’amata terra battuta.
Un’accortezza che il maiorchino, mai vincente a Miami, ma che proprio qui, nel 2004, fece la propria prima apparizione nel grande tennis eliminando ad appena 18 anni al terzo turno Roger Federer, ha deciso di mantenere alla luce di un inizio di 2022 andato oltre le aspettative. Non solo dal punto di vista dei risultati, ma soprattutto da quello del numero delle partite giocate, campanello d’allarme suonato nella finale di Indian Wells persa contro Fritz, contro ogni pronostico e contro ciò che suggerivano le quote online.
Gli altri big saranno invece regolarmente presenti, da un Daniil Medvedev ancora a caccia del primo squillo del nuovo anno ad Alexander Zverev, passando per il campione in carica Hubert Hurkacz e per uno dei tennisti più in forma del momento, Andrey Rublev.
- Daniil Medvedev
- Alexander Zverev
- Stefanos Tsitsipas
- Matteo Berrettini
- Andrey Rublev
- Casper Ruud
- Felix Auger-Aliassime
- Jannik Sinner
- Hubert Hurkacz
- Cameron Norrie
- Diego Schwartzman
- Denis Shapovalov
- Roberto Bautista Agut
- Taylor Fritz
- Pablo Carreno Busta
- Reilly Opelka
- Nikoloz Basilashvili
- Carlos Alcaraz
- Lorenzo Sonego
- Aslan Karatsev
- John Isner
- Marin Cilic
- Gael Monfils
- Karen Khachanov
- Cristian Garin
- Borna Coric PR
- Daniel Evans
- Alexander Bublik
- Albert Ramos-Vinolas
- Alex De Minaur
- Grigor Dimitrov
- Frances Tiafoe
- Lloyd Harris
- Marton Fucsovics
- Federico Delbonis
- Fabio Fognini
- Tommy Paul
- Sebastian Korda
- Ugo Humbert
- Alejandro Davidovich Fokina
- Dusan Lajovic
- Jenson Brooksby
- David Goffin
- Benoit Paire
- Botic van de Zandschulp
- Laslo Djere
- Arthur Rinderknech
- Dominik Koepfer
- Adrian Mannarino
- Jan-Lennard Struff
- Tallon Griekspoor
- Lorenzo Musetti
- Marcos Giron
- Soonwoo Kwon
- Mackenzie McDonald
- Federico Coria
- Miomir Kecmanovic
- Benjamin Bonzi
- Alexei Popyrin
- Maxime Cressy
- Jo-Wilfried Tsonga PR
- Gilles Simon PR
- Hugo Gaston
- Emil Ruusuvuori
- Pedro Martinez
- Richard Gasquet
- Facundo Bagnis
- Brandon Nakashima
- Aljaz Bedene PR
- Kamil Majchrzak
- Francisco Cerundolo
Miami Open story: il ‘Wimbledon invernale’ e un’iguana come spettatrice
La storica popolarità del torneo di Miami si spiega con una collocazione temporale che ne ha fatto il primo evento di livello dell’anno in un’epoca in cui, gli anni ’80, il primo Slam, gli Australian Open, si disputava a dicembre. Così, fin dalla prima edizione del 1985 il torneo di Miami fu ribattezzato nientemeno che “Winter Wimbledon”, riuscendo a farsi apprezzare dai tennisti più forti anche in virtù di un montepremi inferiore solo a quello dello stesso Slam londinese e degli Us Open.
Un vero e proprio “quinto Major”, che ha cambiato più volte sede, partendo da Delray Beach fino alla lunga permanenza a Key Biscayne, iniziata nel 1987 e terminata nel 2018, anno dell’approdo nel nuovo complesso dell’Hard Rock Stadium di Miami Gardens. Un torneo il cui albo d’oro è guidato da André Agassi e Novak Djokovic con sei successi a testa, davanti ai quattro di Roger Federer.
Oltre che partite spettacolari, tuttavia, il Miami Open ha regalato anche fuoriprogramma altrettanto indimenticabili, a cominciare dalla paura per Thomas Muster, investito da un ubriaco alla vigilia della finale del 1989 contro Ivan Lendl. Che vinse quindi quell’edizione a tavolino dovendo però sostenere un’esibizione con Jakob Hlasek come “risarcimento” ai 40.000 spettatori che avevano già acquistato il biglietto per la finale. Storico anche quanto avvenuto nel 2017 durante il match tra Tommy Haas e Jiri Vesely: l’attraversamento del campo da parte di un’iguana – evento non esattamente previsto dalle regole del tennis – poi faticosamente catturata dagli addetti al campo.
Miami Open 2022, quote e pronostico
Le suddette assenze rendono ancora più difficile rispetto a Indian Wells l’individuazione di un favorito, sulla base delle ultime quote sul tennis, per il successo del torneo di Miami. Medvedev e Rublev, più di uno Zverev che non sembra riuscire a ritrovarsi, restano i più “indiziati”, ma dando uno sguardo all’albo d’oro del torneo è consigliabile dare il giusto credito a chi si presenterà in Florida accreditato di un numero di testa di serie elevato, ma che con Miami ha saputo sviluppare un feeling particolare.
Si tratta di John Isner, numero 23 del seeding, ma già vincitore del torneo nel 2018 nella finale contro Zverev e finalista sconfitto 12 mesi dopo nientemeno che da Roger Federer. Il gigante di Greensboro è solito perfezionare a Miami la propria condizione in vista della stagione sul rosso e anche quest’anno è facile immaginarlo protagonista, nonostante l’inizio del 2022 lo abbia visto eccellere soprattutto in doppio (semifinale in Messico e finale a Indian Wells).
L’americano, insieme al connazionale Fritz, può rappresentare un outsider di lusso al di fuori dei soliti noti insieme a Carlos Alcaraz, la cui continuità di rendimento ne stanno facendo il Millennial più affidabile ad alti livelli anche rispetto a Jannik Sinner, sconfitto a Miami in finale nel 2021 da Hubert Hurkacz, ma reduce dal ritiro a Indian Wells. Difficile anche immaginare un acuto di Matteo Berrettini, alle prese con un inizio d’anno con parecchie problematiche.
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