Juventus, campione d'Italia e di critiche: perché può continuare a vincere anche con Sarri
Juventus, campione d'Italia e di critiche: perché può continuare a vincere anche con Sarri

Juventus, campione d’Italia e di critiche: perché può continuare a vincere anche con Sarri

  Bonus di benvenuto bwin

Raramente si è visto uno scudetto così travagliato, vissuto in maniera tanto problematica dagli stessi vincitori. Il nono scudetto consecutivo della Juventus è senza dubbio il più sofferto di tutti quelli dell’attuale e lunghissimo ciclo vincente, persino più di quello del 2015/16 quando i bianconeri ebbero una partenza a handicap, la peggiore partenza della loro storia. Andiamo a esaminare l’ennesima Juventus campione d’Italia, la più controversa di sempre.

La prima di Sarri, la nona di un gruppo irripetibile (e stanco): tutto sulla Juve 9 volte campione

Nove scudetti in fila, nove campionati consecutivi. Una serie incredibile che non trova alcuna corrispondenza nei principali campionati nazionali europei, con la parziale esclusione della Germania (il Bayern Monaco ha appena vinto l’ottavo titolo consecutivo).  Ecco allora i numeri di questo campionato, insieme ad alcune curiosità sulla stagione e sul ciclo vincente Juve che potrebbe anche arrivare alla doppia cifra, almeno secondo le quote delle scommesse sul calcio.

Perché la Juve di Sarri vince ma non piace

Possono i numeri essere impietosi anche con chi vince? Nel caso della Juventus di Maurizio Sarri, sì. Dati alla mano, in nessuno degli 8 scudetti precedenti del ciclo attuale (iniziato con Antonio Conte e proseguito con Max Allegri) la Juventus aveva subito così tante reti (43) e perso così tante partite (7). Tuttavia nessun individuo con il minimo sindacale di sale in zucca potrebbe negare che la Juventus non fosse la squadra migliore del campionato. Non è stata la solita schiacciasassi e ciò è bastato ad attirare una moltitudine di critiche davvero rara a vedersi, per una squadra che non smette di vincere. Però se è vero che quest’anno la Serie A non è sembrata scontata come quei campionati facili da scommettere, non bisogna innanzitutto dimenticare il livellamento verso l’alto da parte degli avversari, che in alcuni casi (Inter e Napoli) hanno speso davvero molto sul mercato. E poi c’è una ragione interna ed è proprio nella scelta del nuovo allenatore. Non solo un “cambio di manico”, ma anche di prospettiva, come dicevamo al tempo in cui Maurizio Sarri era agli inizi della sua avventura bianconera.

Dove Conte aveva uno stile aggressivo e una marcata tendenza al lamento mediatico, Allegri era stato invece il profilo ideale per la politica bianconera. Acciughina avallava tutto o quasi: acquisti, cessioni e colpi a parametri zero. La priorità era di continuare a vincere salvaguardando il bilancio, e Max eseguiva. Quando però prendi Sarri, sai di avere in panchina un allenatore che ha bisogno di specifiche tipologie di giocatori, per far funzionare il proprio calcio. O meglio, per fare assimilare il suo calcio al resto della rosa e iniziare una metamorfosi che non aveva scadenze temporali prefissate.

Perché a Juve (con Sarri) sarà ancora la favorita in campionato

L’adattamento alle idee di Sarri si è dimostrato difficoltoso, anche per via di una rosa ricchissima numericamente (e negli ingaggi) ma poco adatta al calcio dell’ex tecnico di Napoli e Chelsea. Così Maurizio si è riscoperto (parole sue) “meno talebano di una volta”. Tradotto: è stato più lui ad andare incontro alla squadra che viceversa. L’affanno degli ultimi tempi è figlio di diversi elementi, tra cui una stagione che più particolare non avrebbe potuto essere, per i problemi che il calcio e il mondo hanno dovuto affrontare. Ma se non ci sarà una debacle epica contro il Lione, la Juve del secondo anno di Sarri dovrebbe essere molto più vicina alle idee del tecnico.

Anche per questa ragione la Juventus rimane la chiara favorita del prossimo campionato, nonostante la vittoria stentata e con molti punti oscuri di quello appena concluso. Lo confermano le quote della Serie A, che vedono i bianconeri davanti a tutti e nemmeno di poco: il decimo scudetto consecutivo dei bianconeri paga oggi 1,60. La rivale più vicina rimane l’Inter ma ben distante, a 4,00. Il balbettante finale di stagione bianconero non viene dunque interpretato come segnale di declino, quanto come un singolo momento di difficoltà. A meno di cataclismi europei nei prossimi giorni.

X
Share to...