Il 5 febbraio partirà l’edizione numero 128 del Sei Nazioni 2022, il torneo di rugby più antico al mondo. Galles detentore del trofeo, ma i Dragoni non sembrano gli stessi di un anno fa. Favorita d’obbligo è la corazzata francese, con l’Inghilterra a recitare il ruolo di principale antagonista. Mentre la rinnovata Italia di Kieran Crowley cerca un successo in un singolo match che, nel “Championship”, manca dal 2015.
SEI NAZIONI 2022
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Sei Nazioni 2022: la presentazione
Il periodo dell’anno più amato dagli appassionati del grande rugby dell’Emisfero Nord è tornato: nel primo weekend di febbraio torna il Sei Nazioni, 128a edizione complessiva del “Championship”, la numero 23 da quando la competizione è stata ampliata all’Italia. Si tratta di un’edizione molto attesa dal pubblico, che dopo il torneo 2021 giocato interamente a porte chiuse causa Covid potrà tornare (con le dovute limitazioni riguardanti i singoli stati) a riempire gli spalti.
Sei Nazioni 2022: partecipanti, calendario e format
Al torneo partecipano, come da tradizione, le quattro Home Nations (Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia), la Francia e l’Italia. Cinque le giornate, con pause prima e dopo la terza: il primo ‘round’ si giocherà il 5 e il 6 febbraio, il secondo il 12 e il 13, il terzo il 26 e il 27, il quarto l’11 e il 12 marzo e l’ultimo interamente sabato 19 marzo.
Non cambia il metodo di assegnazione dei punti in classifica: 4 per la vittoria, 2 per il pareggio e 0 per la sconfitta, cui si aggiungerà un eventuale punto bonus per aver segnato quattro o più mete e un altro alla squadra capace di contenere la sconfitta a 7 o meno punti di distacco. Previsti inoltre ulteriori tre punti bonus per chi vincerà tutte le partite, ottenendo il Grande Slam.
Sei Nazioni 2022: l’Italia in campo per evitare il “Cucchiaio di legno”
Anche quest’anno l’Italia è chiamata a evitare il tradizionale “Cucchiaio di legno”, assegnato simbolicamente alla squadra ultima in classifica nel torneo. Un’onta che gli azzurri subiscono da sei edizioni consecutive: risale infatti al 2015, contro la Scozia in trasferta, l’ultima vittoria nel “Championship”. Alla fine di quel Torneo il “Wooden spoon” andò proprio agli scozzesi.
Gli Azzurri, quest’anno, saranno guidati da Kieran Crowley, al suo esordio da commissario tecnico al Sei Nazioni, e dal giovane capitano Michele Lamaro, 23enne flanker del Benetton Treviso. Oltre a lui, da tenere d’occhio giocatori in costante crescita, come il mediano d’apertura Paolo Garbisi, e talenti individuali come la velocissima ala Monty Ioane, una “macchina da mete” sulla quale puntare anche in situazioni difficili. E nella seconda parte del torneo potrebbe rientrare il totem Sergio Parisse, che a 38 anni sta vivendo una nuova giovinezza a Tolone.
Il calendario prevede, in sequenza, le sfide contro Francia in trasferta (6 febbraio), Inghilterra in casa (13 febbraio), Irlanda a Dublino (27 febbraio), Scozia a Roma (12 marzo) e Galles al Millennium Stadium (19 marzo). Il match su cui l’Italia punterà di più per evitare il “Cucchiaio di legno” sarà inevitabilmente quello con la Scozia, nazionale contro cui gli Azzurri hanno ottenuto più vittorie nel Torneo (7). Difficile, almeno sulla carta, sorprendere le altre, viste le quote scommesse e viste le difficoltà in trasferta (solo due vittorie e un pareggio lontano da Roma in 22 anni) e i precedenti sfavorevoli contro l’Inghilterra, mai battuta non solo a livello di 6N.
Sei Nazioni 2022: quote e pronostico
Le quote online sul Sei Nazioni di quest’anno danno per favorita la Francia: d’altra parte, il livello del campionato transalpino è altissimo e giocatori come Antoine Dupont e Romain Ntamack hanno raggiunto la maturità necessaria per guidare i Bleus a un successo finale che manca dal lontano 2010. Attenzione però alla rivale di sempre, l’Inghilterra di Eddie Jones che, pur senza un elemento importante come Owen Farrell (infortunatosi a pochi giorni dalll’inizio del torneo), è pronta a sparigliare le carte, benché sia chiamata ad affrontare ben tre trasferte (l’ultima proprio nella giornata finale contro la Francia).
Sembrano un passo indietro, invece, il Galles campione in carica, ridimensionato dal ricambio generazionale, e l’Irlanda che, viste anche le prestazioni in autunno, pare più concentrata a raggiungere il suo picco il prossimo anno, quello dei Mondiali. La Scozia, infine, soffre storicamente di scarsa costanza: la nazionale allenata da Gregor Townsend però è una vera e propria mina vagante e, se in giornata, può battere qualsiasi avversario, come dimostrato lo scorso novembre contro l’Australia. E l’Italia? Mettiamola così: se vi piace scommettere su quote alte, o meglio siderali, questa è la vostra occasione.
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Crediti Immagine: Getty Images