I grandi exploit: l'Italia del basket campione ad Euro 1999
I grandi exploit: l'Italia del basket campione ad Euro 1999

I grandi exploit: l’Italia del basket campione ad Euro 1999

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Dopo aver perso la finale contro la Jugoslavia nel 1997, l’Italia torna agli Europei del 1999  in Francia con una rosa parzialmente rivoluzionata ed un nuovo tecnico, Bogdan Tanjevic. L’ex tecnico di Treviso e Milano riesce nell’impresa che il suo predecessore, Ettore Messina, era riuscito soltanto a sfiorare.

Estate 1999. Da qualche mese, precisamente da gennaio (poco dopo l’annuncio dell’addio al basket di Michael Jordan), circola una canzone nata quasi per caso, talmente per caso che il testo fu improvvisato sopra un giro di piano. Si chiamava Blue (Da Ba Dee) e sarebbe diventata la prima a raggiungere il primo posto della prestigiosta Eurochart Hot 100 Singles, dai tempi di Senza una donna di Zucchero.

È l’estate del primo Tour de France di Lance Armstrong, di Andre Agassi che conquistando il Roland Garros diventa il primo tennista a vincere tutti i tornei del Grande Slam su tre superfici diverse, del record mondiale di Michael Johnson sui 400. Ma soprattutto, per noi italiani, è l’estate in cui l’Italbasket torna sul tetto d’Europa, sedici anni dopo la prima volta.

Italia Euro 1999
‘Boscia’ Tanjevic a colloquio con Carlton Myers e Andrea Meneghin

Si parte, ed è subito… sconfitta

L’Italia agli Europei di Nantes del 1999 si presenta con un roster che si porta dietro alcuni punti fissi della gestione precedente, quella di Ettore Messina, più qualche novità. È l’Italia di Bogdan ‘Boscia’ Tanjevic, segaligno coach che aveva già fatto sognare i tifosi italiani, prima a Trieste e poi a Milano.

Un Tanjevic che entra subito nel mirino della stampa per le sue scelte, come a suo tempo accadde a Enzo Bearzot e Marcello Lippi – e sappiamo tutti come è andata a finire. Tanjevic, infatti, ha deciso di lasciare a casa la Mosca Atomica, quel Gianmarco Pozzecco da tutti considerato come il più talentuoso dei cestisti made in Italy. Problemi di natura caratteriale, si disse: l’ego e l’esuberanza del ‘Poz’ mal si sposavano con la rigidità del tecnico serbo, che infatti gli preferisce il più pacato Davide Bonora in cabina di regia.

Annusando la probabile gogna mediatica alle prime difficoltà, Tanjevic decide di invitare fuori a cena i giornalisti al seguito della Nazionale, chiedendo loro sostanzialmente di “remare tutti nella stessa direzione”. Le parole di Boscia sortiscono effetto e ne nasce una sorta di patto di non belligeranza ufficioso, che non si interrompe neppure quando l’Italia perde la gara d’esordio contro la Croazia, affondata dai 16 punti di un certo Toni Kukoc. Gli Azzurri pagano il pessimo esordio di Carlton Myers, che chiude con un catastrofico 0/7 da 3 e un 1 su 11 dal campo, fondamentale nei soli 20 punti segnati dall’Italia nella ripresa. La Croazia vince 71-68 e contro la Bosnia è già ultima chiamata.

Il risveglio di Carlton Myers

Se c’è una cosa che Carlton Myers ci ha insegnato, è che nelle difficoltà sa esaltarsi. Non è il classico giocatore che si deprime e scompare definitivamente, come capiterà spesso a qualche suo illustre collega della Nazionale negli anni a venire (ogni riferimento a persone e cose realmente esistite è puramente voluto).

Infatti il numero 10 trascina i compagni nel 64-59 contro la Bosnia, segnando 22 punti. È ancora una volta Myers a permettere all’Italia di staccare il pass per il secondo girone di qualificazione, grazie ai 20 punti segnati contro la Turchia (battuta 64-61) di Turkoglu, Erden e Tunceri.

Sempre il talento della Fortitudo Bologna ne piazza 16 nel 74-53 con cui gli Azzurri annichiliscono la Germania di Dirk Nowitzki. Fortunatamente per noi, non è ancora il Nowitzki dominante che avrebbe conquistato il titolo NBA nel 2011, ma un giovanotto di 21 anni con un gran talento, appena trasferitosi oltreoceano in quelli che sarebbero diventati i ‘suoi’ Dallas Mavericks.

Col 95-68 con cui gli uomini di Tanjevic superano la Repubblica Ceca, staccando il pass per i quarti di finale di Parigi, Myers ne piazza ancora 20, e poco importa se nell’ultima gara del girone la Lituania di Arvidas Sabonis mette fine al filotto di vittorie consecutive degli azzurri, superandoli con un indolore 74-62.

italia euro 1999
Carlton Myers prova a superare Ibrahim Kutluay nel match contro la Turchia

Russia? Jugoslavia? No problem

Ai quarti di finale, l’Italia affronta la Russia, all’epoca una delle potenze mondiali della pallacanestro. Il primo tempo è tirato: gli Azzurri chiudono avanti di 9 punti, sul 40-49, ma Karasev è un problema da limitare. Se in attacco ci pensano il solito Myers (22 punti) e Gregor Fucka (19), dietro è l’abnegazione di uno stratosferico Andrea Meneghin a guidare i meccanismi difensivi che funzionano a meraviglia: il 102-79 con cui l’Italia strapazza la Russia certifica una delle prestazioni più belle e convincenti nella storia dell’Italbasket.

Il 2 luglio 1999, a Parigi, va in scena il rematch della finale di due anni prima. La Jugoslavia è una fucina di campioni: Vlade Divac, Dejan Bodiroga, Predrag Danilovic, Nicola Loncar e in panchina semplicemente il tecnico più vincente del basket europeo, Zeljko Obradovic. Ma ormai l’Italia è inarrestabile.

Gli Azzurri chiudono il primo tempo con un margine di 14 punti di vantaggio, e nella ripresa contengono le sfuriate di Bodiroga (17+13) e Danilovic (14), anche grazie al miglior Fucka della rassegna continentale. La pratica slava è archiviata 71-62: si torna in finale.

Una festa a lungo attesa

Parafrasando il titolo del primo capitolo de La Compagnia dell’Anello, l’Italia è pronta a tornare sul gradino più alto del podio europeo, a 16 anni di distanza dai campionati continentali vinti, curiosamente in Francia.

La finale con la Spagna di Lolo Sainz non è una partita semplice, le scommesse sportive vedono gli iberici favoriti ma gli Azzurri non danno mai l’idea di poterla perdere, quella partita. Il 64-56 non certifica il dominio dell’Italia, che ad un certo punto si ritrova anche sul +20, grazie ai 18 punti di Myers e alla doppia doppia di un Gregor Fucka da 10 punti e 10 rimbalzi. L’ala/centro di Milano conquisterà anche il titolo di MVP del torneo, nonché un posto nell’All-Tournament Team con i compagni Myers e Meneghin, lo jugoslavo Bodiroga e lo spagnolo Alberto Herreros, l’ultimo ad arrendersi nella finalissima.

Nel nostro ricordo della cavalcata trionfale dell’Italia agli Europei di basket 1999 abbiamo citato soltanto i giocatori chiave, ma è stata una vittoria di squadra e ci sembra doveroso chiudere con i nomi di tutti i protagonisti, in rigoroso ordine alfabetico: Alessandro ‘Sky’ Abbio, Gianluca Basile, Davide Bonora, Roberto ‘Ghiaccio’ Chiacig, Marcelo Damiao, Gregor Fucka, Giacomo ‘Jack’ Galanda, Denis Marconato, Andrea Meneghin, Michele ‘Miky’ Mian e capitan Carlton Myers.

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