Dopo sei mesi di “antipasti” più o meno spettacolari e sorprendenti, il campionato NBA entra nel vivo con lo spettacolo dei Playoff. A parte i Los Angeles Lakers, protagonisti di un’annata da incubo, le altre favorite sono pronte per due mesi di match senza respiro e soprattutto senza appello, ma per tutte è stata una stagione piena di infortuni. La caccia all’Anello si annuncia più incerta che mai. Chi vince l’NBA 2022?
Chi vince l’NBA 2022? Al via lo spettacolo dei playoff
La post season del campionato di basket più bello e competitivo del mondo è un torneo a parte, nel quale non di rado sono stati sovvertiti non solo i pronostici di inizio stagione, ma pure quelli aggiornati dopo le finali di Conferences. Il concetto sembra poter valere ancora di più per gli NBA Playoff 2022, se è vero che la stagione si è già divertita a ridimensionare, se non a far cadere, quelle che ad ottobre erano state indicate come le principali candidate all’Anello.
Playoff NBA 2022: il fascino e le trappole della post season
La tradizione dice che non sempre chi ha chiuso la stagione con più vittorie ha saputo mantenere lo stesso rendimento ai playoff. Basta dare uno sguardo alle ultime tre stagioni, tenendo da parte quella molto particolare del 2020, conclusasi nella bolla di Orlando in piena pandemia. Nel 2021 i Jazz e i 76ers, rispettivamente prima e terza squadra per percentuale di vittorie, uscirono da favorite nelle semifinali di Conference contro Clippers e Hawks. Peggio andò nel 2018 ai Rockets, che si presentarono ai playoff con l’80% di vittorie in stagione e lanciatissimi verso un Anello atteso dal 1995, salvo arrendersi nella finale di Conference a Golden State, poi campione. Del resto, i playoff NBA tengono con il fiato sospeso gli appassionati di basket e di quote online per quasi due mesi: in nessun altro sport al mondo la post season è così diluita nel corso delle settimane.
Chi vince l’NBA 2022? Quote e pronostico
Per spuntarla nei playoff NBA sarà fondamentale farsi trovare pronti dal punto di vista tecnico, ma anche mentale e fisico, tema questo particolarmente delicato in una stagione che ha visto tutte le franchigie costrette a fare i conti con molti infortuni. Passiamo in rassegna le principali favorite per il titolo, basandosi sulle quote aggiornate sull’NBA.
Le favorite: Phoenix Suns e Milwaukee Bucks
Una sola squadra ha concluso la regular season sopra al 70% di vittorie, i Phoenix Suns, dominatori della Western Conference con il 79,7%. A legittimare il ruolo di favorita, con una quota di 3.60, oltre al rendimento stagionale, sono la presenza di un Devin Booker da 27 punti di media e di Chris Paul, ancora dominante nonostante le 37 primavere. I Suns puntano a diventare la 21a franchigia diversa della storia NBA a conquistare l’Anello e la 15a a trionfare 12 mesi dopo aver perso le Finals.
Gli sfidanti più accreditati sono i campioni in carica di Milwaukee, dati a 6.50. I Bucks si giocheranno le proprie carte trascinati dal solito Giannis Antetokounmpo: tutt’altro che inebriato dal trionfo del 2021, il greco ha disputato un’altra stagione da potenziale MVP riuscendo anche a non far sentire la lunghissima assenza di Brook Lopez, rientrato a marzo, giusto in tempo per dare freschezza ai compagni per i playoff.
Le antagoniste: Brooklyn Nets, Golden State Warriors, Miami Heat
Ed eccoci ai Brooklyn Nets (8.00), arrivati ai playoff solo dopo aver superato la tagliola del Play-In, al termine di sei mesi pieni di problematiche. Nash ha visto partire a gennaio James Harden, può contare solo da marzo a tempo pieno su Kyrie Irving e non ha avuto dal bronzo olimpico Patty Mills l’upgrade sperato. Ciò nonostante Brooklyn, grazie all’apporto dell’intramontabile Kevin Durant, sarà un cliente scomodo per tutti.
Attenzione poi ai Celtics, la miglior squadra per rendimento del 2022, bancata a 11 come Golden State e Miami. Boston sarà subito chiamata al crash test Nets al primo turno playoff, da disputare senza l’infortunato Robert Williams, ma con un Tatum così nessun traguardo può essere precluso. Nessuno ad Est ha fatto meglio dei Miami Heat, che possono contare sul miglior Tyler Herro di sempre, ma i cui sogni di gloria sono legati alla continuità di Jimmy Butler.
I Warriors arrivano invece ai playoff condizionati dai problemi fisici che hanno frenato Draymond Green e Klay Thompson, ma soprattutto Steph Curry, out da marzo per un infortunio al piede. A far sperare coach Kerr è allora soprattutto la crescita di Jordan Poole e una fase difensiva tra le più solide in assoluto.
Le outsiders: Memphis Grizzlies, Philadelphia 76ers
Come i Suns, pure i Grizzlies non hanno mai conquistato l’Anello e magari non ci riusciranno neppure nel 2022, ma al FedEx Forum ci si è divertiti davvero parecchio negli ultimi sei mesi, grazie all’esplosione di Ja Morant, leader tecnico e anche carismatico di un gruppo giovane, forse troppo per puntare anche alle Finals, con Desmond Bane pepita in bella mostra, ma con il quale tutti dovranno fare i conti.
Difficile considerare una semplice outsider una squadra che può contare su James Harden e Joel Embiid, quest’ultimo miglior marcatore della stagione e attualmente favorito per la palma di Mvp, ma a Philadelphia una tale forza offensiva sembra aver tolto equilibrio ad una squadra che dopo l’arrivo del Barba ha imbarcato parecchia acqua. A coach Rivers il compito di trovare il rimedio in tempo utile.
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