La squadra più giovane in Europa + nonno Ibra: la ricetta del Milan per tornare vincente
La squadra più giovane in Europa + nonno Ibra: la ricetta del Milan per tornare vincente

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Il calcio va verso una riorganizzazione globale, e puntare sui giovani potrebbe essere presto non tanto un vezzo quanto una necessità. Anche l’Italia dovrà muoversi in tal senso e i primi risultati del ringiovanimento della nostra Nazionale sembrano in questo senso molto confortanti. Ma a fare scuola sembra essere il Milan, tornato ad apparire vincente anche grazie a una politica “verde”. Andiamo a vedere la situazione dei club, italiani ed europei, grazie a un recente studio del CIES.

Il calcio guarda finalmente ai giovani: Milan esempio virtuoso in Europa

Qualche settimana fa il CIES Football Observatory ha diffuso un interessante report sull’età media delle squadre dei campionati nazionali di tutta Europa. Non parliamo di organici, ma proprio degli elementi effettivamente mandati in campo durante questa prima parte di stagione. I risultati? Sorprendenti. Eccoli.

Investire sui giovani paga, anche se non subito

Come si può vedere, delle squadre più “verdi” d’Europa solo il Milan è in lotta nei quartieri altissimi della classifica. In parte anche il Lipsia, tra le migliori squadre della Bundesliga secondo le quote delle scommesse sportive, nonché semifinalista dell’ultima Champions League. Ma il progetto Red Bull è qualcosa di particolare, come vi raccontiamo nel nostro approfondimento dedicato.

In generale, fra le squadre vincitrici dei titoli nazionali o di trofei europei il PSG è quella relativamente più giovane, con 27,1 anni di media. Seguono il Bayern delle meraviglie (27,3), il Liverpool (27,4), il Real Madrid (28,3), la Juventus (28,4) e il Siviglia (28,8).

Ai piedi di nonno Ibra

Quello dei rossoneri è un singolare mix che pare funzionare – e anche molto bene. Quando Zlatan Ibrahimovic fece ritorno al Milan nella scorsa finestra invernale di mercato, in pochi pensavano che davvero il fuoriclasse svedese fosse in grado di incidere ancora, a 39 anni, in Serie A. Invece l’inserimento di Ibra, in un organico nel quale diversi elementi potrebbero essere suoi figli, si è rivelato felicissimo. L’eccellente finale di stagione dei rossoneri è stato il biglietto da visita di un connubio fra estremi, che ha anche favorito la sconfessione del progetto Rangnick da parte della società. La prima parte di questo campionato appare come la conferma che quella era la strada giusta: un gruppo di giovani con  potenzialità alte, ma che prima aveva evidenti difetti di esperienza e personalità, reso più saldo e sicuro di sé dalla presenza di un anziano campione, dalla fortissima personalità.

Milan giovane e vincente, le cifre di una rinascita

I numeri del Milan parlano chiaro. Con il 2-2 ottenuto contro il Verona i rossoneri vanno a segno da 27 partite consecutive. Per trovare una prestazione migliore bisogna risalire al 1973, quando le giornate consecutive in gol per il Milan furono 29. Cosa più importante, i rossoneri non perdono dall’8 marzo, guarda caso l’ultima giornata prima del lockdown. In totale, fra le 12 del campionato scorso e le 7 di quello attuale, fanno 19 partite senza sconfitte. Il favoloso record di 58 del Milan di Capello è lontanissimo, ma ai tifosi questo importa zero. Ciò che conta per loro è rivedere il Milan lottare nei quartieri alti della classifica, cosa che non accadeva da un bel po’. Per la precisione era dal 2011-12 che il Milan non si ritrovava da solo in testa alla classifica a questo punto della stagione, e da diversi anni non vedevamo il Diavolo così in alto nelle quote per lo scudetto e così considerata nei pronostici sulla Serie A. Non è una certificazione della rinascita rossonera, ma ci sono senz’altro i presupposti per invertire nettamente la tendenza.

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