Sorteggi gironi Champions League 2021-22: le fasce, la storia dell'urna, le eliminazioni più clamorose
Sorteggi gironi Champions League 2021-22: le fasce, la storia dell'urna, le eliminazioni più clamorose

Sorteggi gironi Champions League 2021-22: le fasce, la storia dell’urna, le eliminazioni più clamorose

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Con i sorteggi dei gironi della Champions League 2021-22, in programma giovedì 26 agosto a Istanbul, la stagione del calcio europeo vive uno dei suoi momenti chiave. La composizione dei raggruppamenti, infatti, nasconde insidie insospettabili e può influire severamente non solo sull’andamento delle singole squadre all’interno della competizione, ma anche sul prosieguo della stagione. Andiamo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sull’urna di Istanbul e sulla storia dei sorteggi nel torneo più importante del panorama europeo.

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Sorteggi gironi Champions League, la presentazione

Il calcio è lo sport più popolare al mondo per molte ragioni, tra cui quel suo lato aleatorio che lo rende così simile alla vita. I sorteggi dei gironi della Champions League sono la messa in scena di questa sua natura imponderabile. La composizione dei gironi, si sa, va a influire non solo sulle scommesse sulla Champions League. Ovvero, sulle possibilità che ogni squadra ha di avanzare nel torneo. Ha anche conseguenze indirette anche sulla gestione delle forze in campionato e, in caso di esito negativo, ripercussioni psicologiche a lungo termine. L’urna può essere benevola e consentire un percorso agevolato (anche se non garantito, come vedremo) verso la fase a eliminazione diretta; oppure, al contrario, costringere al massimo dello sforzo sin da subito, riducendo le possibilità di qualificazione e influenzando le performance nelle altre competizioni. Quattro le italiane in lizza: l’Inter campione d’Italia, la Juventus, l’Atalanta e il Milan.

Sorteggi gironi Champions League, le date e le fasce

La fase a gironi della Champions League 2021-22 partirà il 14 settembre e si concluderà l’8 dicembre 2021. La formula non cambia rispetto alle passate edizioni: le 32 squadre saranno divise in 8 gironi da 4 squadre ciascuno. Le prime due classificate in ogni girone accederanno agli ottavi di finale, le terze retrocederanno in Europa League, mentre le ultime saluteranno la compagnia e torneranno a casa.

Al momento del sorteggio, le 32 squadre saranno suddivise in quattro urne:

Urna 1 – Sono inseriti i nomi della squadra campione d’Europa in carica (Chelsea), la vincitrice dell’Europa League (Villarreal) e le sei squadre vincitrici dei principali campionati europei in ordine di ranking UEFA: Manchester City (Inghilterra), Bayern Monaco (Germania), Atletico Madrid (Spagna), Inter (Italia), Lille (Francia), Sporting Lisbona (Portogallo)

Urna 2 – Vista la qualità presente, andrebbe probabilmente rinominata Urna 1-bis. Qui troviamo la créme del calcio europeo, squadre di enorme tradizione che, pur godendo di un ottimo coefficiente UEFA, non sono inserite in prima fascia poiché (per una volta) non hanno vinto il loro campionato. Si va dal PSG compratutto, alle grandi di Spagna Barcellona e Real Madrid, alla Juventus, a due nobili inglesi come Liverpool e Manchester United, per finire con Siviglia e Borussia Dortmund, forse gli avversari più morbidi del lotto.

Urna 3 – È l’urna degli underdog, cioè quelle squadre magari non sostenute dalla forza dei pronostici, ma comunque in grado di stupire e arrivare fino in fondo. Ci troviamo il Porto, la nostra Atalanta, i campioni dell’Eredivisie dell’Ajax, il giovane Lipsia e lo Zenit San Pietroburgo, il club che ospiterà la finalissima. In terza fascia ci andrà anche la vincente dello spareggio tra Monaco e Shaktar Donetsk.

Urna 4 – Al momento, sono solo tre le squadre certe di essere inserite in quarta e ultima fascia. Tra queste il Milan, il cui ritorno in Champions League dopo 7 lunghe stagioni dovrà avvenire dalla porta di servizio, poi il Wolfsburg e infine i belgi del Bruges. Faranno sicuramente parte dell’urna 4 le vincenti degli spareggi Lugodorets-Malmoe e Ferencvaros-Young Boys.

Per gli altri cinque posti in palio, bisognerà attendere l’esito degli spareggi in programma tra il 24 e il 25 agosto. Da questo dipenderà anche il destino di Besiktas e Dinamo Kiev, certe della partecipazione ma non ancora della fascia.

La storia dei sorteggi, tutto inizia 30 anni fa

La prima edizione della moderna Champions League, quella che porta l’attuale denominazione, è datata 1992-93. All’epoca la squadra di riferimento a livello europeo e mondiale era il Milan, che non a caso arrivò a giocarsi la finale, poi persa contro l’Olympique Marsiglia di Boksic e Boli. Eppure, la competizione era già stata rivoluzionata l’anno precedente, quando per la prima volta venne introdotta la formula dei gironi all’italiana, in sostituzione (parziale) dell’eliminazione diretta.

Contrariamente a ciò che avviene oggi, nel 1991-92 la fase a gironi era collocata dopo gli ottavi di finale, in sostituzione dei quarti e delle semifinali (formula che venne mantenuta anche l’anno successivo, e poi gradualmente modificata). Il sorteggio ebbe luogo nel novembre del 1991 e riservò alla Sampdoria campione d’Italia e unica rappresentante del calcio italiano un girone che prevedeva i campioni d’Europa in carica della Stella Rossa, il Panathinaikos e l’Anderlecht. Nell’altro girone, il Barcellona fu sorteggiato con Benfica, Sparta Praga e Dinamo Kiev.

I primi gironi della storia della Coppa dei Campioni/Champions League non riservarono grosse sorprese: le favorite Samp e Barça arrivarono agevolmente prime e si qualificarono per la finale di Wembley, che vide il successo dei blaugrana grazie a una punizione nei supplementari di Ronald Koeman. Ma le cose non sono sempre andate così lisce, per le squadre favorite sulla carta.

La storia dei sorteggi, le delusioni più cocenti

Anche in ottica di analizzare le quote calcio, non si deve mai dar per scontato nulla dopo il verdetto dell’urna. La prima big che ci rimise le penne in una fase a gironi della Champions League fu il Manchester United di Eric Cantona, che nel 1994-95 arrivò terzo nel girone vinto dal Goteborg, con il Barcellona secondo. Ma il patatrac più memorabile nei primi anni della Champions League fu quello del Milan del 1996-97, clamorosamente eliminato dopo aver perso per 2-1 in casa contro i norvegesi del Rosenborg.

La Juventus, l’altra italiana spesso presente in Champions League negli anni Novanta, rischiò grosso nel 1998-99, quando ebbe bisogno della differenza reti (8pt, +2) per vincere un girone non proprio irresistibile, con Galatasaray (8pt, +0), Rosenborg (8pt, -1) e Athletic Bilbao (6pt, -1). Purtroppo, i bianconeri pagarono dazio qualche stagione più tardi, nel 2000-01, quando finirono addirittura ultimi in un raggruppamento che prevedeva Deportivo La Coruna, Panathinaikos e Amburgo.

Mai farsi ingannare dal nome delle avversarie, dunque. Lo sa bene anche la Lazio, che durante il suo periodo di maggior splendore a livello europeo, l’era Cragnotti prima del crac, si fece eliminare malamente dalla Champions League 2001-02, perdendo 4 gare su 6 (6pt) in un girone che comprendeva Nantes (11pt), Galatasaray (10pt) e PSV Eindhoven (7pt).

Nel recente passato, particolarmente spiazzante fu l’eliminazione subita dalla Juventus di Antonio Conte nel 2013-14: appena 6 punti in un girone che, oltre al formidabile Real Madrid (16pt), includeva anche il Copenaghen (4pt) e il Galatasaray (7pt), cioè la squadra che sigillò la cacciata dei bianconeri con un 1-0 firmato Wesley Sneijder. E sempre Antonio Conte è stato, suo malgrado, protagonista di un’altra eliminazione prematura, quella dell’Inter della passata stagione, finita ultima con soli 6 punti alle spalle di Real Madrid (10pt) e i non certo imbattibili Gladbach (8pt) e Shaktar Donetsk (8pt). Poi, per fortuna, è arrivato lo scudetto.

La storia dei sorteggi, la più grande sorpresa di sempre?

Il concetto già espresso più volte del “mai fidarsi del nome degli avversari” ritorna con più forza che mai quando si va a parlare della Champions League 2011-12. Quell’edizione, lo ricordiamo tutti, passò alla storia per una delle sue conclusioni più incredibili, con il Chelsea di Di Matteo capace di vincere la sua prima coppa facendo fuori, non si sa bene come, prima lo straripante Barcellona di Guardiola e quindi, in finale, il favoritissimo Bayern Monaco, che peraltro giocava in casa, all’Allianz Arena.

Ma quell’anno ci fu anche una delle più grandi sorprese nella storia della fase a gironi, con l’APOEL Nicosia che riuscì nell’impresa di diventare la prima e unica squadra cipriota a vincere il proprio raggruppamento, perdendo solo l’inutile, sesta gara contro il già eliminato Shaktar Donetsk, e mettendo in fila, oltre agli ucraini, anche lo Zenit San Pietroburgo e una nobile come il Porto.

L’APOEL ci prese gusto, e agli ottavi di finale firmò un altro miracolo, eliminando l’Olympique Lione, impattando dopo lo 0-1 dell’andata e superando i francesi ai rigori grazie alle parate del greco Chiotis. La strada del minuscolo APOEL si interruppe ai quarti di finale di fronte al gigante Real Madrid, con un 8-2 complessivo che non poté comunque cancellare in alcun modo la memorabile cavalcata del club cipriota.

Crediti Immagini: Getty Images

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