Le esultanze più belle dei calciatori
Le esultanze più belle dei calciatori

Le 5 più belle e iconiche esultanze dei calciatori

Nel calcio di una volta tutto era più semplice, spontaneo, istintivo. Negli ultimi 30 anni tutto è cambiato, gradualmente ma costantemente. Molte più partite in TV, i calciatori che diventano sempre più divi mediatici e in qualche modo anche dei “messaggeri”. Una delle modalità più popolari e “virali”, ben prima dell’arrivo dei social network, è sempre stata l’esultanza dopo un gol. Abbiamo allora selezionato le 5 esultanze più significative dei calciatori.

Esultanze dei calciatori: le 5 più indimenticabili

In principio fu Juary. Quelli più giovani tra voi non sapranno nemmeno di chi stiamo parlando, eppure a inizio anni ’80 questo piccolo attaccante brasiliano fu il primo a rompere il ghiaccio, o meglio a far capire il potenziale di certi gesti presso il popolo degli appassionati. Ecco le 5 esultanze più belle, le più iconiche, le più indimenticabili secondo noi.

Dalla semplicità di Paolo Rossi all’esibizionismo di oggi: breve storia delle esultanze nel calcio

Che ci troviamo in un campetto di periferia tra ragazzi o nella finale dei campionati del mondo, l’esultanza è sempre un gesto di gioia, che nasce spontaneo ma nel tempo ha assunto significati sempre più complessi. Fino a che il calcio ha mantenuto una dimensione romantica, l’elemento di spontaneità ha prevalso. Si pensi a un mito come Paolo Rossi, forse il simbolo di un modo antico, nobile ed elegante di festeggiare una rete. Pablito ne segnò di importantissimi, che gli consentirono di entrare per sempre nell’immaginario collettivo dei tifosi, ma il suo era un modo semplicissimo di esultare: braccia al cielo e un enorme sorriso.

Poi sono arrivati, in ordine di apparizione, i procuratori, le pay tv, i social network. Tutto è diventato progressivamente esibizionismo, a volte per cause nobili (si pensi alle magliette mostrate per solidarietà a qualcuno che soffre o alla vittima di un’ingiustizia), altre per puro esibizionismo. Dal dito per zittire i tifosi o qualche critico, alle mani portate alle orecchie, dalle dediche d’amore come quella che avete visto di Bebeto, fino a balli alla moda, la lista è davvero lunghissima. La palma del più originale rimane però tutta nelle mani di Mark Bresciano, con la sua posa da statua che richiamava una essenzialità che riesce ad eccitare le masse.

In alto le magliette… e i cartellini

Dalla maglietta sulla testa di Fabrizio Ravanelli, vero simbolo degli anni ’90, il calcio ha preso in qualche modo le contromisure su alcune situazioni. Non è un segreto che chi si toglie la maglia per festeggiare un gol incappa in un provvedimento disciplinare come da regolamento. Ciò può persino diventare profittevole, se si seguono le giuste tendenze comportamentali dei giocatori nell’ottica delle scommesse sui cartellini. Ad esempio, se un giocatore ha una nota esuberanza, oppure se ha attraversato un periodo difficile e potrebbe volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa, allora è probabile che in caso di rete abbia già in mente qualcosa, e pazienza se ciò gli costerà una ammonizione.

A questa situazione i calciatori hanno poi trovato occasionali contromisure, come ad esempio quella di indossare una seconda maglietta sotto la prima, ma non è servito a molto.

Dai “mezzi di trasporto”, alle armi alla…neve

Nella sterminata gamma di esultanze dei calciatori, un posto speciale lo occupano i mezzi di trasporto. Chi non ricorda l’aeroplanino di Vincenzo Montella? I più attenti ricorderanno anche un trenino, quello dei giocatori del Bari dopo una rete. E che dire delle armi? Non le abbiamo menzionate tra le migliori 5 solo per una questione di gusto, ma la famosa mitragliatrice di Gabriel Batistuta, prima che a quella più recente e un po’ meno fascinosa di Krzysztof Piatek. Ci sono poi casi molto particolari, come quello di Robbie Fowler. L’ex attaccante di Liverpool e nazionale inglese entrò nella storia per un’esultanza un po’ fuori dalle righe, se così vogliamo dire. Dopo aver segnato, Fowler fece il gesto di passare il naso sulle righe di fondocampo, in un gesto provocatorio e che lasciava poco spazio all’immaginazione.

La lingua e la gloria

Gli appassionati di scommesse e di quote sul calcio avranno un bel ricordo della linguaccia di Alessandro Del Piero. Il campione bianconero aveva preso, nella seconda parte della sua carriera, l’abitudine di esultare in quel modo, e ciò è stato fonte di gioia per tutti i tifosi juventini ma anche, ad esempio, per chi aveva giocato la Juve vincente in quel famoso derby d’Italia contro l’Inter. E a proposito di parti del corpo, che dire della mano portata all’orecchio da Luca Toni? L’ex ariete della nazionale ha portato negli anni questa esultanza a Palermo, Firenze, Verona, Torino e persino a Monaco di Baviera.

Esultanze e calciatori; quali sorprese a Euro 2021?

Tra poche settimane prendono il via gli europei e le scommesse su Euro 2020, comprese quelle sui marcatori. Non esiste al momento – e probabilmente non esisterà mai, la possibilità di giocare sulla scelta dell’esultanza da parte dei giocatori che segnano una rete. La curiosità rimane, da questo punto di vista: cosa ci aspetta ai prossimi Europei di calcio? Vedremo quasi sicuramente qualche “Siummm” di Cristiano Ronaldo, grande campione all’ultima recita con la sua nazionale, ma potremmo vedere qualche sorpresa anche da altri campioni, come i francesi Pogba e Griezmann, o magari qualche altra giovane stella come ad esempio gli inglesi Rashford e Sancho. Al di là di tutto, sarà uno spettacolo da non perdere.

Crediti immagine: Getty Images

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