Coppa d'Africa 2021
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Coppa d’Africa 2021: in Camerun si gioca l’edizione della discordia. Tutti contro l’Algeria

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Il 2022 del calcio internazionale, che si concluderà con il Mondiale tardo autunnale in Qatar, si apre con la 33ª edizione della Coppa d’Africa. Già soggetta a due cambi di data, la competizione, malvista dai club europei costretti a rinunciare a giocatori importanti nel cuore della stagione, ma certamente molto attesa dai tifosi africani e dagli appassionati di scommesse online sul calcio, si annuncia all’insegna dell’equilibrio e dei talenti da scoprire. 

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Coppa d’Africa 2021, la presentazione

L’edizione numero 33 della Coppa d’Africa è già la più tormentata della storia essendo stata oggetto di due cambi di data. Camerun 2021 sarebbe infatti dovuta essere la prima edizione estiva della Coppa d’Africa, in programma tra giugno e luglio 2021, prima che di un primo spostamento dettato da motivi climatici nell’inverno dello stesso anno. Quindi, il rinvio di 12 mesi dettato dall’emergenza sanitaria, comunque non sufficiente per impedire che molte società spingessero per ottenere un ulteriore spostamento, non accordato dalla Fifa, dettato da una nuova impennata dei contagi.

 

Regolamento e formula del torneo

La formula della Coppa d’Africa 2022 è la stessa del 2019, con le 24 qualificate suddivise in sei gironi da quattro: al termine della fase a gironi (9-20 gennaio), le prime due classificate di ciascun raggruppamento e le quattro migliori terze accederanno alla fase ad eliminazione diretta, al via dal 23 gennaio. Finali previste per il 6 febbraio. Si giocherà in sei stadi di cinque città differenti: il “Roumdé Adjia” di Garoua, lo stadio di Limbe, il “Kouekong” di Bafoussam, il complesso polisportivo di Douala ospiterà due quarti e infine i due impianti della capitale Yaoundè, dove si giocheranno le due finali, lo stadio “Ahmadou Ahidjo” e il “Paul Biya”. 

Favorite e talenti da seguire

L’Algeria campione in carica è tra le favorite d’obbligo, come si intuisce dall’analisi delle quote scommesse per la Coppa d’Africa 2021, forte anche del trionfo nella Coppa Araba dello scorso dicembre, ma la concorrenza è qualificata. Il riferimento è all’Egitto, che sta cercando di ricostruirsi dopo la fine dell’epoca d’oro del triplo successo consecutivo (2006-2010), ma anche a Camerun e Costa d’Avorio. Le tre nazionali si affideranno ai rispettivi leader, Momo Salah, Eric Maxim Choupo-Moting e Sebastien Haller, la rivelazione della fase a gironi di Champions League della quale è stato capocannoniere con l’Ajax.

Grandi chance le ha il Senegal di Sadio Mané, finalista nel 2019, ma mai vittorioso nella competizione, mentre sembrano partire più indietro Ghana, Marocco, Nigeria e Tunisia, che tuttavia potranno contare su alcuni dei giovani talenti più interessanti. Dal centrocampista offensivo ghanese Mohammed Kudus, in forza all’Ajax, al già affermato Samuel Chukwueze, guizzante attaccante esterno nigeriano del Villarreal, protagonista dell’ultima finale di Europa League contro il Manchester United, club di appartenenza di Hannibal Majbri. Il tunisino, classe 2003, è considerato un predestinato e potrebbe rinverdire la tradizione dei grandi numeri 10 tuttofare, un po’ registi e un po’ centrocampista offensivo universale. Naturalmente, come da tradizione, la Coppa d’Africa è anche un tuffo nell’ignoto, tra squadre esotiche e diamanti grezzi da scoprire: per orientarsi su come scegliere le partite su cui scommettere, vi consigliamo di ripassare il nostro apposito manuale.

Coppa d’Africa story, dal riscatto di Zambia e Sudafrica ai 22 rigori del 2015

L’Egitto guida l’albo d’oro della Coppa d’Africa con sette successi e grazie allo storico tris 2006-2010, mai conseguito prima da nessun’altra nazionale, ha spezzato il dominio dell’Africa nera, detenuto fino al 2002 da Camerun e Ghana con quattro affermazioni, anche se ad Accra e dintorni non si festeggia dal 1982.

L’ultima squadra a iscrivere per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro è stata lo Zambia nel 2012, al termine di un’edizione scandita dal ricordo della tragedia aerea di Libreville che nel 1993 spezzò 30 vite, tra le quali quelle di 18 componenti di una delle nazionali africane più forti della storia, terza alla Coppa d’Africa 1990. Nel 2012 lo Zambia si impose nell’edizione svoltasi in Guinea, al termine di un percorso iconico, iniziato battendo il Senegal, la nazione da dove l’aereo maledetto era partito, e finito superando la Costa d’Avorio nella finale disputata proprio a Libreville.

Fu invece la vittoria del riscatto sociale quella ottenuta nel 1996 dal Sudafrica, nella seconda edizione alla quale i ‘Bafana Bafana’ parteciparono, da organizzatori, dopo la fine dell’Apartheid e della squalifica comminata dalla Fifa. Epiche le conclusioni ai rigori delle edizioni 2000 e 2015: a inizio millennio, la Nigeria fu beffata in finale dal Camerun complice anche una clamorosa svista dell’arbitro, che non convalidò il quarto rigore nigeriano, calciato da Victor Ikpeba, nonostante il pallone avesse varcato la linea dopo il doppio rimbalzo sulla traversa.

Ne sarebbero invece serviti 22 di rigori nel 2015 alla Costa d’Avorio per superare il Ghana, grazie alla doppia impresa di Babacar Barry, secondo portiere degli Elefanti, autore del penalty decisivo dopo aver respinto quello del collega Razak. 

Coppa d’Africa 2021: gli “italiani” convocati e come può incidere sulla Serie A

La Premier League è il campionato più “colpito” dalle convocazioni della Coppa d’Africa 2022, con ben 40 giocatori strappati alla causa delle squadre inglesi. La Serie A concederà invece 21 giocatori alle diverse nazionali. Milan e Napoli sono le squadre con il maggior numero di convocati, tre a testa, davanti a Bologna e Roma con due.

Rossoneri e azzurri dovranno rinunciare per alcune settimane a giocatori chiave. Il Milan si troverà senza la coppia di centrocampisti titolari della scorsa stagione, Ismael Bennacer e Franck Kessié, leader dei reparti mediani di Algeria e Costa d’Avorio, mentre il Napoli, che potrà disporre di Victor Osimhen, convocato dalla Nigeria nonostante l’infortunio allo zigomo di novembre, ma fermato dal Coronavirus, dovrà fare a meno del senegalese Kalidou Koulibaly, pilastro della difesa di Spalletti, e di Zambo Anguissa, pedina chiave del Camerun, oltre che dell’algerino Adam Ounas.

Lacune che rischiano di avere ricadute importanti sugli equilibri del campionato, in particolare per il Milan, che nel periodo della Coppa d’Africa dovrà affrontare Roma, Juventus e Inter.

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Crediti Immagine: Getty Images

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