Il successo della Nazionale di Roberto Mancini agli Europei di calcio 2021 è qualcosa che resterà nella mente e nel cuore di tutti noi per un bel pezzo. Una sorta di “tempesta perfetta”, un mese indimenticabile per un intero paese fra tifosi, appassionati e addetti ai lavori. Ma soprattutto indimenticabile per loro, i protagonisti, i calciatori. Ecco, a proposito, ma oltre ad avere un trofeo da vantare nel proprio palmares, economicamente come è cambiata la carriera dei nostri Azzurri? Andiamo a vedere se e quanto sono cambiate le valutazioni di mercato sui campioni d’Europa.
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CALCIOMERCATO ESTIVO
Chiesa, Gigio, Barella e gli altri: come cambiano i valori di mercato dopo Euro 2020
Qualche settimana prima degli Europei di calcio avevamo pubblicato un approfondimento sui valori di mercato delle varie nazionali partecipanti a Euro 2020. Da lì era emerso che l’Italia era soltanto sesta, con un valore globale di circa la metà rispetto all’Inghilterra che era nettamente prima. Ciò, se possibile, aumenta ancora di più la soddisfazione per essere riusciti a prevalere nel torneo, e proprio in finale contro gli inglesi. Andando ai singoli valori di mercato, ovviamente vanno fatte due premesse. In primo luogo, il problema della pandemia globale ha accentuato la crisi economica dell’intero settore, e ciò rischia di ripercuotersi proprio sull’entità di alcuni numeri soprattutto del calciomercato. Non sorprenderebbe se certe cifre scendessero, tornando a ordini di grandezza più umani e commisurati al momento del settore. In secondo luogo, i valori di mercato vanno presi per quello che sono: stime, dunque suscettibili di variazioni in alto o in basso, a seconda della “follia” del momento.
Nicolò Barella
Nicolò Barella era il giocatore più caro tra i convocati dell’Italia a Euro 2020 e il suo appeal è cresciuto ulteriormente. Il valore ipotetico rimane di circa 65 milioni di euro, ma radio-mercato parla di offerte dall’estero per cifre superiori: 70-75 milioni, da parte di superpotenze inglesi come Liverpool e Manchester United. Va peraltro detto che molto difficilmente l’Inter se ne priverebbe. Tuttavia, visto anche il momento economico palesato dai neo-campioni d’Italia, una offerta folle potrebbe far cambiare idea.
Federico Chiesa
Subito dietro alla mezzala nerazzurra c’era Federico Chiesa, valutato prima dell’Europeo circa 60 milioni. La grande impressione destata dall’ex viola ha smosso l’interesse ai massimi livelli del calcio continentale, e una mega offerta da 100 milioni sarebbe partita dal quartier generale del Chelsea all’indirizzo della Juventus. Anche qui, nonostante una situazione economica difficile, appare molto remota l’idea che i bianconeri si privino del loro nuovo gioiello, che è assolutamente centrale nel nuovo progetto di Massimiliano Allegri e nelle intenzioni di rilancio della Juve, che infatti è tornata favorita per il prossimo campionato nelle scommesse sul calcio. Nulla, però, è da escludere.
Gigio e Bastoni
Particolare è la situazione di Gigio Donnarumma, nominato miglior giocatore di Euro 2020 e anche candidato al Pallone d’Oro. Tuttavia, il portierone azzurro è appena approdato – e a parametro zero – al PSG. Il suo teorico valore di mercato rimane di 60 milioni, ma è facilmente immaginabile che per smuoverlo da Parigi ce ne vorranno diversi in più. Stessa valutazione per Alessandro Bastoni, che agli Europei ha più che altro fatto esperienza, ma il futuro nell’Italia è assolutamente suo. E altrettanto dovrebbe essere per quanto riguarda l’Inter.
Marco Verratti
Quello di Marco Verratti è un caso più unico che raro. Il centrocampista abruzzese è l’unico giocatore, fra gli Azzurri campioni d’Europa, a non aver mai giocato nemmeno un minuto in Serie A. E tutto lascia pensare che questa anomalia possa continuare ancora, poiché il PSG non sembra disposto a privarsene. Il suo valore si aggira sempre intorno ai 55 milioni ma il club parigino sembra sempre più interessato ad allestire una sorta di all-star team, sempre in barba al fair play finanziario e al calcio “de la ggente”, che a privarsi dei suoi gioielli. Si era parlato solo di un possibile scambio con il Barcellona per avere Griezmann, ma sembra che l’alsaziano sia ora molto più vicino a un ritorno all’Atletico Madrid.
Jorginho
La legittima candidatura al Pallone d’Oro, data dall’accoppiata Champions-Europeo che nessun altro può vantare quest’anno a parte Emerson Palmieri (ma con ruolo molto più da comprimario), andrà a incidere anche sul valore del regista 29enne. La sua situazione è abbastanza chiara: sono diverse le squadre che farebbero ponti d’oro per lui, dal PSG allo stesso Manchester City, società disposte a pagare anche più dei 50 milioni che corrispondono circa al suo valore attuale. Il problema si chiama però Chelsea: il club londinese difficilmente se lo lascerà scappare ed è piuttosto probabile che cerchi di blindare il suo contratto, che oggi ha scadenza giugno 2023 e fa percepire all’azzurro circa 6 milioni all’anno.
Berardi, Locatelli e Raspadori
Uno dei calciatori che più potrebbero avvantaggiarsi dell’exploit europeo è Mimmo Berardi. L’attaccante del Sassuolo, sulla cui adattabilità ad altissimi livelli qualcuno nutriva più di un dubbio, ha disputato un torneo decisamente buono. La sua valutazione in teoria non è cambiata dai 35 milioni di euro pre-europei, ma dall’Inghilterra arrivano voci di un interessamento del Leicester. Nel caso, il Sassuolo non lo lascerebbe partire per meno di 50 milioni.
BERARDI CAMBIA SQUADRA
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E a proposito di Sassuolo, il DS Carnevali si starà davvero fregando le mani. Sì, perché oltre alla crescita del valore di Berardi c’è quella altrettanto scontata di Manuel Locatelli. Il forte e noto interesse della Juventus aveva fatto arrivare a 40 milioni il valore della cifra richiesta dal club emiliano per privarsene, ma l’eccellente torneo disputato dall’ex milanista, ogni qualvolta è stato chiamato in causa, potrebbe far lievitare la cifra anche a 50.
Carnevali avrà il suo bel da fare per non perdere anche Giacomo Raspadori, che a Euro 2020 ha avuto pochissimo spazio ma per il quale in moltissimi pronosticano un futuro da stella. “Raspa” valeva circa 15 milioni a fine campionato, oggi per prenderlo ce ne vorranno almeno 25.
Immobile e Belotti
Si è detto che abbiamo vinto l’Europeo nonostante la mancanza di un bomber vero e proprio. Non è esatto, visto che Immobile viene da un’annata da scarpa d’oro e sia lui che Belotti hanno mostrato di avere una “certa confidenza” con il gol, in carriera. Tuttavia la loro adattabilità al gioco di Mancini non è, in tutta evidenza, enorme. Quale sarà il futuro dei due bomber? Ciro Immobile è molto probabile che non si muova da Roma e, anzi, è facile immaginare che con Sarri possa vivere un’altra annata da caterve di gol. Il suo valore di mercato prima dell’Europeo 2021 era di 38 milioni: è rimasto sostanzialmente invariato, anche per le scarse chance che vada altrove.
Diverso è il discorso relativo ad Andrea Belotti. Che il Gallo fosse arrivato al capolinea della sua esperienza a Torino era voce ricorrente già nell’ultima parte dello scorso campionato. Dunque è ancora molto probabile che cambi aria, anche se non è semplicissimo che Cairo trovi qualcuno disposto oggi a spendere circa 35 milioni per Belotti. Non che il ragazzo non li valga, ma è uno di quei casi in cui la valutazione del giocatore è troppo alta per i club che ne avrebbero bisogno, mentre le squadre che potrebbero permetterselo è probabile che guardino altrove.
Giovanni Di Lorenzo
Il jolly difensivo del Napoli (sì, perché non dimentichiamo che Giovanni può giocare sia da esterno di entrambe le fasce che da centrale) si è ritagliato un ruolo da protagonista nel trionfo azzurro e ora potrebbe vedere il proprio valore impennarsi. Sarebbe meglio dire: non appena fosse possibile, De Laurentiis potrebbe venderlo anche a 30 milioni, una crescita di circa 6 milioni rispetto alla sua valutazione pre-Euro 2020.
Cristante e Bernardeschi
Il ruolo di “Signor Wolf” che Mancini ha cucito addosso a Bryan Cristante rilancia sicuramente le quotazioni del romanista, che da 18 potrebbe anche salire oltre i 25 milioni. Non è proprio ipotesi dietro l’angolo che Mourinho se ne privi, però.
Diversa è la situazione di Federico Bernardeschi, uscito moralmente – e anche calcisticamente – molto rinforzato dall’Europeo 2021. A questo punto è interessante capire cosa ne farà la Juve: gli darà un’altra chance, oppure sfrutterà l’occasione per rivenderlo perdendoci meno denaro possibile? Ricordiamo che l’esterno offensivo toscano fu pagato 40 milioni quattro anni fa, mentre oggi il suo cartellino potrebbe tornare a valere circa 20-25. Rimane però il nodo dell’ingaggio alto, che fa propendere per la prima ipotesi.
Matteo Pessina
L’ultimo arrivato nel gruppo azzurro che poi sarebbe divenuto campione è Matteo Pessina, autore di due gol ma anche di prestazioni sostanziose. I suoi 24 anni – insieme alle caratteristiche di centrocampista totale – contribuiscono a farne un pezzo molto pregiato in ottica mercato e il suo valore, oggi, dovrebbe essere raddoppiato rispetto ai 20 milioni della sua valutazione pre-Euro 2020.
Emerson e Spinazzola
I destini dei due esterni sinistri dell’Italia si sono incrociati solo in azzurro. La carriera di Emerson Palmieri si potrebbe rilanciare grazie a questo exploit: il Chelsea vorrà sfruttare l’occasione per monetizzare la sua cessione come difficilmente avrebbe potuto fare, dopo un’annata passata sostanzialmente in panchina. Aspettiamoci novità per cifre tra i 15 e i 20 milioni.
Il valore di Leonardo Spinazzola sarebbe più alto, ovvero non meno di 25-30 milioni. Purtroppo per lui, la fragilità fisica rischia di essere ancora una volta l’unico limite a una possibile carriera da top player. Un limite – ahilui – enorme. Tuttavia la Roma lo aspetta, come è giusto che sia, e ci auguriamo che Leo torni presto a sgroppare e comandare su quella fascia sinistra. Il suo valore, in tal caso, non potrebbe che tornare a crescere.
Lorenzo Insigne
Chiudiamo con la situazione, davvero singolare, di Lorenzo Insigne. Euro 2020 è stato la consacrazione di una carriera che però potrebbe anche proseguire altrove. Chi si aspettava una società a braccia aperte e disposta ad accontentare il numero 10 azzurro sulle sue richieste di aumento non conosce Aurelio De Laurentiis: il presidente ha già fatto sapere che è disposto solo a parlare partendo da ingaggi leggermente inferiori rispetto a quello attuale (4,6 milioni netti annui).
Se le condizioni rimangono queste, le strade di “Lorenzo il magnifico” e della squadra della sua città natale si potrebbero separare. Le richieste non mancano e a 30 anni potrebbe essere l’ultima occasione di strappare un contratto top. Difficile, tuttavia, che il Napoli scenda sotto i 50 milioni per lui. Si tratta di una cifra che non molti club possono permettersi, in Europa, quindi si potrebbe profilare un lungo braccio di ferro tra società e giocatore. Uno scenario triste anche perché l’azzurro, stavolta quello della maglia del Napoli, potrebbe trasformarsi in una prigione per Insigne. Una prigione dorata, ovviamente, in attesa di arrivare a scadenza nel giugno prossimo.
INSIGNE CAMBIA SQUADRA
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