L’estate dello sport si anima con l’appuntamento tradizionalmente più atteso della stagione più calda, il Tour de France 2022. Per la prima volta nella storia la Grande Boucle partirà dalla Danimarca per un’edizione che sembra però promettere più spettacolo del solito grazie a un percorso particolarmente movimentato.
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TOUR DE FRANCE 2022
Tour de France 2022, presentazione: la prima volta della Danimarca
Dopo due edizioni “anomale” a livello di collocazione nel calendario, a causa rispettivamente delle conseguenze della pandemia di Coronavirus e della concomitanza con i Giochi di Tokyo, il Tour de France tornerà nel 2022 ad occupare il suo canonico posto nel cuore del mese di luglio. Nel 2020 la Grande Boucle venne disputata a fine agosto, prima del Giro d’Italia, mentre 12 mesi l’inizio della corsa venne anticipato a fine giugno per non sovrapporsi all’Olimpiade giapponese. Ora si torna all’”antico” e i 3.350,4 km dell’edizione numero 129 della storia si dipaneranno nelle consuete 21 tappe dal 1° al 24 luglio dove potrete scommettere su numerose quote legate al ciclismo e al Tour de France oltre che poter seguire le patte e giocare live.
Tour de France 2022, il percorso: 21 tappe (quasi) senza respiro
La vera novità sarà semmai rappresentata dalla partenza dall’estero, la numero 24 nella storia del Tour, la prima dal 2019. La prima tappa e le successive due, infatti, si svolgeranno su suolo danese e precederanno il primo dei tre giorni di riposo. Si parte con una cronometro di 13,2 km a Copenaghen, mentre le due frazioni successive si concluderanno a Nyborg e Sonderborg. La partenza dalla terra della Sirenetta rappresenterà un vero e proprio “warm up”, essendo privo di difficoltà altimetriche, ma già le tre tappe successive assomiglieranno da vicino a delle Classiche. Ben distribuite le tappe di alta montagna, con lo storico arrivo su La Super Planche Des Belles Filles già nella prima settimana, antipasto del classico menu delle due successive, con Alpi e Pirenei chiamati a fare selezione: le tappe da segnare sul calendario sono quelle del 13 e 14 luglio, la Albertville-Col du Granon, che prevede le salite al Telegraph e al Galibier e quella con partenza da Briançon e il mitico traguardo dell’Alpe d’Huez.
Particolare il percorso dei sette giorni finali, con l’altrettanto iconico arrivo dell’Hautacam che alla 18a tappa segnerà la fine delle frazioni di montagna. Ne consegue che nelle due tappe successive la classifica potrà ancora essere ridisegnata in particolare nella cronometro del penultimo giorno, lunga ben 40 km, da Lacapelle-Marival a Rocamadour. I velocisti e i cacciatori di tappe avranno poche occasioni per mettersi in mostra: a parte il prologo danese e la tradizionale passerella sugli Champs-Élysées non saranno più di 5-6 le frazioni con poche difficoltà, tra le quali quella che si concluderà in Svizzera a Losanna e quella di Saint-Étienne.
Tour de France story: Pogacar a caccia di uno storico tris
La Danimarca sarà la decima nazione diversa ad ospitare la partenza del Tour de France. L’ultima volta accadde nel 2019 in Belgio, nell’edizione partita da Bruxelles. Detto che nel 2023 il via sarà da Bilbao e che l’undicesimo paese diverso da cui partirà il Tour sarà l’Italia, che nel 2024 vedrà il via da Piazzale Michelangelo a Firenze e che toccherà anche Piemonte ed Emilia Romagna, a dominare l’edizione 2022 sarà la caccia di Tadej Pogacar al terzo successo consecutivo.
Il tris di trionfi alla Grande Boucle non è così frequente nella storia, se si pensa che a riuscirci, a parte Lance Armostrong la cui epopea è stata cancellata dall’ albo d’oro, sono state solo quattro leggende: Jacques Anquetil, Eddy Merckx e Miguel Indurain, tutti capaci di inanellare cinque successi di fila, e Chris Froome, fermatosi proprio a tre. Lo sloveno della UAE Emirates sarebbe però il più giovane di sempre a mettere a segno la tripletta a 23 anni e 10 mesi, contro i 26 anni e un mese di Merckx.
Tour de France 2022: favoriti, quote e pronostico
La prima parte della stagione 2022 per Tadej Pogacar è stata ancora più soddisfacente rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, se è vero che lo sloveno ha mancato il bis alla Liegi-Bastogne-Liegi portando però a casa un’altra classica, la Strade Bianche, oltre alla classifica finale della Tirreno-Adriatico. Gli avversari più pericolosi per Pogacar sembrano essere i secondi classificati delle ultime due edizioni, il danese Jonas Vingegaard e soprattutto l’altro sloveno Primoz Roglic, che al Giro del Delfinato ha sfoggiato una condizione molto promettente ed è deciso a riscattare l’amaro ritiro del 2021 dopo il crollo su Le Grand-Bornand. Ricca invece la schiera di corridori pronti a lottare per un posto sul podio e nella top five, da Geraint Thomas a Daniel Martinez.
E gli italiani? Come consuetudine da qualche anno, la pattuglia di corridori azzurri al Tour sarà poco numerosa e con poche ambizioni. Le carte da classifica comunque non mancano, su tutte Damiano Caruso, costretto dal proprio team, la Bahrain Victorious, a rinunciare al Giro dove avrebbe potuto correre per la vittoria, ma il siciliano può puntare ad un posto tra i primi 10 al pari di Giulio Ciccone. Per le tappe si può puntare sulla buona condizione di Alberto Bettiol e sulla coppia della Quick-Step Alpha Vinyl Andrea Bagioli-Mattia Cattaneo, che potrebbero sfruttare il vuoto lasciato dall’assenza del campione del mondo Julian Alaphilippe.