Dopo essere arrivato dove nessun italiano arrivava da 61 anni, Matteo Berrettini è andato anche oltre: è il primo italiano capace di arrivare in finale a Wimbledon, in 144 anni di storia del più prestigioso torneo tennistico al mondo. Purtroppo per lui in finale lo attende Novak Djokovic, numero 1 al mondo nonché favoritissimo per il trionfo finale, che potrebbe schiudergli le porte per qualcosa che non riesce a nessun tennista dal 1969: il Grande Slam. Di seguito analisi, precedenti e pronostico di Djokovic-Berrettini, finale di Wimbledon 2021.
Djokovic-Berrettini: finale di Wimbledon 2021 (ore 15,15)
La prima volta in assoluto per un azzurro all’ultimo atto di Wimbledon ha il sapore di qualcosa che rimarrà dolce comunque vada, anche perché va a comporre una domenica storica per lo sport italiano. Per qualche ora Londra diventerà una sorta di 108ª provincia italiana, con la finale degli Europei di Calcio 2021 Italia-Inghilterra che si giocherà la sera stessa, a pochi km di distanza.
Il fatto che sia una prima volta e che abbia comunque un sapore dolce non significa però che Matteo Berrettini farà la comparsa, anzi la pressione è tutta sul suo avversario. Che però si è finora dimostrato quasi imbattibile.
Come ci arriva Djokovic
Uno score di 34 vinte e 3 perse nel 2021, una striscia aperta di 17 vittorie consecutive, con l’ultima sconfitta che risale alla finale del Masters 1000 Roma contro Rafa Nadal. Il biglietto da visita di Novak Djokovic è sempre pesante, pesantissimo. A Wimbledon 2021 ha concesso subito il primo set al carneade Jack Draper, per poi infilarne qualcosa come 18 in fila.
Jack Draper, Kevin Anderson, Denis Kudla, Cristian Garin, Marton Fucsovics e Denis Shapovalov: questi gli avversari di Nole sulla strada verso la finale. Volendo essere cattivi, non si tratta certo di un tabellone impossibile, ma non è certo colpa di Djokovic se gli avversari più accreditati si sono persi strada facendo. Qualche piccola difficoltà il numero 1 al mondo l’ha trovata in semifinale, contro l’ottimo Shapovalov che però nulla ha potuto, confermando una tradizione negativa che è divenuta di 7-0 nei confronti diretti. Non va inoltre dimenticato che Djokovic è arrivato a Wimbledon senza nemmeno un match ufficiale giocato su erba nel 2021.
Come ci arriva Berrettini
Al contrario, Matteo Berrettini ha avuto un percorso più consono, anzi il vero e proprio classico da erba da cui ha tratto il massimo. L’azzurro ha vinto il Queen’s, tradizionale prova generale di Wimbledon che si gioca su un’erba ben più veloce di quella dello slam londinese. A Wimbledon Matteo ha poi battuto nell’ordine Guido Pella, Botic Van De Zandschulp, Aljaz Bedene, Ilya Ivashka, Felix Auger-Aliassime e Hubert Hurkacz per guadagnarsi la storia di primo italiano in finale in 144 anni di storia di questo torneo. Anche per Matteo va detto che il tabellone non è stato di quelli impossibili, ma con Auger-Aliassime e Hurkacz ha confermato tutti quei progressi che lo hanno portato a un ulteriore salto di qualità in una carriera che, comunque vada domenica, cambierà in meglio.
Djokovic-Berrettini, i precedenti
Come accade con quasi tutti gli altri avversari sul pianeta Terra, Novak Djokovic è in vantaggio negli scontri diretti anche con Matteo Berrettini. Nel dettaglio, lo score tra i due è sul 2-0 per il serbo. Però mai come in questo caso è opportuno entrare nei numeri per interpretarli.
Il primo match tra i due risale alle ATP Finals 2019, precisamente l’esordio assoluto di Matteo in un torneo che era tabù per gli italiani da 41 anni, dai tempi di Barazzutti e Panatta. A Londra fu un 62 61 velocissimo, in cui l’azzurro pagò senza dubbio alcuno lo scotto dell’emozione.
Il secondo match tra Djokovic e Berrettini è molto più recente e risale all’ultimo Roland Garros. Nei quarti di finale Nole è reduce dalla rimonta contro Lorenzo Musetti da 2 set a 0, mentre Matteo è più riposato per via del ritiro di Roger Federer negli ottavi. Nole parte fortissimo e va avanti 2 set a 0, ma Matteo prende le misure al serbo e incamera il terzo set. Anche nel 4° set Berrettini lotta come un leone ma Nole riesce a spuntarla 7-5, sfogandosi poi in una esultanza rabbiosa che a qualcuno è parsa eccessiva. La verità è che Matteo aveva trovato la chiave per fargli male, e quell’esultanza sapeva tanto di pericolo scampato, come ha confermato poi lo stesso Djokovic riconoscendo la qualità del suo rivale.
Possibili chiavi del match
Proprio da quel quarto del Roland Garros Berrettini deve ripartire. Rispetto alla terra battuta, Matteo ha un numero maggiore di colpi che possono dargli più vantaggi: non solo il dritto e il servizio, ma anche il back di rovescio che è molto migliorato e gli ha portato diversi punti in questo torneo, direttamente o indirettamente. Certo con il miglior difensore del pianeta non sarà semplice ma una cosa è certa: se c’è una chiave per provare a fare scricchiolare il muro del campione serbo, Matteo la conosce e ci proverà in ogni modo.
L’erba più lenta rispetto al Queen’s, e la sostanziale sparizione dell’erba nelle parti più calpestate del campo come accade in ogni fase finale di Wimbledon, sono elementi che vanno indubbiamente a favore di Djokovic, perché contribuiscono a rendere meno definitivi alcuni colpi dell’azzurro. Che produrrà comunque un alto numero di ace, questo è certo. In generale Matteo potrebbe anche vincere un numero di game molto vicino a quello di Nole, ma come sempre saranno i punti importanti a orientare l’esito. La speranza è che la grande crescita anche mentale di Matteo Berrettini lo porti a un ulteriore salto di qualità anche nei momenti che scottano, contro il più forte rivale che si possa immaginare.
Pronostico Djokovic-Berrettini
Secondo le quote di Wimbledon Djokovic è nettamente favorito a 1,20 e non ci aspettavamo nulla di così diverso. Nel testa a testa Berrettini si può giocare a 4,40, quota che è un po’ scoraggiante per chi conosce un po’ le dinamiche delle scommesse sportive, ma stiamo pur sempre parlando di un avversario che potrebbe riuscire a centrare il Grande Slam, 52 anni dopo Rod Laver. Al tempo del leggendario campione australiano tre tornei su 4 del Grande Slam si giocavano su erba (Us Open, Australian Open e Wimbledon), quindi tecnicamente riuscirci oggi avrebbe le caratteristiche dell’evento unico.
Matteo Berrettini farà l’impossibile per impedire tutto questo, e certo la distanza tra i due non è siderale come le quote sembrerebbero suggerire. Matteo può fare leva sul servizio e sui miglioramenti alla risposta, che sono specialità della casa Djokovic ma in cui l’italiano ha fatto passi da gigante. In tal senso il match è un po’ la prova del nove per l’azzurro, ad esempio sui passanti in lungolinea che hanno funzionato così bene con Auger-Aliassime e Hurkacz. Se funzioneranno altrettanto bene contro Nole allora anche l’impensabile potrebbe diventare possibile.
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