5 tappe indimenticabili Tour de France - Pantani
5 tappe indimenticabili Tour de France - Pantani

Le 5 tappe indimenticabili del Tour de France

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Si sa che il ciclismo è uno sport che come pochi altri è capace di accendere la fantasia e l’entusiasmo della gente. Il pubblico – a casa come al bordo della strada – adora l’idea dello sforzo, del grande sacrificio, della fuga, dello sprint e tutto il resto delle caratteristiche che hanno concorso alla enorme popolarità di questo sport. Abbiamo allora selezionato quelle che secondo noi sono le 5 tappe indimenticabili del Tour de France.

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TOUR DE FRANCE 2021

Le 5 tappe più belle nella storia del Tour de France

Azioni solitarie, fughe, sorpassi e colpi di reni. Il Tour de France ha scritto pagine memorabili nella storia del ciclismo e noi rendiamo onore ai suoi protagonisti in questa infografica.

Perché il doppio El Diablo

Qualcuno di voi si sarà stupito nel vedere due volte Claudio Chiappucci nella nostra Top 5 e, per esempio, una volta sola ciascuno Pantani e Nibali. Diciamo che “El Diablo” ha sempre avuto un rapporto particolarmente stretto e felice con la Grande Boucle. Le due imprese del 1991 e 1992 sono rimaste a lungo nell’immaginario collettivo di tifosi e appassionati, perché il varesino era corridore generoso, istintivo e spettacolare, proprio come piace alla gente. Claudio Chiappucci ha avuto la sfortuna di nascere sportivamente in un’epoca dominata da un campione quasi imbattibile come Miguel Indurain, e questo si rifletteva sulle quote delle scommesse sportive dell’epoca. Il fuoriclasse navarro era letteralmente ingiocabile, freddo calcolatore che lasciava poco allo spettacolo ma impossibile da staccare, o quasi. In tal senso i corridori come Chiappucci accendevano la fantasia e lo spettacolo.

L’assolo di Marco

Come Chiappucci, anche Marco Pantani è espressione di un ciclismo verace, generoso, che la gente adorava e adora tutt’ora. Era un periodo difficile perché iniziavano a scoppiare i vari scandali relativi al doping, ma la carriera di Marco Pantani è un lampo che forse non ha eguali nella storia del ciclismo. Il Pirata era uno capace di esaltare le folle come nessun altro. Durante la sua carriera, e non solo quando era al suo massimo splendore, tutti era come se aspettassero il momento in cui lui avrebbe lanciato la sua sfida, avrebbe tentato un’azione decisiva. Il suo assolo all’Alpe d’Huez è uno di quei capolavori sportivi che fotografano un momento della vita anche di chi ha “solo” la fortuna di assistervi. Chi quel giorno di fine luglio assistette alla fuga vincente di Marco probabilmente ricorda ancora dove e con chi fosse, perché tale era l’unicità del momento sportivo da imprimere un ricordo indelebile in chiunque.

Nibali, l’era dello squalo

A metà degli anni ’10 non c’erano dominatori assoluti, e un cavallo di razza come il messinese Vincenzo Nibali ne approfittò per diventare il primo ciclista italiano a vincere la Grande Boucle proprio dopo Marco Pantani. Nell’estate 2014 erano trascorsi 16 anni dal capolavoro del Pirata, e il siciliano era tra i candidati forti nelle quote sul Tour de France . Lo squalo aveva appena perso la maglia gialla conquistata a inizio tour, ma con quell’azione a La Planche des Belles Filles ribadì la propria superiorità in maniera netta e schiacciante.

Tadej, l’ultimo fenomeno

L’ultima delle 5 tappe indimenticabili del Tour de France che abbiamo selezionato è recentissima, risalendo solo allo scorso ottobre. Un’epoca molto diversa da quella dei Chiappucci e dei Pantani, in cui il ciclismo italiano è in crisi sia di talenti che del settore, con una grave mancanza di squadre italiane nel pro tour. In questo periodo storico stanno prendendo piede paesi emergenti come la Slovenia. Un paese piccolo ma che ha una straordinaria capacità di sfornare talenti in tanti sport celebri come basket, calcio e ora anche ciclismo.

Il dualismo tra Roglic e Pogacar andrà probabilmente avanti ancora per un bel po’, ma lo scherzetto tirato al connazionale dal ragazzino nella cronoscalata di La Planche des Belles Filles è di quelle da fare sobbalzare sulla sedia. Ecco, se avete letto bene la nostra guida riguardo a come scommettere sul ciclismo, avrete capito che corridori come Tadej Pogacar sono da seguire attentamente e giocare molto spesso, perché autentici cannibali. Infatti il fenomeno sloveno sembra proprio intenzionato al back to back e inoltre il ragazzo è un tipo con tendenze da “cannibale”; un po’ come Pantani e Merckx, con tutte le precauzioni del caso vista la giovanissima età. Però oggi pochi come lui sono capaci di vincere praticamente qualsiasi tappa in qualsiasi momento, e oggi da nessuno come da Pogacar ci si può aspettare un’azione risolutiva. Anche per questo il talento sloveno è uno degli atleti da seguire maggiormente nelle quote live.

Crediti Immagine: Getty Images

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