Si è chiuso ieri, senza particolari botti finali, il calciomercato estivo 2021. Una sessione che ha visto tra le grandi protagoniste il Milan di Elliott e Maldini, il club che ha fatto più movimenti tra quelli di prima fascia: ben 11 gli acquisti effettuati dai rossoneri, contando anche i riscatti dei vari prestiti. Praticamente una nuova squadra a disposizione di mister Pioli, a fronte anche di alcune partenze dolorose (Donnarumma su tutti). Ma quanto si è rinforzato davvero il Milan? E quante sono le possibilità di vederlo lottare ai massimi livelli in questa stagione?
Quote del: 01/09/2021
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Calciomercato Milan, chi è arrivato e chi è partito
Non si può raccontare la sessione di calciomercato del Milan 2021 senza partire dall’inizio, o forse dalla fine. Più precisamente, dalla fine della storia tra Gigio Donnarumma e il club che lo ha cresciuto e arricchito, senza che il portiere sentisse il bisogno di ricambiare. Lasciata Milanello a parametro zero per unirsi alla sfarzosa corte del PSG, l’MVP di Euro 2020 ed eroe di Wembley ha lasciato un buco nella porta rossonera, che il club ha provveduto a riempire con Mike Maignan, campione di Francia con il Lille. Anche Hakan Calhanoglu ha salutato a parametro zero per saltare la barricata e accasarsi all’Inter. Da registrare anche la cessione di Hauge all’Eintracht.
La Francia è diventata terra d’elezione per gli scout di Geoffrey Moncada. Dalla Ligue 1 sono arrivati il terzino Ballo-Touré (Monaco), il regista Yacine Adli (che resterà un altro anno in prestito al Bordeaux) e Pietro Pellegri (Monaco). Parla francese anche l’acquisto principale della campagna-acquisti del Diavolo, quell’Olivier Giroud che si è presentato a San Siro con una doppietta. Dal Chelsea è arrivato un altro francese, nonché vecchia conoscenza: Tiemoué Bakayoko, in prestito biennale, che va dunque a completare il reparto di centrocampo. E anche Alessandro Florenzi, pur di proprietà della Roma, aveva giocato l’ultimo anno a Parigi. L’esborso più oneroso è stato quello per Fikayo Tomori, riscattato dal Chelsea per 29 milioni di euro. Riscattato anche Tonali dal Brescia (con lo sconto), mentre Brahim Diaz è tornato a Milanello in prestito biennale.
Nell’ultimo giorno di mercato, poi, è arrivato anche il trequartista che il Milan cercava da inizio estate. Dopo aver sondato molti nomi prestigiosi, da Bernardo Silva a James Rodriguez, passando per Ilicic, Isco e il giovane Faivre del Brest, alla fine Maldini e Massara hanno virato su Junior Messias, 30enne brasiliano proveniente in prestito dal Crotone e che fino a tre anni fa giocava nei dilettanti. Storia senza dubbio edificante, la sua, ma probabilmente i tifosi si aspettavano un profilo diverso. E anche il mancato rinnovo di Franck Kessié, almeno per il momento, non ha fatto felice la tifoseria.
Il Milan può vincere lo scudetto?
Nella passata stagione il Milan ha condotto la classifica fino a metà febbraio, prima di cedere di schianto alla poderosa accelerazione dell’Inter e chiudere, anche se in affanno, con un eccellente secondo posto. Il tutto, in una stagione condizionata da molti infortuni e scelte di mercato che non hanno pagato, come quella di puntare tutte le fiches offensive su Zlatan Ibrahimovic, fenomeno sì ma vicino ai 40, e quindi a gennaio su un Mandzukic in condizioni fisiche deficitarie.
Ergo, è lecito attendersi un’altra stagione da protagonista per il Diavolo. Che, è vero, ha perso due titolari importanti come Donnarumma e Calhanoglu, ma ora ha una rosa sicuramente più profonda, soprattutto in quei ruoli – centrocampo, terzino sinistro, prima punta – in cui l’anno scorso mancava quasi totalmente di alternative ai titolari. Inoltre, tra le big, è l’unica (insieme all’Atalanta) a non aver cambiato guida tecnica, e questo rappresenta un bel vantaggio. Il gioco funziona, molti giovani sono in rampa di lancio (Tonali, Leao, Diaz, Tomori) e l’atmosfera nello spogliatoio è ottima. E poi c’è Olivier Giroud, un’assicurazione sulla vita in caso di assenza di Ibra che l’anno scorso mancava.
Sì, il Milan può vincere lo scudetto. Ma non sarà facile, questo è ovvio, anche dando un’occhiata alle quote sulla vincente della Serie A. In questo momento, i rossoneri sono la quarta scelta dei bookmaker, alle spalle di Juventus, Inter e Atalanta, e a pari merito con Roma e Napoli. Un ruolo da outsider forse addirittura ingeneroso, visto il secondo posto dell’anno scorso, ma che alla lunga potrebbe fare persino comodo alla squadra di Pioli.
Come andrà il Milan in Champions League?
Per quanto riguarda la Champions League, l’antico territorio di caccia privilegiato che i rossoneri hanno ritrovato dopo sette, lunghi anni, il discorso è molto diverso. Qui le ambizioni sono necessariamente ridotte, sia per la scarsa esperienza della squadra, sia per una concorrenza decisamente più spietata che in Italia.
Non aiuta nemmeno il fatto di essere stati sorteggiati in un girone di ferro, insieme a Liverpool, Atletico Madrid e Porto. E, in effetti, già il passaggio del turno con approdo agli ottavi di finale potrebbe essere considerato un grande successo. Per la vittoria nella finale di San Pietroburgo, invece, dovrebbe accadere qualcosa di molto vicino a un miracolo in terra. Ma probabilmente a Casa Milan nessuno ci sta davvero pensando. L’obiettivo è quello di tornare stabilmente tra le partecipanti alla Champions League e di crescere gradualmente, non certo di andarsi a prendere l’ottava Coppa al primo tentativo.
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Crediti Immagine: Getty Images